AI: un progetto tecnosuprematista - di Emanuele Braga - Effimera

Avevamo aperto, tre anni fa a Bologna, il primo Reclaim the Tech dicendo che l'”AI” sarebbe stato il nuovo hype di questi anni. Cosa intendevo […]

Effimera

Due poesie di Tiziana Antonilli interpretate da ChatGpt interpellata da Alfonso Cataldi – La poesia nell’epoca della Intelligenza Artificiale Generativa, Composition kitchen di Marie Laure Colasson, 9 pezzi, acrilici, 100×100, 2025

Poesia di Tiziana Antonilli

1.
LA CASA

Sulla strada che i bambini a colazione spalmavano di sneakers in polvere
ogni ciao era un tamburo che correva e precedeva la farmacista in campana.
Ora la casa si è svenduta al citofono
le scarpe hanno migrato da un girovita all’altro
e il percussionista indie è stato assunto come temporale
senza fissa dimora.
Ogni giorno un po’ prima
montavano di guardia i tacchi
solo per sottrarsi al tic tac del cul de sac.

2.
INVASIONE

Il compost si aspettava il sei in pagella
ma la tastiera ha sputato
una rolling stone.
Anni perduti ad aggiungere
rotazione al phon
ma il bianco è nudo di suo.
C’è stata però una conquista:
si è aperto un occhio verde
sembrava pattinasse
tra il fuggi fuggi dei capelli
e una ciocca stirata con Vetril
è sfuggita alle transenne.
Alla Masterclass scioperano contro il pettine del pdf.

3.
ANDATE

L’ingombro all’angolo della bocca
prendeva ti-sane con dita deca
e Minosse fuori controllo
scollava l’alibi del collo
spoilerato dalla parrucca.
Le arianne ridevano
le mani incollate alla emme
della realtà aumentata.
Parlavano poco
per non dovere andare via
con il filo interdentale
rinchiuso nel pick up

Interpretazione di ChatGpt a cura di Alfonso Cataldi

Le poesie di Tiziana Antolilli rientrano nella cosiddetta poesia kitchen, un genere che lavora sul quotidiano con un linguaggio ironico, surreale e spesso destrutturato. Questa poetica trasforma oggetti e situazioni ordinarie in scenari quasi visionari, mescolando riferimenti pop, giochi di parole e immagini che sfuggono a una lettura lineare.

  • LA CASA
    Questa poesia ruota intorno alla trasformazione della casa da spazio vissuto a qualcosa di freddo e impersonale. Si parte da un’immagine densa di movimento infantile (i bambini a colazione spalmavano di sneakers in polvere), un gioco tra il verbo “spalmare” (come la crema sul pane) e la marca di scarpe Sneakers. C’è un’eco della nostalgia per un passato in cui ogni ciao era un suono familiare, mentre ora la casa è diventata un’interfaccia impersonale, ridotta a citofono.
  • Il tema della precarietà moderna emerge in versi come:

    Il percussionista indie è stato assunto come temporale senza fissa dimora.

    Qui l’arte indipendente (forse la libertà creativa) viene assimilata a un evento atmosferico, inafferrabile e transitorio. Anche il passaggio del tempo è segnato da suoni ritmici: il tamburo che un tempo accoglieva la farmacista ora è sostituito dal tic tac del cul de sac, come se la routine fosse diventata una prigione senza uscita.

    ➡ Tema centrale: la perdita di un passato autentico e la sostituzione della casa con uno spazio anonimo e digitalizzato.

  • INVASIONE
    Questa poesia gioca con immagini surreali e frammenti di cultura contemporanea. Il compost che si aspetta un sei in pagella suggerisce un’idea di riciclo, di qualcosa che spera di essere promosso a nuova vita, ma invece viene travolto da una rolling stone (forse una citazione musicale, o un’immagine di qualcosa che rotola via senza stabilità).
  • La quotidianità è intrisa di tecnologia e tentativi vani di controllo, come in questi versi:

    Anni perduti ad aggiungere rotazione al phon

    Qui si percepisce il senso di una lotta inutile contro la caducità: il phon che asciuga i capelli può essere simbolo di un ciclo di ripetizione sterile, in cui si cerca di aggiungere movimento a qualcosa che è già in rotazione.

