Tabuthema Blasenschwäche – was hilft? | regio-aktuell24

(ra) Blasenschwäche ist kein Randthema: Rund zehn Millionen Frauen in Deutschland sind betroffen – oft verborgen, mit medizinischen, hygienischen und sozialen Folgen. Was die verschiedenen Formen der Inkontinenz unterscheidet, wie eine sichere Diagnose gelingt und welche Therapien helfen, erklärt Dr. Ellen Bauer, Funktionsoberärztin an der Klinik für Gynäkologie und Geburtshilfe am Krankenhaus Vilsbiburg. Die Ärztin

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#Weltgesundheitsorganisation:
#WHO warnt vor starkem Anstieg von #Antibiotikaresistenzen
Die #Resistenz von #Bakterien gegen #Antibiotika hat in den vergangenen Jahren stark zugenommen. Die WHO sieht dadurch die moderne #Medizin bedroht.

Quelle: DIE ZEIT, dpa, lk https://www.zeit.de/gesundheit/2025-10/weltgesundheitsorganisation-antibiotika-bakterien-resistenz

#Hanf #hemp #Streeck #NinaWarken #Cannabis ❤️‍🩹 #WEEDMoB #Hanfgeschichten Herr #Merz #ThorstenFrei #Söder #Klingbeil
#SPD #FDP #CSU #CDU #Grüne #DIELINKE - warum so seltsam inaktiv bei dem #Tabu-Thema? #taboo

The #Antimicrobial Activity of #Cannabinoids
John A Karas 1, Labell J M Wong 1, Olivia K A Paulin 1, Amna C Mazeh 1, Maytham H Hussein 1, Jian Li 2, Tony Velkov 1
Affiliations Expand
PMID: 32668669 PMCID: PMC7400265 DOI: 10.3390/antibiotics9070406

#Hanf #hemp #Streeck #NinaWarken #Cannabis ❤️‍🩹 #WEEDMoB #Hanfgeschichten Herr #Merz #ThorstenFrei #Söder #Klingbeil https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32668669/
#SPD #FDP #CSU #CDU #Grüne #DIELINKE - warum so seltsam inaktiv bei dem #Tabu-Thema? #taboo

Helena Barop über die Geschichte von Drogen & ihre Kriminalisierung - Jung & Naiv: Folge 675

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Ada Wong (Resident Evil) – Poder y sensualidad

Este artículo explora a Ada Wong poder y sensualidad, analizando su papel en Resident Evil como femme fatale moderna, su cuerpo como estrategia, y su legado cultural.

https://pletnet.io/ada-wong-resident-evil-poder-y-sensualidad/

Das Tabu

Sigmund Freud, der sich in seinem Buch „Totem und Tabu“ um die zeitgenössischen Bezüge dieser beiden Begriffe bemüht, meint, unsere „heilige Scheu“ decke sich am ehesten mit dem Tabu. Das Gegenteil von Tabu heißt Noa; es ist das Gewöhnliche, Allgemein-Erlaubte. Northcote Thomas bezeichnet Tabu als den heiligen oder unreinen Charakter, der einer Person oder einem Ding anhaftet. Zugleich sei Tabu die Beschränkung, die sich aus diesem Charakter ergäbe. Ferner die Heiligkeit des Tabuträgers und das Gegenteil: die Unreinheit als Folge des verletzten Tabu-Verbotes.

Im Glauben der Naturvölker ist Tabu das Ergebnis einer geheimnisvollen Kraft, eben jenes Mana, das auch ein Ding auszeichnen kann. Wer die Tabukraft verliert wie die Totemtiere der Indianer Nordamerikas, büßt damit den Schutz ein, den es gewährt, da Tabu der Rache fähig ist. Wer ein Tabu-Verbot übertritt, wird selber tabu, d.h. von allen gemieden. Selbst Tote können tabu werden.*

* So wird bei den Maori aus Neuseeland jeder, der eine Leiche berührt, aufs äußerste unrein und ebenfalls die Grabstätte; denn für sie, wie für viele der Naturvölker, stirbt der Mensch, sofern nicht durch Gewalt, nur durch einen bösartigen Dämon, nie auf eine „natürliche“ Weise. Dieser Dämon aber ist es, der den Toten tabu macht.

#Mana #Maori #Naturvölker #Noa #NorthcoteThomas #Primitive #Symbole #Tabu #WilhelmWundt

#Bundestag zu #Chatkontrolle: „ #Anlasslose #Überwachung ist ein #Tabu in einem #Rechtsstaat

Aus einer Diskussion im #Deutschen #Bundestag wird deutlich, dass es auch im #Parlament eine breite Ablehnung der #Chatkontrolle gibt. Viele #Abgeordnete warfen der #Regierung ihr langes Schweigen vor.

