La Storia del Mais e della Polenta

La storia del mais, della farina per la polenta e della polenta stessa sono profondamente intrecciate e rappresentano un percorso affascinante attraverso i secoli e i continenti.

Storia del Mais

Il mais (Zea mays L.) è un cereale originario dell’America Centrale. Gli archeologi hanno stabilito che la sua coltivazione è nata con ogni probabilità nella grande valle messicana di Tehuacàn, nella regione di Oaxaca. Era l’alimento principale delle civiltà precolombiane come i Maya, e la sua domesticazione risale a migliaia di anni fa.

Fu Cristoforo Colombo a portare per la prima volta il mais in Europa nel 1493, dopo il suo primo viaggio. Nei primi decenni del Cinquecento, si diffuse rapidamente dalla penisola iberica alla Francia meridionale, all’Italia settentrionale e ai Balcani. Inizialmente, il mais non sostituì subito gli altri cereali, ma fu coltivato soprattutto negli orti o come foraggio per gli animali.

In Italia, i Friulani furono tra i primi ad adottare questo cereale, intorno al 1550 d.C. In quel periodo, veniva chiamato “granoturco” poiché tutto ciò che proveniva da terre lontane veniva aggettivato con “turco”. La sua diffusione nel nostro paese fu graduale, ma poi si assistette a un predominio assoluto del mais, specialmente nelle regioni del Nord Italia, dove divenne un pilastro dell’alimentazione contadina.

Storia della Farina per la Polenta

Prima dell’arrivo del mais in Europa, la “polenta” non era fatta con la farina di mais gialla che conosciamo oggi. Le antiche preparazioni simili alla polenta erano realizzate con altri cereali disponibili localmente.

Nell’antichità, già l’uomo delle caverne si alimentava con cereali macinati grossolanamente tra due pietre e cotti in acqua bollente. Questa pratica fu adottata da civiltà come i Babilonesi, gli Assiri e gli Egiziani.

In epoca romana, esisteva un piatto chiamato “puls” o “pultem”, considerato l’antenato della polenta. Era una sorta di zuppa densa preparata principalmente con farro, un cereale più duro del grano. Il farro macinato e cotto produceva una “polentina” molle, che veniva servita con formaggi e carni. Questo “puls” era un alimento fondamentale per le legioni romane e per la popolazione in generale.

Con l’introduzione del mais in Europa, la farina di mais iniziò gradualmente a sostituire il farro e altri cereali nelle preparazioni simili alla polenta, dando vita alla “civiltà della polenta” come la conosciamo oggi.

La polenta è un piatto straordinariamente versatile, con innumerevoli varianti regionali che ne esaltano la ricchezza e la tradizione. Le differenze principali riguardano il tipo di farina utilizzata, gli ingredienti aggiunti durante la cottura e il modo in cui viene servita.

Ecco alcune delle varianti più note e apprezzate:

Polente “bianche” e “gialle”

Polenta gialla: è la più comune, preparata con farina di mais (spesso del tipo “bramata”). È la base per tantissime preparazioni e si abbina a un’ampia varietà di condimenti, dalle carni ai formaggi, dai funghi ai sughi.

Polenta bianca: tipica del Veneto, in particolare delle zone del Polesine e dell’entroterra veneziano, si prepara con una farina di mais bianca, come il mais Biancoperla. Ha una consistenza più morbida e un sapore più delicato, ideale per accompagnare piatti a base di pesce e frutti di mare.

Varianti arricchite e piatti unici

Polenta Taragna: originaria della Valtellina, in Lombardia, è una delle varianti più famose. Si prepara con un mix di farina di mais e farina di grano saraceno, che le conferisce un colore scuro e un sapore più rustico e intenso. Durante la cottura, si aggiungono formaggi locali come il Casera o il Bitto, che si fondono nella polenta rendendola incredibilmente cremosa.

