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a roma, oggi, 5 dicembre: ulteriore presentazione di “quarant’anni e oltre. storie e prospettive di un archivio audiovisivo” (la storia dell’aamod) – presso plpl – più libri più liberi

Presentazioni del volume
Quarant’anni e oltre. Storie e prospettive di un archivio audiovisivo

A cura di Letizia Cortini, Luca Ricciardi, Paola Scarnati
Edizioni Effigi, Grosseto, 2025, collana Annali AAMOD n. 25, ISBN 979-12-5739-020-4, pp 362

OGGI, venerdì 5 dicembre – ore 19
presso la Fiera Più libri più liberi – Sala Aurora
La Nuvola – Viale Asia 40/44 – Roma
Ingresso con biglietto della Fiera

presentano
Christian Uva 
(docente e storico del cinema)
Vincenzo Vita 
(presidente AAMOD)

*

Intervengono gli autori e i curatori del volume

cliccare per ingrandire

https://aamod.it/

A oltre quarant’anni dalla sua fondazione, l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico si racconta e si interroga sul proprio ruolo nel presente e nel futuro, nel volume Quarant’anni e oltre. Storie e prospettive di un archivio audiovisivo, appena uscito in libreria per i tipi di Effigi Editore, a cura di Letizia Cortini, Luca Ricciardi e Paola Scarnati. Il libro, che rappresenta il venticinquesimo numero della collana “Annali AAMOD”, si presenta oggi, venerdì 5 dicembre, nella Sala Aurora, nell’ambito della Fiera “Più libri più liberi”, dove l’editore Effigi sarà presente per tutta la durata della manifestazione, allo stand F48. Agli incontri parteciperanno gli autori e curatori del volume.

Il volume non ha un’impostazione celebrativa, e tuttavia non può che partire dal significato di una ricorrenza così importante: quarant’anni di attività di una Fondazione che, fin dalle sue origini, ha unito alla funzione conservativa una chiara vocazione civile, culturale, politica e pedagogica. Come ricorda Vincenzo Vita, attuale presidente della Fondazione, nella prefazione del volume, l’AAMOD nasce da una visione straordinariamente moderna, ancor oggi attuale, di Cesare Zavattini, che con Paola Scarnati, Ansano Giannarelli, Citto Maselli, Ettore Scola e molti altri, pose le basi per un archivio “militante”, capace di intervenire sul presente e di proiettarsi verso il futuro. Un archivio che, fin dall’inizio, si pose come laboratorio culturale aperto, strumento collettivo per l’analisi della realtà sociale e politica, luogo vivo dove la memoria non è mai esercizio nostalgico, ma azione critica e trasformativa.

Quarant’anni e oltre è un testo che raccoglie molte voci e si articola in tre sezioni – Storie, Prospettive, Percorsi – capaci di restituire la ricchezza di esperienze, tensioni, interrogativi e traiettorie che l’AAMOD ha attraversato, abitato e, in alcuni casi, contribuito a fondare nel corso dei decenni. Nella prima parte, dedicata alle Storie, emerge l’humus politico e culturale che ha preceduto e accompagnato la nascita dell’Archivio, grazie a un’intensa conversazione tra Paola Scarnati e Antonio Medici, che getta luce sulla dimensione collettiva, militante e operativa delle origini. A seguire, Letizia Cortini analizza in profondità le specificità dell’AAMOD come soggetto teorico e politico, unico nel panorama nazionale, e il modo in cui esso ha costantemente messo in discussione la propria missione, cercando sempre di restare in ascolto dei mutamenti culturali e sociali. Silvia Savorelli, con grande sensibilità e rigore documentario, costruisce una sorta di antologia ragionata degli scritti di Ansano Giannarelli, figura centrale nella storia dell’Archivio, a cui si deve gran parte della sua elaborazione teorica e dell’identità come luogo di promozione del cinema documentario italiano. Il rapporto tra mondo del lavoro e narrazione audiovisiva – una costante nella storia dell’AAMOD – viene affrontato da Alexander Höbel con una ricostruzione puntuale e documentata, che si completa con una filmografia ragionata sul tema. Chiude questa sezione Filippo Maria Gori, giovane cineasta e autore di uno dei lavori più recenti nati in collaborazione con l’AAMOD, E tu come stai?, dedicato alla lotta della GKN e al movimento Insorgiamo. Il suo intervento è una riflessione a cuore aperto sulla responsabilità e le possibilità di documentare il conflitto sociale oggi.