Bei der #Chatkontrolle handelt es sich um einen viel kritisierten Bestandteil einer #EU- #Verordnung, über die seit Jahren die #Mitgliedstaaten im #EU- #Rat verhandeln.

https://netzpolitik.org/2025/bundestag-zu-chatkontrolle-anlasslose-ueberwachung-ist-ein-tabu-in-einem-rechtsstaat/#netzpolitik-pw

Bundestag zu Chatkontrolle: „Anlasslose Überwachung ist ein Tabu in einem Rechtsstaat“

Aus einer Diskussion im Bundestag wird deutlich, dass es auch im Parlament eine breite Ablehnung der Chatkontrolle gibt. Viele Abgeordnete warfen der Regierung ihr langes Schweigen vor.

netzpolitik.org

SweetDarling Influencia: Revelación Exclusiva

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https://pletnet.io/sweetdarling-influencia-revelacion/

Giornata Internazionale del Diritto alla Bestemmia🫣

Il nome sembra già un programma:

International Blasphemy Rights Day

in italiano Giornata Internazionale del Diritto alla Bestemmia. Una ricorrenza decisamente particolare, che ogni anno cade il 30 settembre e che ha un’origine ben precisa, legata non tanto all’idea di offendere la religione, quanto piuttosto a quella di difendere la libertà di espressione.

Perché proprio il 30 settembre?

Il 30 settembre 2005 vennero pubblicate, in Danimarca, le famose vignette satiriche su Maometto, che accesero un dibattito mondiale su quanto la satira, l’arte e l’opinione potessero spingersi oltre senza rischiare di sfociare nell’offesa. Insomma, un giorno che ha segnato la storia della libertà di parola, dando vita a una discussione globale tutt’altro che chiusa.

Chi ha deciso questa giornata e quando è nata?

Il merito va al Center for Inquiry, un’organizzazione internazionale laica e umanista che nel 2009 lanciò ufficialmente questa giornata. L’idea era quella di incoraggiare le persone a parlare liberamente, anche quando le loro opinioni potevano risultare “scomode” o giudicate irriverenti da alcuni. In poche parole: una difesa del pensiero critico e del diritto a non essere messi a tacere solo perché si sfiora un tema considerato “sacro”.

Questa giornata è promossa soprattutto nei Paesi occidentali, in particolare negli Stati Uniti e in Canada, dove il concetto di libertà di espressione è spesso messo sul piedistallo come diritto inalienabile. Ma negli anni è riuscita a farsi conoscere anche in Europa, con eventi universitari, dibattiti pubblici e persino spettacoli comici dedicati al tema. In Italia non è molto diffusa, ma non mancano blog, festival e associazioni culturali che ne approfittano per ricordare che la libertà di parola non dovrebbe conoscere tabù.

Cosa si fa durante l’International Blasphemy Rights Day?

Non aspettatevi cortei di gente che grida improperi al cielo. Piuttosto, il 30 settembre si organizzano dibattiti, conferenze, performance artistiche, spettacoli teatrali e mostre satiriche. In alcune università americane vengono promossi contest di scrittura, vignette e stand-up comedy, con studenti pronti a sfidare i tabù con ironia e intelligenza.
E, naturalmente, non manca chi approfitta della giornata per lanciarsi in qualche “provocazione social” che finisce per diventare virale.

Curiosità da ogni parte del mondo

  • In Irlanda, fino a pochi anni fa, esisteva addirittura una legge sulla bestemmia punibile con multe salatissime. Dopo molte polemiche, nel 2018, il Paese ha detto addio a questa norma con un referendum: un bel tempismo, visto che la ricorrenza internazionale ne aveva acceso i riflettori.
  • In Grecia, la bestemmia era considerata reato penale fino a tempi recentissimi, con casi finiti persino in tribunale per sketch comici o meme su Facebook.
  • Negli Stati Uniti, alcuni comici hanno fatto del “blasfemo ironico” la loro bandiera, trasformando questa giornata in un’occasione per spettacoli sold-out.
  • Persino online la giornata ha i suoi rituali: c’è chi ogni anno pubblica il proprio “blasfemo preferito” (rigorosamente ironico) come fosse una citazione d’autore.

Una giornata da prendere con ironia

Più che un inno alla bestemmia, questa giornata è un promemoria che la libertà di parola non deve fermarsi davanti ai tabù. Certo, la sensibilità va rispettata – nessuno invita a offendere gratuitamente – ma ricordare che anche le idee più irriverenti hanno diritto di esistere è un modo per mantenere viva la democrazia.

E se il 30 settembre qualcuno vi dirà che oggi è la “festa della bestemmia”, sorridete: non è un invito a imprecare contro il cielo, ma a ricordare che la vera forza sta nel poter parlare liberamente… magari con un pizzico di ironia e senza prendersi troppo sul serio.

Autore: Lynda Di NataleFonte: webImmagine: AI

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Da es gestern bereits schon mal kurz anklang und ich eh dazu mal einen Post schreiben wollte:

Lasst uns über Taboo kinks reden.

Dem Ganzen muss ich definitiv einen Disclaimer voranstellen:

Ich habe keinerlei therapeutische Ausbildung. Die folgenden Zeilen entstammen meiner persönlichen Erfahrung und dem Lesen von wissenschaftlichem Material. Es wird weiter im Text auch nochmal erwähnt aber schon mal vorab: wenn euch eure sexuellen Fantasien Probleme bereiten, sucht bitte professionelle Hilfe. Ich kann hier nicht mehr als Küchenpsychologie anbieten.