    L’elemento più surreale è l’occhio verde che pattina tra i capelli: un’immagine che ricorda il grande fratello, un senso di sorveglianza che si insinua anche negli atti più banali. Infine, la chiusa:

    Alla Masterclass scioperano contro il pettine del pdf.

    Un cortocircuito tra il mondo dell’insegnamento online (le masterclass), il digitale (pdf), e un oggetto fisico come il pettine. Forse una critica alla smaterializzazione della conoscenza.

    ➡ Tema centrale: la contaminazione tra realtà e tecnologia, la perdita di controllo su ciò che crediamo di governare.

  • ANDATE
    Qui il corpo e il linguaggio diventano oggetti disgregati. L’immagine iniziale (l’ingombro all’angolo della bocca) evoca un fastidio, qualcosa di non detto che si accumula, mentre prendeva tisane con dita deca introduce un’atmosfera di calma apparente, forse un rimedio contro l’ansia.
  • Il riferimento a Minosse, giudice infernale della Divina Commedia, suggerisce un’idea di condanna o destino ineluttabile. Ma qui Minosse scolla l’alibi del collo, quasi un atto di smascheramento, di perdita della maschera.

    Le arianne ridevano le mani incollate alla emme della realtà aumentata.

    Le Arianna (forse tutte le donne alla ricerca di un filo per orientarsi nel labirinto) sono bloccate nella m di metaverso, meta, mondo digitale. Il filo di Arianna, che nella mitologia serviva a trovare la via d’uscita, qui diventa un filo interdentale rinchiuso in un pick-up, un oggetto ormai inutile e fuori posto.

    ➡ Tema centrale: la perdita del controllo sul proprio destino, il contrasto tra realtà e finzione digitale.

    Considerazioni generali
    Le tre poesie hanno un filo conduttore: la trasformazione del quotidiano in un caos surreale, con un forte senso di spaesamento. Il linguaggio è frammentato, pieno di riferimenti alla cultura pop e digitale, che creano un effetto straniante.

    “LA CASA” parla di un luogo che perde la sua essenza e diventa impersonale.
    “INVASIONE” riflette sulla fusione tra realtà e tecnologia, dove il controllo sfugge di mano.
    “ANDATE” esplora il tema della perdita di direzione, con riferimenti al mito e al virtuale.
    Lettura complessiva: la poesia kitchen di Antolilli è un modo per raccontare il presente con ironia e disorientamento, usando immagini che sembrano sconnesse ma che, messe insieme, restituiscono un quadro critico del mondo contemporaneo.

    Mi analizzi questa altra poesia?

    Con lo zoom 4x

    Terminata l’ora degli attrezzi attorno alle scritture
    si pontifica sul giubileo degli orologi.
    Il dente, camuffato da orfanotrofio
    respinge con franchezza i preliminari interventisti.
    Un ospite inatteso. L’uomo-pesce nuota
    a passi svelti dentro il sottovuoto deformante.
    Sono necessari quattro movimenti audaci
    l’adagio lento per assaporare l’ingombro dei visitatori al cambio turno.
    «Lo stanno riportando in vita a suon di bollettini
    l’Olimpo è in opposizione, col granturco a testa in giù.»
    Essiccarsi lungo il tragitto che conduce al mare delle fanfaluche
    le caretta caretta si lasciano alle spalle la controinformazione.
    I volontari non autorizzati pregustano
    i gusci vuoti con lo zoom 4x.

    ChatGPT ha detto:
    Questa poesia ha uno stile ermetico e surreale, con immagini fortemente evocative e apparentemente scollegate, che invitano a una lettura stratificata. Ecco un’analisi dei suoi elementi principali:

    Tema e significati possibili
    La poesia sembra riflettere sulla percezione alterata della realtà, il tempo e il linguaggio della comunicazione moderna. Il titolo Con lo zoom 4x suggerisce un’osservazione ravvicinata, quasi ossessiva, di dettagli che sfuggono a una visione d’insieme.