La sezione Prospettive amplia lo sguardo verso il presente e il futuro, affrontando il nodo centrale della transizione digitale, ma anche le possibilità di riuso creativo e la complessità delle questioni giuridiche, etiche e culturali che ogni archivio audiovisivo contemporaneo è chiamato ad affrontare. Luca Ricciardi ricostruisce le attività sperimentali condotte dall’AAMOD negli ultimi dieci anni, in particolare nell’ambito del Premio Zavattini, e riflette su come queste esperienze abbiano contribuito a delineare un nuovo modello di archivio: attivo, dinamico, attraversato dalle pratiche delle nuove generazioni di cineasti, ma sempre connesso alla propria storia. Di queste nuove forme di racconto e autorappresentazione si occupano anche Monica Repetto, che si sofferma sull’autofiction e le sue implicazioni, e Gabriele Ragonesi, che propone un dialogo con giovani autori coinvolti nei progetti dell’AAMOD. Emergono qui questioni cruciali: l’uso delle immagini altrui, il confine tra documentazione e appropriazione, il diritto d’autore e il diritto all’immagine. Intervengono in merito due voci autorevoli come Marco Bertozzi e Fiona Macmillan, che con approcci diversi pongono interrogativi urgenti e indicano piste di riflessione. L’uso del digitale è al centro anche degli interventi di Rossella Catanese e Valentina Valente, che esplorano le implicazioni ontologiche della conversione degli archivi analogici in codice binario: cosa rimane dell’originale? cosa diventa “storico” in un supporto digitalizzato? quale memoria si conserva e quale si perde? Il tema si amplia ulteriormente nel contributo di Vittorio Iervese, che mette in discussione la capacità degli archivi tradizionali di raccogliere e gestire l’immenso flusso di immagini “nate digitali” prodotte ogni giorno da milioni di persone sui social, attraverso smartphone e piattaforme. Infine, Teresa Numerico affronta con lucidità e spirito critico il tema oggi ineludibile dell’intelligenza artificiale generativa, riflettendo su come essa si intrecci inevitabilmente con la logica archivistica e sul rischio di una rimozione culturale collettiva di cui gli archivi stessi potrebbero essere, inconsapevolmente, complici.

Nell’ultima parte, Percorsi, si dà conto delle attività più recenti e delle linee d’azione permanenti dell’AAMOD. Si tratta di una sorta di mappa ragionata che restituisce il ruolo dell’AAMOD come spazio pubblico della memoria, ma anche come luogo di incontro tra generazioni, linguaggi e forme narrative.

Quello che emerge da queste pagine è il ritratto sfaccettato e profondamente attuale di un’istituzione culturale che, pur tra mille difficoltà, ha saputo reinventarsi senza perdere la propria identità, e che oggi si pone come soggetto cruciale nella definizione di un nuovo modello di archivio: non solo contenitore di documenti, ma strumento critico per leggere il mondo

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aamod – Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico

11 dicembre, milano: convegno “‘andate, mie parole’. antonio porta poeta, intellettuale, editore (1935.2025)”

Antonio Porta – foto Rose (Apice)

Si tiene giovedì 11 dicembre 2025, alle ore 10:00, nella Sala lauree di via Conservatorio 7 dell’Università Statale di Milano, il convegno di studi «Andate, mie parole». Antonio Porta poeta, intellettuale, editore (1935-2025). Poeta, narratore, autore teatrale, critico e instancabile organizzatore culturale, Antonio Porta – pseudonimo di Leo Paolazzi (Vicenza, 1935 – Roma, 1989) – è stato tra i maggiori esponenti della Neoavanguardia italiana, presente nell’antologia dei Novissimi e membro del Gruppo 63. Dagli anni Ottanta avvia un originale percorso centrato sulla “sfida orizzontale della comunicazione” e sulla centralità della voce.

Organizzato da Stefano Ghidinelli, docente di Letteratura italiana contemporanea, e Roberta Cesana, docente di Archivistica, bibliografia e biblioteconomia, per il novantesimo anniversario della nascita e promosso da APICE – Archivi della Parola, dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale, prende le mosse dalla ricchissima documentazione conservata nel suo archivio: materiali preparatori, abbozzi, progetti, un vasto epistolario e una biblioteca di circa 4500 volumi, che permettono di esplorare le molte dimensioni della sua attività.

Il programma prevede interventi sulle prime raccolte poetiche (Federico Francucci), sulla produzione teatrale (Giovanna Lo Monaco), sulle sperimentazioni verbo-visive (Alessandro Moro), oltre alla rilettura del poemetto Balene delfini bambini (Alessandro Terreni), alla ricostruzione del rapporto con Giovanni Raboni (Luca Daino) e a un approfondimento sul lavoro editoriale di Porta (Roberta Cesana). La giornata si chiuderà con una tavola rotonda coordinata da Paolo Giovannetti, con Maria Pia Quintavalla, Laura Di Corcia, Stefano Raimondi e Tommaso Di Dio.

