AVVICINA - Inaugurazione

Associazione Verde Binario, sabato 27 settembre alle ore 17:30 CEST

AVVICINA - Arte in Calabria dal 1945 ad oggi

Un archivio riemerso, una ricerca incompiuta, una nuova mostra nel 2025.

Inaugurazione: sabato 27 settembre 2025 ore 17:30, presso l’Aula Seminari del RiMuseum

Via C.B. Cavour 4, Rende (CS)

Sede Mostra: MIAI – Museo Interattivo di Archeologia Informatica,Via C.B. Cavour 4, Rende

(CS), edificio ex-CUD

Durata: sabato 27 settembre – domenica 26 ottobre

Giorni e Orari di apertura:

Venerdì 17:00 - 21:00.

Sabato e Domenica, 9:30 - 13:30 // 17:00 - 21:00.

In caso di condizioni meteo molto avverse la mostra è chiusa. Consultare gli aggiornamenti sui

canali di comunicazione ufficiali

Aperture straordinarie in occasione degli eventi collaterali in programma

Prenotazione per le scuole e gruppi numerosi il venerdì mattina inviando una mail a

avvicina@verdebinario.org

Radio: prevista la diretta radio di tutti gli eventi su Radio Ciroma 105.7 FM

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sabato 27 settembre, ore 17:30 inaugurazione - Aula Seminari del RiMuseum

presentazione di Avvicina - brindisi inaugurale - prima visita guidata

Live a cura di Tracey

https://camifa.net/event/avvicina-inaugurazione

oggi, 10 luglio, a roma: mostra fotografica di davide gualtieri in camera verde

(…) Gli scatti di Gualtieri sono atti di amore, atti di conversione – o alcove – dove risiede (probabilmente) una certa libido; appaiono come parti di un discorso attivo, sono atti come immagini in movimento, se ricordiamo la sua provenienza dal teatro: figura e parola insieme.
Una messa “in situazione”. Un raccordo e un racconto.
La produzione di Gualtieri è fortemente legata alla parola performante, al video, alla scena, allo “stato in praesentia”. Questa fotografia ha una vitalità eccezionale perché discorsiva.
Non più fotografare ma documentare come atto per liberar(si) di una certa densità interiore, elaborazione in qualche modo analitica, di uno stato o di un fatto. Ogni fotografia è una relazione, una messa in dialogo con l’altro da me. Legato ad un bisogno profondissimo del conoscervi. E raccontarvi: per guardarvi. (…)

Sara Davidovics

#CameraVerde #DavideGualtieri #fotografia #inaugurazione #laCameraVerde #mostra #mostraFotografica #photoExhibit #SaraDavidovics

da domani, 5 luglio, a pietrasanta: paola grizi, “echoes”

cliccare per ingrandire

L’Art Studio “La Marina” di Pietrasanta ospita Echoes, la nuova personale di Paola Grizi, scultrice italiana riconosciuta a livello internazionale per la sua capacità di far emergere emozioni profonde da forme leggere e dinamiche in bronzo e terracotta.
In Echoes, Grizi propone un dialogo inedito tra l’opera e il suo riflesso: accanto alle sue inconfondibili sculture, trovano spazio pannelli in alluminio in edizione limitata che, pur nati da dettagli scultorei, si affermano come presenze autonome, vere e proprie emanazioni visive che espandono la materia in una nuova dimensione iconica e percettiva. Un invito ai sensi, quello dell’artista, mai assertivo e anzi spesso capace di seminare fertili incertezze nell’osservatore.

