lavoro ignegnisoftico dalla fogna universitaria è quindi il momento di iniziare a soffrire (la mia situazione assurda ad Ingegneria del Software)
Quest’anno, come ho già detto, ma non più di troppo, a questa università sto raggiungendo picchi di imprevista pazzia che io proprio… temevo, forse, sotto sotto, ma non immaginavo davvero. Ma il problema non è solo la noia mortale, che vabbé, ci ho fatto pace con il fatto che sarà la mia croce, credo, anche perché quella veramente mi colpisce durante tutti i corsi… bensì, c’è una materia in particolare che credo mi manderà definitivamente ai matti, ma in un modo squisitamente diverso da come lo fanno le materie con cui sono storicamente bisticciata, tipo quelle perlopiù matematiche: Ingiegnieria (si, con 3 i, e se potessi ce ne ficcherei pure una quarta) del software… 🙀
La storia con questa merda è stata davvero spassosa finora, per questo primo mese e mezzo, ma da qui in avanti non posso più mettere la realtà sotto il tappeto, e quindi non mi resta che piangere. Sostanzialmente, l’esame pratico di questo corso consiste nello sviluppare una roba (e fin qui, se non sto bruciata, non ci sono problemi), seguendo i principi di programmazione (ok…) e in parte organizzazione che si studiano nel programma (e già da qui, insomma…), in un gruppo di persone, altrimenti detto team nel gergo di tutte queste vere e proprie pippe mentali… e da qui è nato tutto il problema. 😝
Mi causa infatti molte risate constatare ogni giorno di essere un’assoluta emarginata sociale, e di non essere in confidenza con letteralmente nessuno nella mia classe (mentre, accontentandomi più o meno di circa una conoscenza reciproca base-media, le anime totali salgono a non più di 1), ma ciò ha comportato inevitabilmente problemi per questo corso: per la prima deadline (altra parola che mamma mia), per giunta così ravvicinata che io manco me ne sono accorta e già era passata, a 2 settimane dall’inizio dei corsi, i gruppi si erano già tutti formati, ed io non ero in nessuno… Ed ecco, ovviamente il professore, che ha i suoi anni (la sua foto sul sito e lui fisicamente sembrano due persone diverse… ma non sono qui per giudicare, un bacino al prof.) sapeva che situazioni del genere possono capitare, quindi mi avrebbe combinata in un gruppo con i (pochissimi) altri sfigati rimasti fuori… ma questi poi hanno a quanto pare smesso di venire a lezione (e beh, non li biasimo), quindi sono rimasta definitivamente da sola. 🥰
La soluzione assurda che il capo (e beh, all’interno di questa gigantesca simulazione da circo aziendale si potrebbe dire che egli ha proprio quel ruolo) ha quindi cacciato, alla fine, sarebbe di lavorare su un progetto degli anni passati, aggiungendo delle funzionalità nuove (tutto ovviamente proporzionato al fatto di essere da sola), ma comunque secondo tutte le innumerevoli pippe mentali del caso… praticamente, simulando di star lavorando in team in modo asincrono, come se io fossi arrivata lì dopo appunto un annetto (o più, boh) che i primi schiavi—ehm, volevo dire sviluppatori—hanno realizzato il progetto, poi questo è stato fermo, e ora vada rimesso in moto. Ed allora, ahimè, da qui in poi non posso solo disegnare tutto il giorno sia a lezione che a casa, bensì devo iniziare a capire come cazzo lavorare a ‘sta robaccia… che non è solo scrivere codice, ma anche aggiornare documenti e schemini dell’altro mondo secondo cosa è richiesto; è questo il brutto. 💩
Vabbé, per oggi la disperazione è già abbastanza… magari, prima di chiudere, vediamo un altro aspetto divertente di tutta la faccenda: una ulteriormente incredibile quantità di tempo (2-3 settimane) è stata ben persa ultimamente, perché, per arrivare a questa soluzione, prima il professore ha fatto passare un po’ di tempo, poi io con la mia testa rotta ho procrastinato di quasi una (1) settimana l’inviargli una mail per confermargli i fatti per procedere, lui poi mi ha risposto solo l’altro ieri, ma io infine non me ne sono accorta se non stamattina — perché, a quanto pare, l’inoltro di GMail (verso la mia casella self-hostata, che uso in sola lettura) va in sciopero per le mail che sono tipo thread (cosa che stranamente proprio ora deve rompere i maroni, nonostante non sia mai successa in 2 anni di università, zio cane), e quindi ho scoperto di aver avuto risposta solo oggi dal prof. personalmente… odio Google odio Google odio Google… Però pazienza: senza questa marciscenza, non sarei più io, quindi ci sta che almeno un corso a semestre deve andarmi di traverso. (Prima o poi però mi andrà l’anima di traverso, oooh, non avete idea…) 👌