Polenta Concia: specialità della Valle d’Aosta e del Biellese, è una polenta arricchita con abbondante formaggio a fine cottura. Viene spesso preparata a strati in una teglia, alternando polenta e formaggio (come fontina o toma), e completata con una generosa colata di burro fuso.

Polenta Uncia: tipica della zona del Lago di Como, è una variante della polenta concia. Anche qui si fondono nella polenta burro, aglio, salvia e formaggi come la Casera o la Pizzoccheraia, creando un piatto ricco e avvolgente.

Polenta Incassata: tipica della Romagna, è una polenta più soda che viene tagliata a fette e stratificata in teglia con ragù di carne, besciamella e Parmigiano, per poi essere gratinata in forno.

Polenta con le poveracce: piatto della tradizione della riviera romagnola, dove la polenta viene condita con un sugo di vongole (le “poveracce”).

Polenta e osèi: piatto tipico del Veneto e di alcune zone della Lombardia (come Bergamo e Brescia), dove la polenta viene servita con piccoli uccelli (osèi) arrostiti.

Polenta fritta e altri utilizzi

Spesso la polenta avanzata viene recuperata e trasformata in nuove delizie. La si lascia raffreddare in uno stampo e poi la si taglia a fette, cubetti o bastoncini. Questi pezzi di polenta possono essere:

Questi piatti li servivo nel mio ristorante

Fritti: per ottenere degli sgranocchi croccanti e dorati, perfetti come antipasto o spuntino.

Polenta fritta, Bacon, Germogli di Lenticchie, Cialde di Semi di Lino

Grigliati o arrostiti: per accompagnare salumi, formaggi o salse.

Polenta e brasatoTartine di polenta, mousse di prosciutto cotto e trito di olive nere Polenta al mare

Storia della Polenta

La polenta, intesa come preparazione culinaria a base di cereali cotti in acqua, ha origini antichissime, ben precedenti all’arrivo del mais in Europa. Come accennato, era un piatto comune tra i Sumeri, in Mesopotamia (con miglio e segale), e presso i Greci (con farina d’orzo). I Romani avevano la loro “puls” a base di farro.

L’arrivo del mais nel Cinquecento rivoluzionò la preparazione della polenta, specialmente nelle regioni settentrionali d’Italia. Il mais, essendo un cereale più resistente e produttivo rispetto ad altri, divenne un alimento base per le classi più povere, offrendo un pasto energetico e saziante. La polenta, da piatto di sussistenza, è diventata nel tempo un simbolo della cucina regionale italiana, in particolare in aree come il Veneto, la Lombardia, il Piemonte, il Friuli-Venezia Giulia e il Trentino-Alto Adige.

Oggi la polenta non è più considerata solo un piatto povero. Divenuta un accompagnamento versatile, si sposa perfettamente con una vasta gamma di ingredienti, dai funghi ai formaggi saporiti, fino a carni brasate e selvaggina. Le sue innumerevoli varianti regionali testimoniano una lunga e ricca storia, celebrando la tradizione culinaria italiana

Tra le ricette più iconiche e rappresentative della polenta, non si può non menzionare la Polenta Taragna. È un piatto che incarna perfettamente l’anima della cucina di montagna del Nord Italia, in particolare della Valtellina e delle valli bergamasche, e che ha conquistato tutti per il suo sapore unico e la sua consistenza cremosa e filante.

La sua peculiarità sta nell’uso di un mix di farine, che le conferisce un sapore e un colore inconfondibili.

Ecco la ricetta per preparare una deliziosa Polenta Taragna.

Polenta Taragna

Ingredienti (per 4 persone):

  • 250 g di farina di mais (bramata)
  • 250 g di farina di grano saraceno
  • 1,5 litri d’acqua
  • 200 g di formaggio Casera o Bitto (o un mix di formaggi di montagna semistagionati)
  • 100 g di burro
  • Sale q.b.