Vernissage: sabato 5 luglio, ore 18:30.
Sede: Art Studio La Marina – Via del Marzocco, 18, Pietrasanta
Orari mostra: tutti i giorni dalle 17:00 alle 23:00 | Ingresso libero

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roma, 10 luglio: mostra fotografica di davide gualtieri in camera verde

e cliccare per ingrandire

(…) Gli scatti di Gualtieri sono atti di amore, atti di conversione – o alcove – dove risiede (probabilmente) una certa libido; appaiono come parti di un discorso attivo, sono atti come immagini in movimento, se ricordiamo la sua provenienza dal teatro: figura e parola insieme.
Una messa “in situazione”. Un raccordo e un racconto.
La produzione di Gualtieri è fortemente legata alla parola performante, al video, alla scena, allo “stato in praesentia”. Questa fotografia ha una vitalità eccezionale perché discorsiva.
Non più fotografare ma documentare come atto per liberar(si) di una certa densità interiore, elaborazione in qualche modo analitica, di uno stato o di un fatto. Ogni fotografia è una relazione, una messa in dialogo con l’altro da me. Legato ad un bisogno profondissimo del conoscervi. E raccontarvi: per guardarvi. (…)

Sara Davidovics

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Sotto alberi monumentali di cemento, inaugurata la nuovissima città dei treni a Chongqing - Il blog di Jacopo Ranieri

Entusiastici cronisti occidentali, per lo più europei, percorrono l’abnorme cattedrale il cui cielo artificiale è situato a 41 metri d’altezza. Bianche le pareti e lucido il marmoreo pavimento, in grado di riflettere la luce che s’insinua dagli 8 colossali lucernari con la forma di una mandorla, disposti in parallelo sul grande tetto tubolare in acciaio. ... Leggi tutto

Il blog di Jacopo Ranieri

da oggi, 11 maggio, all’accademia di belle arti di urbino: “da morandi a pozzati – mario ramous e l’arte”

Da Morandi a Pozzati – Mario Ramous e l’arte
Accademia di Belle Arti di Urbino – Galleria Adele Cappelli
11 maggio – 25 luglio 2025

Concetto Pozzati, ritratto di Mario Ramous, tecnica mista, 1968, 50×70 cm

L’Accademia di Belle Arti di Urbino rende corale omaggio alla vocazione di Mario Ramous per la critica d’arte con una mostra di opere dalla collezione privata.

“Da Morandi a Pozzati – Mario Ramous e l’arte”, questo il titolo dell’esposizione, a cura di Luca Cesari, direttore dell’Istituzione urbinate, allestita nella galleria Adele Cappelli dell’Accademia, che sarà inaugurata oggi, domenica 11 maggio alle 10:30, nell’ambito di “Urbino e le città del libro Festival”, visitabile fino al 25 luglio.


Parte della carriera letteraria di Mario Ramous (1924-1999) poeta, traduttore, saggista e metricista, amato e ammirato professore di Estetica all’Accademia di Urbino per vent’anni esatti, dal 1974 al 1994, maestro per generazioni di allievi, è occupata dall’interesse e dalla convivenza con artisti suoi pari: per leva generazionale, per valore o per statura.

Mario Ramous si avvicina all’arte contemporanea nel 1947 coltivando, fino al 1950, un duplice interesse: lo sviluppo del neocubismo, inteso come reazione morale al classicismo novecentista, e la rivalutazione di un certo espressionismo, utile a ritrovare le radici primitiviste di molti pittori della sua generazione. All’attenzione per artisti come Duilio Barnabé, Giovanni Ciangottini e Sergio Romiti si affianca quella per maestri della generazione precedente come Giorgio Morandi, Marino Marini e Mario Sironi. La direzione della collana Documenti per la Cappelli di Bologna nei vent’anni successivi lo porta ad allargare i suoi interessi: lo dimostrano anche le numerose collaborazioni editoriali con artisti di varia estrazione quali Pirro Cuniberti, Luciano De Vita, Virgilio Guidi, Concetto Pozzati o Emilio Scanavino. La ripresa dell’attività critica, dalla fine degli anni Sessanta in poi, vede l’adozione di nuovi strumenti di analisi desunti dalle teorie linguistiche in voga, dallo strutturalismo alla semiologia. Strumenti più adatti a comprendere le ricerche di artisti quali Rodolfo Aricò (suo collega all’Accademia di Belle Arti di Urbino), Vincenzo Satta e Giuseppe Capogrossi, senza precludere l’attenzione per Morandi e Sironi già manifestata all’inizio del suo percorso.