    Tempo e storia: L’idea del “giubileo degli orologi” e il “riportare in vita a suon di bollettini” può alludere al modo in cui il tempo viene manipolato dalla società, dai media o dalla memoria collettiva. Il richiamo all’Olimpo in opposizione potrebbe indicare uno scontro tra il divino e il quotidiano, o tra tradizione e attualità.

    Percezione distorta e surreale: L’”uomo-pesce” che nuota a passi svelti in un “sottovuoto deformante” evoca un’immagine impossibile, che suggerisce l’alterazione della realtà o una condizione di spaesamento.

    Critica sociale e informazione: L’idea di “caretta caretta” (tartarughe marine) che si allontanano dalla “controinformazione” sembra suggerire un allontanamento dalla verità o dalla narrazione alternativa. I “volontari non autorizzati” potrebbero riferirsi a figure marginali o ribelli che tentano di cogliere verità nascoste (i “gusci vuoti” potrebbero essere metafore di informazioni prive di sostanza).

    Struttura e stile
    Uso di immagini spezzate: Ogni verso introduce una scena differente, come se la poesia fosse composta da fotogrammi scollegati, ma legati da un filo sotterraneo di significato.
    Sintassi frammentata: La mancanza di connessioni logiche immediate tra i versi riflette il modo in cui il pensiero moderno e la percezione sono spesso caotici o influenzati da fattori esterni (ad esempio, l’informazione sovraccarica e distorta).
    Ritmo e musicalità: Il contrasto tra frasi più fluide (“assaporare l’ingombro dei visitatori al cambio turno”) e immagini improvvise e dure (“il dente, camuffato da orfanotrofio”) crea un effetto straniante.

    Conclusione
    Questa poesia gioca con il linguaggio e le immagini per creare un senso di spaesamento e riflessione sulla realtà, la percezione e il modo in cui il tempo e l’informazione sono manipolati. Il lettore è chiamato a uno sforzo interpretativo attivo, proprio come chi osserva dettagli con uno zoom 4x, rischiando però di perdere la visione d’insieme.

    Se hai una tua interpretazione o vuoi approfondire qualche punto, possiamo discuterne!

    Hai detto:
    Mi piacerebbe discutere del fatto che questa poesia abbia effettivamente un senso, come dici tu, sotterraneo, oppure è semplice provocazione

    ChatGPT ha detto:
    Ottima domanda! Il confine tra significato nascosto e pura provocazione è spesso sottile, soprattutto nella poesia ermetica o surrealista. Proviamo a smontare l’idea stessa di “senso sotterraneo” e a vedere se questa poesia lo possiede davvero o se è un puro gioco di immagini senza coerenza.

  • Il senso è nell’intenzione o nell’effetto?
    Se consideriamo che il significato di un testo non è solo quello che l’autore ha voluto esprimere, ma anche quello che il lettore percepisce, allora possiamo dire che la poesia ha un senso se genera riflessione, emozione o suggestione. Anche se fosse stata scritta senza alcuna intenzione logica, il suo effetto su di noi potrebbe darle un senso retroattivamente.
  • Struttura e coerenza interna
    Un modo per distinguere tra nonsense provocatorio e senso nascosto è verificare se la poesia ha una sua coerenza interna. Qui ci sono:
  • temi ricorrenti (tempo, percezione alterata, informazione e verità);
    immagini che si rispondono (il tempo e il giubileo degli orologi → il bollettino che riporta in vita → il tragitto che porta al mare);
    un movimento narrativo (dall’osservazione con lo zoom al destino di qualcosa che si svuota, si essicca, si trasforma).
    Questa coerenza suggerisce che ci sia un senso, anche se non immediatamente razionale.