L’archivio Antonio Porta ad APICE 
Acquisito nel 2003, il Fondo Porta comprende la biblioteca personale del poeta – circa 4500 volumi di poesia e letteratura italiana e straniera – e un articolato archivio di carte preparatorie, prime stesure, varianti e materiali relativi a romanzi, racconti, testi teatrali, articoli e interventi pubblici. Di grande rilievo l’epistolario, che copre dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta e documenta i rapporti con i principali protagonisti della Neoavanguardia, tra cui Renato Barilli, Michele Perriera, John Picchione, Paolo Ruffilli e Adriano Spatola. Completano il Fondo una raccolta completa degli scritti pubblicati, una ricca rassegna stampa e materiale iconografico, tra cui manifesti teatrali e opere originali di poesia visiva.

L’iniziativa sarà accessibile anche in diretta streaming.

Contatti

  • Centro Apice – Archivi della parola, dell’immagine e della comunicazione editoriale
    apice.biblioteca@unimi.it
    Tel. 02 503 32053 – 32054

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«Andate, mie parole». Studi su Antonio Porta a 90 anni dalla nascita | La Statale News

Un convegno all’Università Statale di Milano ripercorre l’opera e l’eredità del poeta, intellettuale ed editore tra i protagonisti della Neoavanguardia.

a roma, oggi, 27 novembre: presentazione di “quarant’anni e oltre. storie e prospettive di un archivio audiovisivo” (la storia dell’aamod)

Presentazioni del volume
Quarant’anni e oltre. Storie e prospettive di un archivio audiovisivo

A cura di Letizia Cortini, Luca Ricciardi, Paola Scarnati
Edizioni Effigi, Grosseto, 2025, collana Annali AAMOD n. 25, ISBN 979-12-5739-020-4, pp 362

OGGI, giovedì 27 novembre – ore 18
Sala Zavattini dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
Via Ostiense 106 – Roma

presentano
Pietro Montani (filosofo e critico cinematografico)
Lidia Piccioni (storica, presidente AISO)
Federico Valacchi (docente di archivistica)
Vincenzo Vita (presidente AAMOD)

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

cliccare per ingrandire

https://aamod.it/

A oltre quarant’anni dalla sua fondazione, l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico si racconta e si interroga sul proprio ruolo nel presente e nel futuro, nel volume Quarant’anni e oltre. Storie e prospettive di un archivio audiovisivo, appena uscito in libreria per i tipi di Effigi Editore, a cura di Letizia Cortini, Luca Ricciardi e Paola Scarnati. Il libro, che rappresenta il venticinquesimo numero della collana “Annali AAMOD”, sarà al centro di due appuntamenti a Romagiovedì 27 novembre, presso la Sala Zavattini dell’Archivio stesso, e venerdì 5 dicembre nella Sala Aurora, nell’ambito della Fiera “Più libri più liberi”, dove l’editore Effigi sarà presente per tutta la durata della manifestazione, allo stand F48. Agli incontri parteciperanno gli autori e curatori del volume.

Il volume non ha un’impostazione celebrativa, e tuttavia non può che partire dal significato di una ricorrenza così importante: quarant’anni di attività di una Fondazione che, fin dalle sue origini, ha unito alla funzione conservativa una chiara vocazione civile, culturale, politica e pedagogica. Come ricorda Vincenzo Vita, attuale presidente della Fondazione, nella prefazione del volume, l’AAMOD nasce da una visione straordinariamente moderna, ancor oggi attuale, di Cesare Zavattini, che con Paola Scarnati, Ansano Giannarelli, Citto Maselli, Ettore Scola e molti altri, pose le basi per un archivio “militante”, capace di intervenire sul presente e di proiettarsi verso il futuro. Un archivio che, fin dall’inizio, si pose come laboratorio culturale aperto, strumento collettivo per l’analisi della realtà sociale e politica, luogo vivo dove la memoria non è mai esercizio nostalgico, ma azione critica e trasformativa.

