Se il nostro sistema sanitario è da tempo sull’orlo del collasso, quello britannico non è messo meglio, specie per gli anziani che arrivano nei pronto soccorso.
Un dossier pubblicato in qs. giorni descrive scene da girone infernale: corsie piene di anziani sofferenti stesi su barelle, lasciati per ore in attesa attaccati alle flebo sino a farsela addosso o addirittura “dispersi” per 36 ore perché sistemati in corridoi inutilizzati.
https://www.independent.co.uk/news/health/ae-nhs-crisis-elderly-corridor-care-age-uk-b2855348.html

#SSN #NHS #anziani #ospedali

Left lying in excrement for 20 hours and scenes ‘like war films’: The elderly patients neglected in NHS hospitals

New report reveals ‘heartbreaking’ stories of elderly patients left to languish in hospital corridors for hours as experts warn of ‘crisis in plain sight’

The Independent
Un post di Sergio Costa: i numeri preoccupanti della sanità pubblica in Italia | differx

Non legare è possibile: viaggio nei reparti psichiatrici “no restraint”, da Sud a Nord Italia

Mentre il Ddl Zaffini in discussione in Parlamento mira a riformare in senso repressivo la legge Basaglia, il club “Spdc no restraint” chiede che sia inserito il monitoraggio della contenzione meccanica come “evento sentinella”. Da Trieste a Caltagirone, i dipartimenti che non legano investono nell’ascolto e in progetti di convivenza e lavoro sul territorio. Il nostro reportage

Altreconomia
Piazze, ospedali, fiere: in Emilia-Romagna la mobilitazione per la Palestina si espande - Radio Città Fujiko

In Emilia-Romagna la mobilitazione per la Palestina cresce di intensità e coinvolge mille settori, dalle piazze agli ospedali, dai porti alle fiere.

Radio Città Fujiko

🚨 In Germania aumentano le aggressioni a medici e infermieri. Le associazioni di settore chiedono pene più severe e il governo starebbe già lavorando a una proposta di legge.

#sanità #Germania #violenza #ospedali

https://www.ilmitte.com/2025/09/violenza-contro-medici-infermieri-germania/

Violenza contro medici e infermieri: in Germania cresce la preoccupazione - il Mitte

In Germania aumenta la violenza contro medici e infermieri. Il settore richiede pene più severe e nuove misure di tutela.

il Mitte
“La guerra ha l’odore del sangue, della benzina e dell’olio di semi”. La testimonianza di Filippo Pelagatti, anestesista di Emergency al Nasser Hospital, nella Striscia di Gaza.
Filippo Pelagatti, pratese, è un anestesista di 35 anni
https://www.perunaltracitta.org/homepage/2025/09/16/la-guerra-ha-lodore-del-sangue-della-benzina-e-dellolio-di-semi-la-testimonianza-di-filippo-pelagatti-anestesista-di-emergency-al-nasser-hospital-nella-striscia/
#InEvidenza #Gaza #medici #ospedali
“La guerra ha l’odore del sangue, della benzina e dell’olio di semi”. La testimonianza di Filippo Pelagatti, anestesista di Emergency al Nasser Hospital, nella Striscia di Gaza. - La Città invisibile | perUnaltracittà | Firenze

Filippo Pelagatti, pratese, è un anestesista di 35 anni che lavora all’Ospedale di Careggi. Ci sentiamo a metà agosto, nel pomeriggio di un suo giorno libero, mentre a Firenze il personale sanitario porta avanti, a staffetta, lo sciopero della fame contro il genocidio a Gaza. Filippo, ci racconti perché hai scelto di partire con Emergency? … “La guerra ha l’odore del sangue, della benzina e dell’olio di semi”. La testimonianza di Filippo Pelagatti, anestesista di Emergency al Nasser Hospital, nella Striscia di Gaza. Leggi altro »

La Città invisibile | perUnaltracittà | Firenze
Fungo killer negli ospedali europei, l'alert: Italia fra paesi più colpiti

(Adnkronos) – E’ “una seria minaccia per i pazienti e i sistemi sanitari” e si sta “diffondendo rapidamente” negli ospedali

larampa
Le tre porte verso la moschea scientifica, capolavoro architettonico dell'Anatolia - Il blog di Jacopo Ranieri

Rassicurante può essere tentare di attribuire alle maggiori religioni del mondo una serie di caratteristiche esteriori e implicazioni contestuali capaci di esulare dai reciproci contesti d’appartenenza. Determinati stili, connessioni pratiche nelle meccaniche visuali da evocare nei fedeli, mediante lo strumento sempre utile dell’arte umana. In tal senso costituendo il tipo di enti che trascendono i ... Leggi tutto

Il blog di Jacopo Ranieri
La lotta silenziosa delle persone con paralisi cerebrale a Gaza

Prima del 7 ottobre 2023 nella Striscia c'erano almeno 6.500 persone con paralisi cerebrale. I pazienti sono privati di cure essenziali, dispositivi di supporto, alimenti terapeutici e farmaci salvavita, denunciano le organizzazioni sul campo. Mancano rifugi accessibili, evacuazioni sicure e sistemi di allerta inclusivi, aggravando così il rischio di ferite o morte. La storia di Abdulrahman e la testimonianza di Khaled Abo Ghali, direttore del centro di riabilitazione della Palestinian Red Crescent Society

