l nostro unico obiettivo era quello di rafforzare la posizione delle migliaia di creativi all'estero che hanno recentemente dichiarato che, alla luce dell'olocausto che Israele sta perpetrando a Gaza e in #Cisgiordania, boicotteranno ogni istituzione israeliana in quanto tale e ogni società di produzione israeliana “che sostiene il #genocidio e l' #apartheid”.

Non c'è dubbio che il boicottaggio culturale di Israele – che non solo comprendo, ma incoraggio anche (come parte di ogni opposizione al genocidio che Israele sta compiendo) – danneggerà non solo i fascisti e i collaboratori del regime sionista, ma anche persone buone e coraggiose, come le donne che hanno promosso la lettera e coloro che l'hanno firmata. ⬇️7

campo-profughi-jenin-palestina-occupazione - Articolo21

Dal campo di Jenin alle strade vuote di Betlemme: testimonianze di resistenza, esilio e incertezza sul futuro della Palestina.

Articolo21

E quando lo ritiene opportuno, Israele decide che l'accordo è stato cancellato dalla faccia della terra e che quindi ha il diritto di modificare gli accordi territoriali con un altro stratagemma che consente agli ebrei di appropriarsi delle terre o di chiudere l'unico valico di frontiera a disposizione dei palestinesi in #Cisgiordania.

Ma se si prescinde dagli anni trascorsi dall'accordo, dalle dichiarazioni di facciata a favore della pace e dai dettagli giuridici delle sue disposizioni e dei suoi meccanismi di attuazione, emergono i principi fondamentali che rimangono validi ancora oggi in Cisgiordania. ⬇️3

" La Rai rinvia «No Other Land»: il dietrofront sulla messa in onda del documentario prevista per il 7 ottobre. Spunta l’ombra di una “telefonata politica” "

https://www.open.online/2025/09/27/rai-rinvia-no-other-land-7-ottobre-telefonata-politica/

#rai #televisione #censura #cisgiordania #israele

Nonostante la bizzarra spilla con un codice QR che rimanda a immagini e video del massacro del #7ottobre, i trucchetti infantili, il quiz a sorpresa, la mappa e gli altoparlanti a Gaza, resta comunque un demagogo di prim'ordine: un assassino di massa, il ricercato numero uno – il solo fatto che gli sia permesso salire sul podio delle Nazioni Unite è uno scandalo – che si atteggia a Madre Teresa.

Chiunque lo ascoltasse senza sapere nulla di ciò che il suo Paese sta facendo a Gaza e in #Cisgiordania potrebbe essere tentato di pensare che le Forze di Difesa Israeliane siano l'Esercito della Salvezza, che #Israele sia in competizione con l'UNICEF nell'aiutare i bambini bisognosi e che lui stesso sia un seguace di lunga data degli insegnamenti del Mahatma Gandhi.
Sì, #Netanyahu è ancora in forma. ⬇️3

Vie dell'apartheid e città sfregiate. Il reportage sulla Cisgiordania - Articolo21

La vita quotidiana dei palestinesi sotto occupazione è ostaggio dei checkpoint, barriere e restrizioni israeliane. Tra resilienza e oppressione, scopri le storie di Hebron, Sheikh Jarrah e della Cisgiordania.

Articolo21

🇵🇸 Prima l’annuncio, poi la telefonata politica, quindi il dietrofront. Si consuma un altro significativo episodio di censura negli spazi del servizio pubblico televisivo italiano.

#Rai Tre aveva programmato per il prossimo 7 ottobre la prima visione di No Other Land, il documentario vincitore dell’Oscar 2025, che racconta con eleganza e crudo realismo le storie di resistenza dei palestinesi di Masafer Yatta, in #Cisgiordania, sotto le violenze dell’occupazione #israeliana.

#rai3 #censura #palestina #palestine

A luglio, coloni e soldati hanno ucciso due palestinesi su un terreno nel villaggio di #MazraaAl_Sharqiyah, mentre altri 3 palestinesi sono stati uccisi dal fuoco IDF dopo aver attaccato i coloni nel vicino villaggio di #Malik, oltre a un bambino palestinese ucciso dai soldati il giorno prima.

Il cimitero di al-Mughayir, dove vivono circa 3.000 persone, si affaccia sulla Alon Road e sul wadi dove il mese scorso sono stati abbattuti migliaia di alberi.
In passato era possibile lasciare il villaggio tramite la strada, ma dall'inizio della guerra l'uscita principale è stata chiusa in modo permanente da un cancello giallo, come centinaia di altri punti in #Cisgiordania, e gli abitanti devono fare una deviazione di circa mezz'ora solo per raggiungere la Route 60. ⬇️10

⟦ Il giorno in cui il mondo ha riconosciuto lo Stato palestinese, mi sono recato insieme al fotografo Alex Levac in un remoto villaggio palestinese nella parte orientale della #Cisgiordania.

Il giorno prima, i coloni dei nuovi avamposti illegali nelle vicinanze avevano rubato decine di pecore del villaggio in una violenta rapina a mano armata.

Nel giorno in cui le Nazioni Unite hanno tenuto una conferenza ad alto livello sulla soluzione dei due Stati e 10 Stati occidentali si sono aggiunti alla lunga lista di paesi che avevano già riconosciuto lo Stato immaginario, la strada di Alon era quasi priva di veicoli palestinesi.

La maggior parte delle strade della Cisgiordania sono ora bloccate da cancelli di ferro che vengono aperti e chiusi a piacimento dai comandanti militari israeliani. ⬇️2