“La stella polare di questa mostra urbinate in Accademia, non è la personalità di Ramous maestro, professore agli studenti di Urbino, ma la critica d’arte – spiega il curatore, nonché Direttore dell’Istituzione di Alta Formazione, Luca Cesari – o comunque il legame unitario e intercalante, entro la sua attività letteraria, con i pittori, soprattutto amici, sin dal primo libro di versi (La memoria, il messaggio, 1951) abbinato al filo segnico di Marino Marini. Ma a questo aspetto ineliminabile si deve aggiungere la quota specifica del critico figurativo quale egli è stato: non solo anzitempo rispetto al desiderio o all’esigenza di comporre versi in primis, ma in perenne conciliabolo con i pittori da Morandi a Pozzati per l’appunto. Passando per Marini Guidi Cassinari Romiti Cuniberti Scanavino – sodali e amici (come poterono esserlo altri compagni quali Bonfiglioli e Scalia, sempre a Bologna) – sino ad Aricò a D’Agostino a Pozzati, finalmente, a Concetto soprattutto. Ed è chiaro che la mostra privilegi in tale galleria di amici le opere di quest’ultimo innanzitutto -, essendo Pozzati il promotore dell’approdo di Ramous – allora cinquantenne – all’insegnamento di Estetica in Accademia. Gli artisti in mostra che abbiamo qui scelto guardano tutti in direzioni diverse ma si sfiorano anche; ed escono ognuno dalla collezione personale di Mario Ramous. Il titolo – conclude Cesari – lo lascia intravedere chiaro attraverso la descrizione di una traiettoria da-a. Una traiettoria che non illustra tanto un percorso dell’arte, della pittura, italiana (o forse anche quello), quanto un tragitto interno, un’iride circostante di personaggi cari al dedicatario”.

Nell’occasione è anche inaugurata la mostra “La nuda forma” dell’ex allievo Salvo Scafiti, a cura di Serena Riglietti, allestita nella Galleria “La Stanzetta”.

“Da Morandi a Pozzati – Mario Ramous e l’arte”
a cura di Luca Cesari
11 maggio – 25 luglio 2025
Galleria “A. Cappelli”, Accademia di Belle Arti di Urbino
via dei Maceri, 2 – Urbino (PU)
Orari di apertura dal lunedì al venerdì 9.00 -18.00
Sabato 9.00 – 13.00

Inaugurazione domenica 11 maggio ore 10.30
Aula magna, Accademia di Belle Arti di Urbino
Intervengono Luca Cesari, Michele Ramous Fabj, Pasquale Fameli, Alessio Torino, Salvatore Ritrovato, Serena Riglietti, Salvo Scafiti.

Contatti

Accademia di Belle Arti di Urbino
via dei Maceri 2, 61029 Urbino (PU)

http://www.accademiadiurbino.it
Funzionaria Comunicazione e Informazione Accademia di Belle Arti di Urbino
Federica Giovannini | Tel. 0722 320287 | comunicazione@accademiadiurbino.it

Ufficio stampa Accademia di Belle Arti di Urbino
Sara Zolla | press@sarazolla.com

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dall’11 maggio all’accademia di belle arti di urbino: “da morandi a pozzati – mario ramous e l’arte”

Da Morandi a Pozzati – Mario Ramous e l’arte
Accademia di Belle Arti di Urbino – Galleria Adele Cappelli
11 maggio – 25 luglio 2025

Concetto Pozzati, ritratto di Mario Ramous, tecnica mista, 1968, 50×70 cm

L’Accademia di Belle Arti di Urbino rende corale omaggio alla vocazione di Mario Ramous per la critica d’arte con una mostra di opere dalla collezione privata.