Preparazione:

  • La polenta: In un paiolo di rame (o una pentola dal fondo spesso), porta a ebollizione l’acqua salata. Prepara in una ciotola il mix di farina di mais e farina di grano saraceno.
  • Mescolando e cuocendo: Versa il mix di farine a pioggia nell’acqua bollente, mescolando energicamente con una frusta per evitare la formazione di grumi. Una volta incorporata la farina, abbassa la fiamma al minimo e continua a mescolare con un mestolo di legno, sempre nello stesso senso. La cottura della polenta tradizionale richiede circa 45-60 minuti.
  • L’aggiunta del formaggio: Mentre la polenta cuoce, taglia il formaggio a cubetti. A circa 5-10 minuti dalla fine della cottura, quando la polenta ha ormai raggiunto una consistenza densa e cremosa, aggiungi i cubetti di formaggio e il burro.
  • Amalgamare: Continua a mescolare energicamente per far sì che il formaggio si sciolga completamente, amalgamandosi alla polenta e creando quel caratteristico effetto “unto” e filante (da cui deriva il nome, da “tarare” che significa mescolare).
  • Servire: Appena il formaggio si è fuso e il burro è stato assorbito, la polenta taragna è pronta per essere servita. Si serve tradizionalmente bollente, adagiata su un tagliere di legno o direttamente in piatti fondi.
  • Consigli extra:

    • Per un tocco in più, puoi far soffriggere in un pentolino del burro con uno spicchio d’aglio e qualche foglia di salvia e versare questo “condimento” sulla polenta una volta servita.
    • La Polenta Taragna è un piatto unico ricco e sostanzioso, ma si abbina magnificamente anche a carni in umido o brasate.
    • Se ti avanza, puoi tagliarla a fette e grigliarla il giorno dopo.

    Gustala calda e filante per apprezzare appieno il suo sapore e la sua storia!

    Buon Appetito!

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    Spaghetti di carote al pesto e hamburger di verdure e farina di ceci

    😋😋😋

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    Menù dei sogni

    Due menu con piatti originali, creativi e fattibili da preparare a casa! 🍴

    Menu 1: Fusion Esplosiva

    1. Sushi-Arancini con Salsa Miso-Yuzu
    Un incrocio tra la cucina italiana e giapponese: crocchette di riso sushi ripiene di salmone e avocado, servite con una salsa agrodolce.

    Ingredienti (per 4 persone):

    • 200 g di riso sushi
    • 80 g di salmone crudo a cubetti
    • 1 avocado maturo
    • Pangrattato, uova (per panatura)
    • 2 cucchiai di miso
    • Succo di 1 lime + scorza di yuzu (o limone)
    • Olio per friggere

    Procedimento:

  • Cuoci il riso sushi e lascialo raffreddare.
  • Schiaccia l’avocado con il lime e unisci il salmone.
  • Forma delle palline di riso, inserisci al centro il composto di avocado e salmone, panale con uova e pangrattato.
  • Friggi in olio caldo fino a doratura.
  • Mescola il miso con il succo di lime e scorza di yuzu per la salsa.
    Presentazione: Disponi gli arancini su foglie di shiso o lattuga, con salsa a parte.
  • 2. Zucchine Ripiene al Quinoa e Latte di Cocco
    Zucchine cave ripiene di quinoa speziata al latte di cocco e citronella, cotte al forno.

    Ingredienti:

    • 4 zucchine grandi (svuotate)
    • 150 g di quinoa
    • 200 ml di latte di cocco
    • 1 cucchiaio di pasta di citronella
    • 1 peperoncino fresco
    • Coriandolo fresco

    Procedimento:

  • Lessa la quinoa e mescolala con latte di cocco, citronella, peperoncino e sale.
  • Riempia le zucchine con il composto e inforna a 180°C per 25 minuti.
  • Decora con coriandolo e gocce di latte di cocco.
  • 3. Banana Caramellata al Crumble di Matcha e Gelato al Sesamo Nero
    Banana caramellata con croccante crumble al tè verde, accompagnata da gelato al sesamo nero.