Quarant’anni e oltre è un testo che raccoglie molte voci e si articola in tre sezioni – Storie, Prospettive, Percorsi – capaci di restituire la ricchezza di esperienze, tensioni, interrogativi e traiettorie che l’AAMOD ha attraversato, abitato e, in alcuni casi, contribuito a fondare nel corso dei decenni. Nella prima parte, dedicata alle Storie, emerge l’humus politico e culturale che ha preceduto e accompagnato la nascita dell’Archivio, grazie a un’intensa conversazione tra Paola Scarnati e Antonio Medici, che getta luce sulla dimensione collettiva, militante e operativa delle origini. A seguire, Letizia Cortini analizza in profondità le specificità dell’AAMOD come soggetto teorico e politico, unico nel panorama nazionale, e il modo in cui esso ha costantemente messo in discussione la propria missione, cercando sempre di restare in ascolto dei mutamenti culturali e sociali. Silvia Savorelli, con grande sensibilità e rigore documentario, costruisce una sorta di antologia ragionata degli scritti di Ansano Giannarelli, figura centrale nella storia dell’Archivio, a cui si deve gran parte della sua elaborazione teorica e dell’identità come luogo di promozione del cinema documentario italiano. Il rapporto tra mondo del lavoro e narrazione audiovisiva – una costante nella storia dell’AAMOD – viene affrontato da Alexander Höbel con una ricostruzione puntuale e documentata, che si completa con una filmografia ragionata sul tema. Chiude questa sezione Filippo Maria Gori, giovane cineasta e autore di uno dei lavori più recenti nati in collaborazione con l’AAMOD, E tu come stai?, dedicato alla lotta della GKN e al movimento Insorgiamo. Il suo intervento è una riflessione a cuore aperto sulla responsabilità e le possibilità di documentare il conflitto sociale oggi.

La sezione Prospettive amplia lo sguardo verso il presente e il futuro, affrontando il nodo centrale della transizione digitale, ma anche le possibilità di riuso creativo e la complessità delle questioni giuridiche, etiche e culturali che ogni archivio audiovisivo contemporaneo è chiamato ad affrontare. Luca Ricciardi ricostruisce le attività sperimentali condotte dall’AAMOD negli ultimi dieci anni, in particolare nell’ambito del Premio Zavattini, e riflette su come queste esperienze abbiano contribuito a delineare un nuovo modello di archivio: attivo, dinamico, attraversato dalle pratiche delle nuove generazioni di cineasti, ma sempre connesso alla propria storia. Di queste nuove forme di racconto e autorappresentazione si occupano anche Monica Repetto, che si sofferma sull’autofiction e le sue implicazioni, e Gabriele Ragonesi, che propone un dialogo con giovani autori coinvolti nei progetti dell’AAMOD. Emergono qui questioni cruciali: l’uso delle immagini altrui, il confine tra documentazione e appropriazione, il diritto d’autore e il diritto all’immagine. Intervengono in merito due voci autorevoli come Marco Bertozzi e Fiona Macmillan, che con approcci diversi pongono interrogativi urgenti e indicano piste di riflessione. L’uso del digitale è al centro anche degli interventi di Rossella Catanese e Valentina Valente, che esplorano le implicazioni ontologiche della conversione degli archivi analogici in codice binario: cosa rimane dell’originale? cosa diventa “storico” in un supporto digitalizzato? quale memoria si conserva e quale si perde? Il tema si amplia ulteriormente nel contributo di Vittorio Iervese, che mette in discussione la capacità degli archivi tradizionali di raccogliere e gestire l’immenso flusso di immagini “nate digitali” prodotte ogni giorno da milioni di persone sui social, attraverso smartphone e piattaforme. Infine, Teresa Numerico affronta con lucidità e spirito critico il tema oggi ineludibile dell’intelligenza artificiale generativa, riflettendo su come essa si intrecci inevitabilmente con la logica archivistica e sul rischio di una rimozione culturale collettiva di cui gli archivi stessi potrebbero essere, inconsapevolmente, complici.

Nell’ultima parte, Percorsi, si dà conto delle attività più recenti e delle linee d’azione permanenti dell’AAMOD. Si tratta di una sorta di mappa ragionata che restituisce il ruolo dell’AAMOD come spazio pubblico della memoria, ma anche come luogo di incontro tra generazioni, linguaggi e forme narrative.

Quello che emerge da queste pagine è il ritratto sfaccettato e profondamente attuale di un’istituzione culturale che, pur tra mille difficoltà, ha saputo reinventarsi senza perdere la propria identità, e che oggi si pone come soggetto cruciale nella definizione di un nuovo modello di archivio: non solo contenitore di documenti, ma strumento critico per leggere il mondo

#aamod #aamodArchivioAudiovisivoDelMovimentoOperaioEDemocratico #aiso #annali #annaliAamod #annaliDellaamod #ansanoGiannarelli #archivi #archivio #archivioAudiovisivo #archivioAudiovisivoDelMovimentoOperaioEDemocratico #cesareZavattini #christianUva #cittoMaselli #collanaAnnaliAamod #edizioniEffigi #effigi #ettoreScola #federicoValacchi #letiziaCortini #lidiaPiccioni #lucaRicciardi #paolaScarnati #piuLibriPiuLiberi #pietroMontani #quarantanniEOltre #quarantanniEOltreStorieEProspettiveDiUnArchivioAudiovisivo #vincenzoVita #zavattini

aamod – Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico

roma, 27 novembre e 5 dicembre: presentazione di “quarant’anni e oltre. storie e prospettive di un archivio audiovisivo” (la storia dell’aamod)