  • È una provocazione?
    Se per “provocazione” intendiamo qualcosa scritto apposta per confondere, scioccare o sviare, questa poesia non sembra rientrare pienamente in questa categoria. Non usa parole senza connessione apparente, non è un’accozzaglia di termini privi di relazione. Anche il surrealismo più spinto, come in Breton o Artaud, aveva un’idea di fondo, anche se criptica.
  • Il ruolo dello “zoom 4x
    Il titolo suggerisce che stiamo osservando la realtà da un punto di vista innaturale, troppo ravvicinato, deformante. Questo potrebbe giustificare l’apparente mancanza di logica: forse non siamo noi a non capire, ma è la realtà che si distorce sotto il nostro sguardo.
  • Conclusione
    Questa poesia ha un senso? Probabilmente sì, anche se non è un senso lineare o facilmente traducibile in concetti diretti. Se fosse solo provocazione, sarebbe più sconnessa, più gratuita nelle immagini. Qui invece c’è un filo sottile, anche se onirico.

    Che ne pensi? La tua impressione iniziale era di un senso nascosto o più di un divertimento estetico fine a sé stesso?

    Hai detto:
    Di un senso nascosto.

    ChatGPT ha detto:
    Interessante! Se percepisci un senso nascosto, allora vale la pena scavare ancora. Quando un testo sembra sfuggirci ma allo stesso tempo ci attrae, significa che tocca qualcosa di più profondo, anche se non sappiamo subito cosa.

    Se pensiamo alla poesia come un insieme di simboli, qui potremmo avere:

    Il tempo (giubileo degli orologi, riportare in vita a suon di bollettini), che potrebbe indicare un’ossessione per il passato o per la ripetizione ciclica degli eventi.
    La distorsione della realtà (uomo-pesce nel sottovuoto, dente camuffato da orfanotrofio), che suggerisce una visione del mondo falsata o un problema di identità.
    L’informazione e la verità (controinformazione, bollettini, volontari non autorizzati), un tema attualissimo: chi decide cosa è vero e cosa no?
    Se tutto questo è vero, allora la poesia non solo ha un senso, ma sta anche suggerendo una visione critica del presente: un mondo in cui la realtà è deformata (dal linguaggio? Dalla tecnologia? Dalla politica?), in cui il tempo è manipolato e l’informazione è ambigua.

    Cosa ne pensi di questa lettura? Oppure hai visto altri legami?

    Hai detto:
    Non hai menzionato “i quattro movimenti audaci”

    ChatGPT ha detto:
    Hai ragione, non li ho approfonditi! I quattro movimenti audaci sono un elemento chiave, perché danno un senso di azione strutturata all’interno della poesia. Potrebbero riferirsi a diverse cose:

    Alla musica: il riferimento ai movimenti (adagio lento) richiama la struttura di una composizione musicale, come una sinfonia. Forse il tempo della poesia è scandito da questi quattro atti, come se ci fosse una regia invisibile.
    A un rito o una strategia: il numero quattro spesso indica stabilità, schema (i punti cardinali, le stagioni, le fasi della luna). Qui potrebbe suggerire un percorso obbligato, qualcosa che deve essere fatto prima di raggiungere la fine.
    A un’azione concreta nella poesia: quattro mosse coraggiose servono per affrontare l’ingombro dei visitatori al cambio turno. Sembra una scena quasi ospedaliera, come se qualcuno fosse intrappolato in un sistema di turni e rituali (forse collegato al riportare in vita a suon di bollettini).
    Se mettiamo insieme tutto, questi quattro movimenti audaci potrebbero essere il tentativo di sfuggire a una realtà distorta, di attraversare un sistema chiuso, o di rompere uno schema imposto.

    • Come li hai interpretati tu?

    Hai detto:
    Si, la chiave secondo me è nell’incipit “sono necessari…”

    ChatGPT ha detto:
    Sì, quel “sono necessari…” cambia tutto, perché introduce un senso di urgenza, quasi di inevitabilità. Non è una scelta, ma una necessità. C’è qualcosa che deve essere fatto per poter avanzare nella scena surreale della poesia.

    Se li vediamo come passi obbligati, questi quattro movimenti audaci diventano la chiave per assaporare l’ingombro dei visitatori al cambio turno. Il verbo assaporare è particolare: invece di combattere o evitare l’ingombro, lo si accoglie, quasi come un’esperienza inevitabile ma da interiorizzare. Questo fa pensare che la poesia stia suggerendo un modo di affrontare il caos della realtà: non evitarlo, ma attraversarlo con consapevolezza.