    Ingredienti:

    • 2 banane mature
    • 50 g di burro
    • 3 cucchiai di zucchero di canna
    • 50 g di farina
    • 1 cucchiaino di matcha
    • Gelato al sesamo nero (o vaniglia miscelata con pasta di sesamo)

    Procedimento:

  • Sciogli lo zucchero in una padella, aggiungi le banane a metà e caramellale.
  • Per il crumble: mescola farina, matcha, burro freddo a cubetti e zucchero, poi inforna a 170°C per 10 minuti.
  • Servi le banane con il crumble e una pallina di gelato.
  • Entrambi nascono dalla passione per ingredienti d’eccellenza e da una profonda ricerca di equilibrio tra sapori audaci e raffinatezza estetica. Che siate attratti dalle misteriose spezie dell’Asia o dalla vivace freschezza delle coste mediterranee, ogni portata è stata pensata per raccontare una storia, suscitare emozioni e lasciare un ricordo indelebile nel vostro palato. Preparatevi a scoprire l’armonia perfetta tra tradizione e innovazione, dove ogni boccone è una rivelazione e ogni piatto una piccola opera d’arte.

    Menu 2: Audacia Contemporanea

    1. Tartare di Barbabietola e Wasabi con Crostini di Riso Soffiato
    Una tartare vegetariana piccante, abbinata a crostini croccanti.

    Ingredienti:

    • 2 barbabietole cotte a cubetti
    • 1 cucchiaino di wasabi
    • 1 mela verde
    • Crostini di riso soffiato
    • Miele per decorare

    Procedimento:

  • Mescola barbabietola, wasabi e mela a cubetti.
  • Disponi sui crostini e completa con gocce di miele.
  • 2. Filetto di Maiale al Caffè con Purea di Castagne e Pere
    Un piatto autunnale con una crosta di caffè speziata e purea dolce.

    Ingredienti:

    • 4 filetti di maiale
    • 2 cucchiai di caffè macinato
    • 1 cucchiaio di zucchero di cocco
    • 200 g di castagne lessate
    • 2 pere cotte
    • Burro, cannella

    Procedimento:

  • Mescola caffè e zucchero, pressa sui filetti e scottali in padella.
  • Cuoci in forno a 160°C per 15 minuti.
  • Frulla castagne, pere, burro e cannella per la purea.
  • 3. Meringhe alla Lavanda con Sorbetto al Pompelmo Rosa
    Meringhe fragranti con sorbetto agrumato.

    Ingredienti:

    • 4 albumi
    • 200 g di zucchero
    • 1 cucchiaino di fiori di lavanda
    • 300 ml di succo di pompelmo rosa
    • Scorza di arancia

    Procedimento:

  • Monta gli albumi con zucchero e lavanda, forma meringhe e cuoci a 100°C per 2 ore.
  • Congela il succo di pompelmo mescolato a scorza d’arancia per il sorbetto.
  • Note:

    • I piatti sono armoniosamente bilanciati tra dolce e salato, croccante e cremoso, per offrire un’esperienza gustativa che rispetta e coccola i tuoi sensi.
    • Se hai difficoltà a trovare ingredienti rari, puoi sempre sostituirli con opzioni più comuni, ad esempio usare il limone al posto dello yuzu o la tahina invece del sesamo nero.
    • Perfetti per cene tematiche e per sorprendere i tuoi ospiti con abbinamenti inaspettati! 🌟 Sarà un’esperienza indimenticabile per tutti!

    #cucina #gourmet #hobby #realtà #ricette #sogni

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    Il blog di Jacopo Ranieri

    Una terrina di insalata, gherigli di noce (quantità a vostra scelta), olive senza semi (idem),pomodorini (idem, di nuovo), succo di limone come condimento.
    Ne avrò per almeno due o tre pasti....
    Se scrivo ancora, significa che sono sopravvissuto.
    😂 😂

    #ricette #CucinaEsoterica #ingredienti #olive #noci #pomodorini

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    Dopo il successo della prima edizione, Valentina Persia, comica, cabarettista, attrice, ballerina e appassionata di cucina,