Presentazioni del volume
Quarant’anni e oltre. Storie e prospettive di un archivio audiovisivo

A cura di Letizia Cortini, Luca Ricciardi, Paola Scarnati
Edizioni Effigi, Grosseto, 2025, collana Annali AAMOD n. 25, ISBN 979-12-5739-020-4, pp 362

Giovedì 27 novembre – ore 18
Sala Zavattini dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
Via Ostiense 106 – Roma

presentano
Pietro Montani (filosofo e critico cinematografico)
Lidia Piccioni (storica, presidente AISO)
Federico Valacchi (docente di archivistica)
Vincenzo Vita (presidente AAMOD)

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

***

Venerdì 5 dicembre – ore 19
presso la Fiera Più libri più liberi – Sala Aurora
La Nuvola – Viale Asia 40/44 – Roma
Ingresso con biglietto della Fiera

presentano
Christian Uva 
(docente e storico del cinema)
Vincenzo Vita 
(presidente AAMOD)

*

Intervengono gli autori e i curatori del volume

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A oltre quarant’anni dalla sua fondazione, l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico si racconta e si interroga sul proprio ruolo nel presente e nel futuro, nel volume Quarant’anni e oltre. Storie e prospettive di un archivio audiovisivo, appena uscito in libreria per i tipi di Effigi Editore, a cura di Letizia Cortini, Luca Ricciardi e Paola Scarnati. Il libro, che rappresenta il venticinquesimo numero della collana “Annali AAMOD”, sarà al centro di due appuntamenti a Romagiovedì 27 novembre, presso la Sala Zavattini dell’Archivio stesso, e venerdì 5 dicembre nella Sala Aurora, nell’ambito della Fiera “Più libri più liberi”, dove l’editore Effigi sarà presente per tutta la durata della manifestazione, allo stand F48. Agli incontri parteciperanno gli autori e curatori del volume.

Il volume non ha un’impostazione celebrativa, e tuttavia non può che partire dal significato di una ricorrenza così importante: quarant’anni di attività di una Fondazione che, fin dalle sue origini, ha unito alla funzione conservativa una chiara vocazione civile, culturale, politica e pedagogica. Come ricorda Vincenzo Vita, attuale presidente della Fondazione, nella prefazione del volume, l’AAMOD nasce da una visione straordinariamente moderna, ancor oggi attuale, di Cesare Zavattini, che con Paola Scarnati, Ansano Giannarelli, Citto Maselli, Ettore Scola e molti altri, pose le basi per un archivio “militante”, capace di intervenire sul presente e di proiettarsi verso il futuro. Un archivio che, fin dall’inizio, si pose come laboratorio culturale aperto, strumento collettivo per l’analisi della realtà sociale e politica, luogo vivo dove la memoria non è mai esercizio nostalgico, ma azione critica e trasformativa.

Quarant’anni e oltre è un testo che raccoglie molte voci e si articola in tre sezioni – Storie, Prospettive, Percorsi – capaci di restituire la ricchezza di esperienze, tensioni, interrogativi e traiettorie che l’AAMOD ha attraversato, abitato e, in alcuni casi, contribuito a fondare nel corso dei decenni. Nella prima parte, dedicata alle Storie, emerge l’humus politico e culturale che ha preceduto e accompagnato la nascita dell’Archivio, grazie a un’intensa conversazione tra Paola Scarnati e Antonio Medici, che getta luce sulla dimensione collettiva, militante e operativa delle origini. A seguire, Letizia Cortini analizza in profondità le specificità dell’AAMOD come soggetto teorico e politico, unico nel panorama nazionale, e il modo in cui esso ha costantemente messo in discussione la propria missione, cercando sempre di restare in ascolto dei mutamenti culturali e sociali. Silvia Savorelli, con grande sensibilità e rigore documentario, costruisce una sorta di antologia ragionata degli scritti di Ansano Giannarelli, figura centrale nella storia dell’Archivio, a cui si deve gran parte della sua elaborazione teorica e dell’identità come luogo di promozione del cinema documentario italiano. Il rapporto tra mondo del lavoro e narrazione audiovisiva – una costante nella storia dell’AAMOD – viene affrontato da Alexander Höbel con una ricostruzione puntuale e documentata, che si completa con una filmografia ragionata sul tema. Chiude questa sezione Filippo Maria Gori, giovane cineasta e autore di uno dei lavori più recenti nati in collaborazione con l’AAMOD, E tu come stai?, dedicato alla lotta della GKN e al movimento Insorgiamo. Il suo intervento è una riflessione a cuore aperto sulla responsabilità e le possibilità di documentare il conflitto sociale oggi.