Es hat etwas gedauert, bis ich mich durchringen konnte, diesen Text zu schreiben und ich habe versucht, ihn so sensibel wie möglich zu verfassen in der Hoffnung, dass es mir gelingt. Zusätzlich zur CW sei nochmal gesagt, dass dieser Text einige Erwähnungen von Thematiken enthält, die für einige Leute problematisch sein oder Trigger auslösen könnten.

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Dann mal los.

Lasst uns erst einmal mit einer Begriffsdefinition anfangen. "Tabu" ist so ein schwammiger Begriff und so individuell und abhängig von Millieus und regionalen sowie zeitlichen Bezügen. Oralsex gehörte beispielsweise vor einigen Jahrzehnten auch noch dazu.

Ich definiere "Taboo-Kinks" (oft auch "Dark kinks") als Fantasien (!), bei denen nicht alle beteiligten Wesen der Fantasie consent geben oder consent geben können. Ich möchte hier keine konkreten Beispiele geben, um nicht zu sehr auf Triggern rumzuhüpfen, aber ich glaube, ihr versteht, worum es geht.

Wenn eins derart Fantasien das erste Mal hat, kann das *verdammt* beängstigend sein. Meist in der sogenannten "post nut clarity" (post orgasmischen Klarheit) denkt eins sich dann "WTF? Was war DAS denn?" und fühlt üblicherweise Verwirrung, Scham und Besorgnis.

An dieser Stelle möchte ich die wohl wichtigste Aussage dieses Posts treffen: *Ihr seid mit diesen Fantasien nicht allein und sie sind grundsätzlich erstmal nicht schädlich*.

Tatsächlich sind Fantasien derart verbreiteter als man denkt, werden aber natürlich totgeschwiegen (Hallo? "Tabu"?). Es gibt sogar einige wissenschaftliche Studien auf diesem Gebiet. Teilweise mit Unterstützenden aus der FetLife Community, was ich äußerst witzig, aber absolut sinnvoll finde.

Ich möchte hier einmal den alten, vermutlich etwas ausgenudelten, aber dennoch treffenden Sinnspruch "Die Gedanken sind frei" heranziehen.

Was ihr euch in eurem Kopf vorstellt, kann euch niemand verbieten und ihr selbst oft am Wenigsten kontrollieren. Tatsächlich ist es so, dass eins gerade beim Versuch, diese Gedanken und Fantasien zu unterdrücken, diese nur noch schlimmer macht. Man kann Kinks nicht kontrollieren.

Ich habe hierzu schon oft das Sinnbild der Waage benutzt. Viele Wesen sind in der Realität überaus gut und hilfsbereit und diese Fantasien gleichen das innere Verhältnis wieder aus. Das Bild passt sicherlich nicht für jede*n und ist vielleicht auch schief, aber ich fand es trotzdem beruhigend.

Also, erstes Fazit: Alles nicht so schlimm.

Nun zur Schattenseite. Die Wissenschaft erkennt diese Kinks als harmlos und ordnet sie nicht als krankhaft ein, solange diese das Wesen nicht übermäßig belasten oder ultimativ natürlich wenn aus diesen Fantasien Taten im echten Leben erwachsen oder es Überlegungen dazu gibt.

Solltet ihr mal in diesen Bereich kommen, sucht euch bitte schnellstmöglich professionelle Hilfe, denn die physische oder psychische Unversehrtheit von anderen oder euch selbst ist in Gefahr!

In der Wissenschaft wurde zudem analysiert, welche Zusammenhänge es gibt zwischen persönlichen Eigenschaften und Erlebnissen und diesen Kinks und konnte im Bereich der Fantasien keinerlei Zusammenhang finden. Manche Erlebnisse haben zwar eine erhöhte Wahrscheinlichkeit für die Bildung dieser Fantasien, aber es gibt hier keinen umgekehrten Zusammenhang, mit dem eins von einer Fantasie auf eine Persönlichkeit oder Erfahrung rückschließen kann.

Bei dem Bereich in dem es problematisch wird konnte die Wissenschaft feststellen, dass die üblichen, problematischen Persönlichkeitszüge Psychopathie, Narzissmus und Machiavellismus häufig zu einem Übersprung von Fantasie auf eine problematische Handlung führen, aber auch da gab es nicht genug Evidenz, um Rückschlüsse zu ziehen.

Da hier ja auch in einem großen Teil nur mit persönlichen Aussagen der Probant*innen gearbeitet werden kann, ist von einem größeren Dunkelfeld auszugehen.

Also. Genießt eure Fantasien, geht respektvoll und vorsichtig damit um und sucht euch Hilfe, wenn sie euch Probleme machen oder ihr überlegt, diese in die Realität zu tragen.

#Kinkologie #TabooKinks #Tabu #Sexualität #Kinks