“Da Morandi a Pozzati – Mario Ramous e l’arte”, questo il titolo dell’esposizione, a cura di Luca Cesari, direttore dell’Istituzione urbinate, allestita nella galleria Adele Cappelli dell’Accademia, che sarà inaugurata domenica 11 maggio alle 10:30, nell’ambito di “Urbino e le città del libro Festival”, visitabile fino al 25 luglio.


Parte della carriera letteraria di Mario Ramous (1924-1999) poeta, traduttore, saggista e metricista, amato e ammirato professore di Estetica all’Accademia di Urbino per vent’anni esatti, dal 1974 al 1994, maestro per generazioni di allievi, è occupata dall’interesse e dalla convivenza con artisti suoi pari: per leva generazionale, per valore o per statura.

Mario Ramous si avvicina all’arte contemporanea nel 1947 coltivando, fino al 1950, un duplice interesse: lo sviluppo del neocubismo, inteso come reazione morale al classicismo novecentista, e la rivalutazione di un certo espressionismo, utile a ritrovare le radici primitiviste di molti pittori della sua generazione. All’attenzione per artisti come Duilio Barnabé, Giovanni Ciangottini e Sergio Romiti si affianca quella per maestri della generazione precedente come Giorgio Morandi, Marino Marini e Mario Sironi. La direzione della collana Documenti per la Cappelli di Bologna nei vent’anni successivi lo porta ad allargare i suoi interessi: lo dimostrano anche le numerose collaborazioni editoriali con artisti di varia estrazione quali Pirro Cuniberti, Luciano De Vita, Virgilio Guidi, Concetto Pozzati o Emilio Scanavino. La ripresa dell’attività critica, dalla fine degli anni Sessanta in poi, vede l’adozione di nuovi strumenti di analisi desunti dalle teorie linguistiche in voga, dallo strutturalismo alla semiologia. Strumenti più adatti a comprendere le ricerche di artisti quali Rodolfo Aricò (suo collega all’Accademia di Belle Arti di Urbino), Vincenzo Satta e Giuseppe Capogrossi, senza precludere l’attenzione per Morandi e Sironi già manifestata all’inizio del suo percorso.

“La stella polare di questa mostra urbinate in Accademia, non è la personalità di Ramous maestro, professore agli studenti di Urbino, ma la critica d’arte – spiega il curatore, nonché Direttore dell’Istituzione di Alta Formazione, Luca Cesari – o comunque il legame unitario e intercalante, entro la sua attività letteraria, con i pittori, soprattutto amici, sin dal primo libro di versi (La memoria, il messaggio, 1951) abbinato al filo segnico di Marino Marini. Ma a questo aspetto ineliminabile si deve aggiungere la quota specifica del critico figurativo quale egli è stato: non solo anzitempo rispetto al desiderio o all’esigenza di comporre versi in primis, ma in perenne conciliabolo con i pittori da Morandi a Pozzati per l’appunto. Passando per Marini Guidi Cassinari Romiti Cuniberti Scanavino – sodali e amici (come poterono esserlo altri compagni quali Bonfiglioli e Scalia, sempre a Bologna) – sino ad Aricò a D’Agostino a Pozzati, finalmente, a Concetto soprattutto. Ed è chiaro che la mostra privilegi in tale galleria di amici le opere di quest’ultimo innanzitutto -, essendo Pozzati il promotore dell’approdo di Ramous – allora cinquantenne – all’insegnamento di Estetica in Accademia. Gli artisti in mostra che abbiamo qui scelto guardano tutti in direzioni diverse ma si sfiorano anche; ed escono ognuno dalla collezione personale di Mario Ramous. Il titolo – conclude Cesari – lo lascia intravedere chiaro attraverso la descrizione di una traiettoria da-a. Una traiettoria che non illustra tanto un percorso dell’arte, della pittura, italiana (o forse anche quello), quanto un tragitto interno, un’iride circostante di personaggi cari al dedicatario”.