La sezione Prospettive amplia lo sguardo verso il presente e il futuro, affrontando il nodo centrale della transizione digitale, ma anche le possibilità di riuso creativo e la complessità delle questioni giuridiche, etiche e culturali che ogni archivio audiovisivo contemporaneo è chiamato ad affrontare. Luca Ricciardi ricostruisce le attività sperimentali condotte dall’AAMOD negli ultimi dieci anni, in particolare nell’ambito del Premio Zavattini, e riflette su come queste esperienze abbiano contribuito a delineare un nuovo modello di archivio: attivo, dinamico, attraversato dalle pratiche delle nuove generazioni di cineasti, ma sempre connesso alla propria storia. Di queste nuove forme di racconto e autorappresentazione si occupano anche Monica Repetto, che si sofferma sull’autofiction e le sue implicazioni, e Gabriele Ragonesi, che propone un dialogo con giovani autori coinvolti nei progetti dell’AAMOD. Emergono qui questioni cruciali: l’uso delle immagini altrui, il confine tra documentazione e appropriazione, il diritto d’autore e il diritto all’immagine. Intervengono in merito due voci autorevoli come Marco Bertozzi e Fiona Macmillan, che con approcci diversi pongono interrogativi urgenti e indicano piste di riflessione. L’uso del digitale è al centro anche degli interventi di Rossella Catanese e Valentina Valente, che esplorano le implicazioni ontologiche della conversione degli archivi analogici in codice binario: cosa rimane dell’originale? cosa diventa “storico” in un supporto digitalizzato? quale memoria si conserva e quale si perde? Il tema si amplia ulteriormente nel contributo di Vittorio Iervese, che mette in discussione la capacità degli archivi tradizionali di raccogliere e gestire l’immenso flusso di immagini “nate digitali” prodotte ogni giorno da milioni di persone sui social, attraverso smartphone e piattaforme. Infine, Teresa Numerico affronta con lucidità e spirito critico il tema oggi ineludibile dell’intelligenza artificiale generativa, riflettendo su come essa si intrecci inevitabilmente con la logica archivistica e sul rischio di una rimozione culturale collettiva di cui gli archivi stessi potrebbero essere, inconsapevolmente, complici.

Nell’ultima parte, Percorsi, si dà conto delle attività più recenti e delle linee d’azione permanenti dell’AAMOD. Si tratta di una sorta di mappa ragionata che restituisce il ruolo dell’AAMOD come spazio pubblico della memoria, ma anche come luogo di incontro tra generazioni, linguaggi e forme narrative.

Quello che emerge da queste pagine è il ritratto sfaccettato e profondamente attuale di un’istituzione culturale che, pur tra mille difficoltà, ha saputo reinventarsi senza perdere la propria identità, e che oggi si pone come soggetto cruciale nella definizione di un nuovo modello di archivio: non solo contenitore di documenti, ma strumento critico per leggere il mondo

#aamod #aamodArchivioAudiovisivoDelMovimentoOperaioEDemocratico #aiso #annali #annaliAamod #annaliDellaamod #ansanoGiannarelli #archivi #archivio #archivioAudiovisivo #archivioAudiovisivoDelMovimentoOperaioEDemocratico #cesareZavattini #christianUva #cittoMaselli #collanaAnnaliAamod #edizioniEffigi #effigi #ettoreScola #federicoValacchi #letiziaCortini #lidiaPiccioni #lucaRicciardi #paolaScarnati #piuLibriPiuLiberi #pietroMontani #quarantanniEOltre #quarantanniEOltreStorieEProspettiveDiUnArchivioAudiovisivo #vincenzoVita #zavattini