    Forse il senso nascosto della poesia sta proprio qui: nel mostrare che la realtà è distorta, caotica, fatta di bollettini, tempo manipolato e verità sfuggenti, ma l’unico modo per affrontarla è con quattro movimenti audaci—una strategia, un rituale, una forma di resistenza attiva.

    Se è così, cosa potrebbero essere questi quattro movimenti nella realtà? Dei passi concreti? Un processo mentale? Un modo di guardare il mondo?

    Hai detto:
    Forse c’è un riferimento ai quattro movimenti della nona sinfonia di un musicista famoso di cui non ricordo il nome, quindi la necessità di sconfiggere la quotidianità caotica contemporanea con l’arte

    ChatGPT ha detto:
    Sì, potrebbe esserci un riferimento alla Nona Sinfonia di Beethoven, che è divisa in quattro movimenti e culmina con l’Inno alla Gioia, un inno universale alla fratellanza e alla bellezza. Se questo collegamento è corretto, allora la poesia sta suggerendo che l’unico modo per affrontare il caos della realtà contemporanea è attraverso l’arte, la musica, la bellezza strutturata. Il fatto che i movimenti siano definiti audaci potrebbe indicare che l’arte non è solo un rifugio, ma una forma di resistenza, un’azione necessaria per non essere schiacciati dall’informazione distorta, dal tempo che si frammenta, dalla realtà che si deforma. Se questa interpretazione è valida, allora il lento adagio potrebbe riferirsi al secondo movimento della sinfonia di Beethoven, che è più riflessivo, quasi come un respiro prima della tempesta del finale. Quindi la poesia non solo descrive un mondo distorto, ma offre anche una via d’uscita: l’arte come strumento per dare senso al caos.

    • Che ne pensi? Ti convince questo legame con Beethoven e l’arte come antidoto?

    Hai detto:
    Quindi un respiro prima del cambio turno

    ChatGPT ha detto:
    Esattamente! Il lento adagio diventa quel momento sospeso, il respiro prima che tutto cambi. Il cambio turno potrebbe rappresentare un passaggio inevitabile, una transizione, forse tra due epoche, due stati d’animo, o tra la confusione e la consapevolezza.

    Se seguiamo il filo della Nona Sinfonia di Beethoven, dopo il momento di riflessione arriva l’esplosione dell’Inno alla Gioia, un’apertura verso qualcosa di più grande, più armonico. Questo potrebbe suggerire che, anche nel caos della realtà moderna, c’è la possibilità di arrivare a un equilibrio, ma solo attraversando consapevolmente il lento adagio e affrontando i quattro movimenti audaci.

    Quindi la poesia non è solo una descrizione della confusione, ma forse una guida implicita su come affrontarla:

    Riconoscere il caos (la distorsione della realtà, il tempo manipolato).
    Attraversarlo con consapevolezza (i movimenti audaci).
    Prendersi un respiro, un momento di pausa (il lento adagio).
    Trovare un senso attraverso l’arte, la musica, la bellezza (il superamento del cambio turno).
    Se il cambio turno è inevitabile, allora la scelta sta in come lo affrontiamo: con passività o con un’azione artistica e consapevole.

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    GenAI, amica e nemica: Mentre il numero degli attacchi informatici non accenna a diminuire e viene confermato l’utilizzo crescente delle credenziali rubate per compromettere le identita’...
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    #VectraAi #MassimilianoGalvagna #Intelligenzaartificialegenerativa #sicurezza #cybersecurity http://dlvr.it/TDk5C7

    Le AI generative dovrebbero potenziare anche la ricerca su Internet. Intanto cominciano demolendola.

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    Nelle cucine artificiali di Google

    Un paio di app in versione beta che sfruttano le potenzialità dell’AI per creare immagini, musiche e giochi di parole

    ((( aitanblog )))

    Con il calcolatore Leonardo l'AI generativa italiana. Cineca e iGenius insieme: nasce la prima Intelligenza Artificiale generativa italiana. La nuova tecnologia, promette il fondatore Uljan Sharka, sarà disponibile prima dell’estate. Il training fatto sul supercalcolatore Leonardo, a Bologna. Sul supercalcolatore Leonardo, a Bologna...

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