Alcuni autori hanno già proposto serie riflessioni sugli effetti della gestione della pandemia in corso. Fra gli ultimi, ottimo l’articolo di Marco Revelli sul Manifesto e su Volere la luna. Ma alcuni aspetti e soprattutto l’insieme delle conseguenze di questa gestione della pandemia meritano più attenzione. Quest’insieme è infatti cruciale per capire non solo
Alcuni autori hanno già proposto serie riflessioni sugli effetti della gestione della pandemia in corso. Fra gli ultimi, ottimo l’articolo di Marco Revelli sul Manifesto e su Volere la luna. Ma alcuni aspetti e soprattutto l’insieme delle conseguenze di questa gestione della pandemia meritano più attenzione. Quest’insieme è infatti cruciale per capire non solo
Il commento di Marco Revelli sulle ultime vicende della ndranghetav (da Volerelaluna.it) L’avevano chiamato il “popolo del si”, la “parte sana del Paese” che si ribella alla dittatura dei NO-TUTTO, il 10 novembre dell’anno scorso. Erano stati battezzati come quelli del “Basta con l’immobilismo di Torino” e della “Torino che si ripulisce” (sic), nei commenti esilarati sulla Piazza Castello delle “madamine” che chiamavano i SI TAV di tutto il mondo a unirsi. Paolo Griseri si era spinto a definire le promotrici “le magnifiche sette”, celebrando il loro storico e stentoreo “Torino non può restare isolata”. Era, nella retorica “di sistema” che nell’occasione non aveva trovato limiti, la “piazza pulita” di quelli che vogliono continuare a “credere nel futuro”, che “pensano positivo”, che “non si arrendono”, e che alla fine – “Partito del si” – salveranno la Nazione dal dispotismo del “Partito del [...]
Il commento di Marco Revelli sulle ultime vicende della ndranghetav (da Volerelaluna.it) L’avevano chiamato il “popolo del si”, la “parte sana del Paese” che si ribella alla dittatura dei NO-TUTTO, il 10 novembre dell’anno scorso. Erano stati battezzati come quelli del “Basta con l’immobilismo di Torino” e della “Torino che si ripulisce” (sic), nei commenti esilarati sulla Piazza Castello delle “madamine” che chiamavano i SI TAV di tutto il mondo a unirsi. Paolo Griseri si era spinto a definire le promotrici “le magnifiche sette”, celebrando il loro storico e stentoreo “Torino non può restare isolata”. Era, nella retorica “di sistema” che nell’occasione non aveva trovato limiti, la “piazza pulita” di quelli che vogliono continuare a “credere nel futuro”, che “pensano positivo”, che “non si arrendono”, e che alla fine – “Partito del si” – salveranno la Nazione dal dispotismo del “Partito del [...]