aamod – Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico

atto di trasformazione / elio martusciello. 2025

Mi piace immaginare, nutrito sicuramente dalle mie letture di Serres, Bergson, Derrida e altri, ogni corpo, da quello umano a quello di un cerbiatto, ogni oggetto inanimato, da un orologio a una pietra, come a un supporto di memoria. Insomma, qualcosa di non molto diverso da una pergamena, un manoscritto medievale, un libro stampato, una biblioteca, un archivio digitale, un cloud. Un modo per conservare delle informazioni, una certa logica operativa, funzionale, organizzativa, ricombinativa. Forse l’essere è sempre un essere-registrante. Il tema però è che ogni supporto è anche un dispositivo di oblio. Ogni forma di registrazione, che sia pietra, carta o silicio, contiene già in sé il proprio principio di combustione, di consunzione, di deperimento, di degradazione. Hanno bruciato i papiri d’Egitto, le biblioteche di Alessandria e di Baghdad, i manoscritti riscritti sui palinsesti medievali, i libri banditi, le lingue morte, le musiche che nessuno ha più saputo leggere o suonare. Scompare il mondo naturale stesso: piante estinte, animali scomparsi, paesaggi dissolti in altri paesaggi. Internet non fa eccezione. Anzi, rende questo destino più visibile e più rapido: i link scompaiono, i server si spengono, i formati diventano illeggibili. Sembra, quindi, che si tratti di un processo cosmico: l’entropia della memoria. Forse, allora, ciò che dobbiamo imparare a pensare non è tanto quello di conservare ogni ricordo, ma di riconoscerne la finitudine, di apprezzarlo piuttosto come flusso e non come possesso, dove ogni atto di rievocazione è anche un atto di trasformazione.

#archivi #archivio #biblioteca #biblioteche #cloud #ElioMartusciello #memoria #oblio #permanenza #persistenza #registrazione #supportoDiMemoria #teoria

oggi, 28 ottobre, a roma, fondazione baruchello: convegno su “luoghi, oggetti, arredi e case d’autore” (archivi degli artisti e degli scrittori)

Domani, 28 ottobre, presso la Fondazione Baruchello  si svolge il Convegno Luoghi, oggetti, arredi e case d’autore. Il contesto degli archivi degli artisti e degli scrittori.

Saranno trattati argomenti  intimamente connessi alla storia degli archivi e a quella della  creazione letteraria ed artistica.

Qui una breve spiegazione del progetto:

Gli archivi privati degli artisti e degli scrittori conservano materiale documentario di grande interesse per lo studio delle fonti della cultura e della storia della seconda metà del Novecento e per ritessere la fitta trama dei rapporti amicali, intellettuali, sociali e letterari che ha attraversato la ricca e densa sostanza della cultura novecentesca.

I fondi fotografici presenti all’interno degli archivi, il cosiddetto materiale minore, agende, agendine, appunti, quaderni, calendari, gli oggetti e degli arredi delle dimore e delle case d’autore, i luoghi da loro frequentati e amati sono ancora territori inesplorati che molto possono svelare sulla complessità e le radici delle opere e per la ricostruzione del contesto e di una mappa geo-culturale e storica che può illuminare il percorso, anche biografico, della creazione.I

Il Convegno tratterà queste aree tematiche all’apparenza marginali ma pienamente significative e fondamentali per la ricostruzione, la visibilità e la valorizzazione delle fonti storiche.”

Si prega di confermare la presenza scrivendo a
muraca.marcelladalila [at] gmail.com
e a info [at] fondazionebaruchello.com

PROGRAMMA

Modera Barbara Mancini
Ore 10:30 – 13:30

INTRODUZIONE
Carla Subrizi, Cetta Petrollo Pagliarani

SESSIONE I. Le case e le stanze d’autore: artisti, poeti, scrittori

Caterina Borelli
Case, oggetti e arredi: autobiografie o archivi? Luoghi pubblici o privati?

Eleonora Cardinale
Ricostruire le stanze degli scrittori: Spazi900 della Biblioteca nazionale centrale di Roma

Monica Fabbri
L’Archivio Giovannino Guareschi a Roncole Verdi

SESSIONE II. I dialoghi amicali, le dediche negli epistolari e nei libri

Federico Milone
Scaffali privati e scaffali digitali: il caso della biblioteca di Alfredo Giuliani

Barbara Mancini
A Elio, maestro d’arte e di vita”: le dediche nei libri della Biblioteca Pagliarani

Francesco Pascali
«Gli anni ‘80 sono nostri», Giuseppe Bertolucci e Marco Tullio Giordana, carte da
un’amicizia

Ore 15:30 -19:00
SESSIONE III. Gli incontri: agende agendine quaderni e calendari

Antonio D’Ambrosio
Attraversare l’Europa dagli avantesti del Fondo Claudio Magris

Sara Gregori
Ada Negri nell’Archivio del Novecento

Chiara Portesine
Archiviare la Neoavanguardia: lo sperimentalismo tra anarchia e documento

Mauro Distefano
Appunti, quaderni e ritagli: il laboratorio nascosto di Federico De Roberto

SESSIONE IV. Gli arredi, gli oggetti

Giuseppe Garrera
Immagini devozionali. Le Gioconde di Luca Maria Patella.Alcune considerazioni sulle Gioconde di Leonardo disseminate sulle pareti e nei cassetti della casa di Luca Maria Patella