Altreconomia

la palestina scomparsa dall’orizzonte del g7

da un post di Alessandro Ferretti ripreso il 18 giu. 2025 su fb da Renata Morresi:

*Di tutto questo al G7 neanche una parola*:

(Alessandro Ferretti)

«Come largamente prevedibile, Israele approfitta dell’attenzione mediatica rivolta al suo attacco all’Iran per un’ulteriore escalation di ferocia in Palestina. Nelle sole ultime 24 ore l’esercito occupante ha ammazzato oltre 140 persone e ne ha ferite 560, molte dei quali negli ormai consueti e normalizzati massacri a colpi di mitragliatrice e cannonate sulle folle affamate davanti ai punti di distribuzione degli aiuti.

Il sistema sanitario è praticamente oltre il collasso. Negli ultimi giorni Israele ha addirittura emanato un ordine di evacuazione per tutta la zona intorno all’unico ospedale realmente funzionante nella Striscia, il Nasser Hospital a Khan Younis, il che significa che nessuno può entrare o uscire dall’ospedale senza diventare un bersaglio dell’esercito. Medici e infermieri si sono rifiutati di evacuare abbandonando i loro pazienti alla morte, ma la chiusura dell’ospedale è solo rimandata.

Il dottor Mads Gilbert, che ha lavorato al Nasser Hospital, ha infatti rilanciato un appello drammatico del dottor Yousef Abu Al-Rish che dipinge una situazione terrificante:

➤ Non ci sono forniture. Niente materiale di consumo. Mancano tutti gli elementi necessari per la fornitura di cure mediche di emergenza.

➤ L’ospedale è ancora sovraffollato a causa del massiccio afflusso di feriti negli ultimi giorni. La capacità della terapia intensiva è stata aumentata da 12 a 52 posti letto, la capienza dei reparti a 600, ma ora non c’è più spazio.

➤ Le donazioni di sangue sono state interrotte a causa della diffusa anemia nutrizionale. I pazienti muoiono per emorragia.

➤ Le équipes mediche internazionali eseguivano oltre 45 interventi chirurgici al giorno dopo ogni grave attacco. Questo non è più possibile.

➤ Il personale lavora senza cibo né combustibile per cucinarlo. “Praticamente niente cibo disponibile”. Stanno raccogliendo legna da ardere solo per sfamare personale e pazienti. “Come posso chiedere loro di continuare a lavorare a stomaco vuoto?”, ha chiesto il dottor Rish?.

➤ L’attacco avviene su tre piani, fame, collasso sanitario e attacchi diretti alle linee di distribuzione aiuti.

➤ Il dottor Gilbert ha avvertito: “Il tempo è fondamentale. Stiamo parlando di ore”. I letti di terapia intensiva sono pieni. Lo spazio disponibile è esaurito. Le attrezzature chirurgiche sono esaurite. La banca del sangue è in condizioni critiche.

A questo si aggiunge l’appello urgente di oggi del dottor Ahmad Al-Farra – direttore del reparto di pediatria e maternità sempre presso l’ospedale Nasser – secondo cui “entro 48 ore potremmo iniziare a perdere la vita di neonati, in particolare di nati prematuri, a causa dell’esaurimento delle essenziali provviste di latte artificiale”.

Questo scenario atroce è confermato nientemeno che dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ieri ha rilasciato un comunicato in cui si descrive una situazione apocalittica.

Solo 17 dei 36 ospedali sono ancora parzialmente funzionanti, le scorte mediche sono quasi esaurite ovunque e nessun carburante è entrato da oltre 100+ giorni.

Nuove stragi hanno colpito i civili in cerca di cibo: oltre 200 pazienti (tra cui 28 morti) sono arrivati all’ospedale da campo della Croce Rossa di Al Mawasi lunedì, mentre martedì altre centinaia di vittime sono andate all’ospedale Nasser. Secondo l’OMS, l’assistenza medica è ormai praticamente impossibile anche perchè l’80% del territorio di Gaza è sotto ordine di sfollamento e gli spazi umanitari si restringono ogni giorno. Israele blocca 33 camion OMS con farmaci in Egitto e altri 15 in Cisgiordania

L’OMS chiede la riapertura immediata di tutti i valichi per gli aiuti e l’altrettando immediatra fine del modello attuale di distribuzione degli aiuti, che trasforma la ricerca di cibo in stragi “con massiccio numero di vittime”.

Al G7, con la partecipazione dell’Italia, di tutto questo non si fa la minima menzione: è come se la Palestina fosse stata inghiottita da un buco nero, e i giornali non fanno la minima menzione di questo tracollo spaventoso e deliberato che rimarrà per sempre nella storia delle grandi infamie perpetrate dall’uomo sull’uomo.

Diffondiamo queste notizie, affinchè le coscienze dei distratti si sveglino e le colpe di chi deliberatamente ignora tutto questo, politici, intellettuali e giornalisti, rimangano per sempre scolpite nella pietra della vergogna.»

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