Nell’occasione sarà anche inaugurata la mostra “La nuda forma” dell’ex allievo Salvo Scafiti, a cura di Serena Riglietti, allestita nella Galleria “La Stanzetta”.

“Da Morandi a Pozzati – Mario Ramous e l’arte”
a cura di Luca Cesari
11 maggio – 25 luglio 2025
Galleria “A. Cappelli”, Accademia di Belle Arti di Urbino
via dei Maceri, 2 – Urbino (PU)
Orari di apertura dal lunedì al venerdì 9.00 -18.00
Sabato 9.00 – 13.00

Inaugurazione domenica 11 maggio ore 10.30
Aula magna, Accademia di Belle Arti di Urbino
Intervengono Luca Cesari, Michele Ramous Fabj, Pasquale Fameli, Alessio Torino, Salvatore Ritrovato, Serena Riglietti, Salvo Scafiti.

Contatti

Accademia di Belle Arti di Urbino
via dei Maceri 2, 61029 Urbino (PU)

http://www.accademiadiurbino.it
Funzionaria Comunicazione e Informazione Accademia di Belle Arti di Urbino
Federica Giovannini | Tel. 0722 320287 | comunicazione@accademiadiurbino.it

Ufficio stampa Accademia di Belle Arti di Urbino
Sara Zolla | press@sarazolla.com

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oggi, 29 aprile @ blocco 13 (roma): “alberto d’amico e lo studio campo boario” (mostra e incontri)

Blocco 13, associazione culturale per l’arte contemporanea, di Carlo Alberto Bucci, presenta, per la serie L’artista-gallerista

ALBERTO D’AMICO E LO STUDIO CAMPO BOARIO
incontri e mostra                

Inaugurazione OGGI martedì 29 aprile (ore 18:00 – 21:00). Fino al 17 maggio 2025 (solo su appuntamento). Via Benzoni 13, Roma, tel. (+39) 3292866299, blocco13roma@gmail.com

La nuova mostra – Lo Studio Campo Boario nasce nel 1991, di fronte alla Piramide Cestia, grazie all’iniziativa di Alberto D’Amico, Claudio Bonuglia e Giovanni Lamorgese. L’obiettivo è offrire a Roma uno spazio “carbonaro” e non convenzionale, ai margini della città storica. E la sede è la palazzina, progettata da Quadrio Pirani, nella quale D’Amico ha lo studio, l’abitazione e vasti locali (anche ipogei) che impiega da 34 anni per l’attività di sperimentazione interdisciplinare: arti visive, musica, cinema, letteratura, poesia. Negli stessi ambienti è esposta la collezione in progress di dipinti di pittori della domenica che l’artista acquista a Porta Portese e nei mercatini. Questa ricca raccolta di pittura spontanea e irregolare è parte integrante della poetica sui miti metropolitani e sui supereroi dei fumetti portata avanti da D’Amico. In mostra a Blocco 13, oltre ad alcune sue opere (e a un murale esterno realizzato con Claudio Bonuglia), sono esposti lavori di Massimo Arduini, Ysabel Dehais, Ada De Pirro, Nina Eaton, Stefania Fabrizi, Marco Giovenale, Fabio Lapiana, Julie-Rebecca Poulain e Silvia Stucky.

Ulteriori informazioni e comunicato stampa completo:
comunicato Alberto D’Amico_ 29 apr -17 mag 2025_ BLOCCO 13


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oggi, 19 aprile, a recanati si inaugura ‘rubber’, nuovo spazio per l’arte: in mostra opere di niba

RUBBER
via Roma 6, Recanati

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19 aprile, recanati: si inaugura ‘rubber’, nuovo spazio per l’arte. in mostra opere di niba

RUBBER
via Roma 6, Recanati

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