Arianna Saggio
Speranzella di Bernari attraverso la fotografia: tra documento e finzione

SESSIONE V. I Luoghi

Ilaria Serra
La casa e il bosco di Mario Rigoni Stern

Silvia Moretti
Memorie e rappresentazioni della casa di via dei giornalisti di Gianni Toti

Convegno a cura di
Cetta Petrollo Pagliarani – Associazione Letteraria Elio Pagliarani
Coordinamento
Marcella Muraca
Moderatrice
Barbara Mancini

 

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28 ottobre, roma, fondazione baruchello: convegno su “luoghi, oggetti, arredi e case d’autore” (archivi degli artisti e degli scrittori)

Domani, 28 ottobre, presso la Fondazione Baruchello  si svolge il Convegno Luoghi, oggetti, arredi e case d’autore. Il contesto degli archivi degli artisti e degli scrittori.

Saranno trattati argomenti  intimamente connessi alla storia degli archivi e a quella della  creazione letteraria ed artistica.

Qui una breve spiegazione del progetto:

Gli archivi privati degli artisti e degli scrittori conservano materiale documentario di grande interesse per lo studio delle fonti della cultura e della storia della seconda metà del Novecento e per ritessere la fitta trama dei rapporti amicali, intellettuali, sociali e letterari che ha attraversato la ricca e densa sostanza della cultura novecentesca.

I fondi fotografici presenti all’interno degli archivi, il cosiddetto materiale minore, agende, agendine, appunti, quaderni, calendari, gli oggetti e degli arredi delle dimore e delle case d’autore, i luoghi da loro frequentati e amati sono ancora territori inesplorati che molto possono svelare sulla complessità e le radici delle opere e per la ricostruzione del contesto e di una mappa geo-culturale e storica che può illuminare il percorso, anche biografico, della creazione.I

Il Convegno tratterà queste aree tematiche all’apparenza marginali ma pienamente significative e fondamentali per la ricostruzione, la visibilità e la valorizzazione delle fonti storiche.”

Si prega di confermare la presenza scrivendo a
muraca.marcelladalila [at] gmail.com
e a info [at] fondazionebaruchello.com

PROGRAMMA

Modera Barbara Mancini
Ore 10:30 – 13:30

INTRODUZIONE
Carla Subrizi, Cetta Petrollo Pagliarani

SESSIONE I. Le case e le stanze d’autore: artisti, poeti, scrittori

Caterina Borelli
Case, oggetti e arredi: autobiografie o archivi? Luoghi pubblici o privati?

Eleonora Cardinale
Ricostruire le stanze degli scrittori: Spazi900 della Biblioteca nazionale centrale di Roma

Monica Fabbri
L’Archivio Giovannino Guareschi a Roncole Verdi

SESSIONE II. I dialoghi amicali, le dediche negli epistolari e nei libri

Federico Milone
Scaffali privati e scaffali digitali: il caso della biblioteca di Alfredo Giuliani

Barbara Mancini
A Elio, maestro d’arte e di vita”: le dediche nei libri della Biblioteca Pagliarani

Francesco Pascali
«Gli anni ‘80 sono nostri», Giuseppe Bertolucci e Marco Tullio Giordana, carte da
un’amicizia

Ore 15:30 -19:00
SESSIONE III. Gli incontri: agende agendine quaderni e calendari

Antonio D’Ambrosio
Attraversare l’Europa dagli avantesti del Fondo Claudio Magris

Sara Gregori
Ada Negri nell’Archivio del Novecento

Chiara Portesine
Archiviare la Neoavanguardia: lo sperimentalismo tra anarchia e documento

Mauro Distefano
Appunti, quaderni e ritagli: il laboratorio nascosto di Federico De Roberto

SESSIONE IV. Gli arredi, gli oggetti

Giuseppe Garrera
Immagini devozionali. Le Gioconde di Luca Maria Patella.Alcune considerazioni sulle Gioconde di Leonardo disseminate sulle pareti e nei cassetti della casa di Luca Maria Patella

Arianna Saggio
Speranzella di Bernari attraverso la fotografia: tra documento e finzione

SESSIONE V. I Luoghi

Ilaria Serra
La casa e il bosco di Mario Rigoni Stern

Silvia Moretti
Memorie e rappresentazioni della casa di via dei giornalisti di Gianni Toti

Convegno a cura di
Cetta Petrollo Pagliarani – Associazione Letteraria Elio Pagliarani
Coordinamento
Marcella Muraca
Moderatrice
Barbara Mancini

 

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