‘We’re citizens!’: Oklahoma City family traumatized after ICE raids home, but they weren’t suspects

A woman says her family’s fresh start in Oklahoma turned into a nightmare after federal immigration agents raided their home, taking their phones, laptops, and life savings – even though they were …

KFOR.com Oklahoma City

>>On Thursday morning, 20 armed federal agents destroyed any sense of comfort by busting through the door. The men identified themselves as agents with the U.S. Marshals, ICE, and the FBI.

"They wanted me to change in front of all of them, in between all of them," she recalled. "My husband has not even seen my daughter in her undergarments—her own dad, because it's respectful. You have her out there, a minor, in her underwear."<<

https://www.rawstory.com/oklahoma-ice-raid/
#Oklahoma #ICE #Immigration #Deportation #PoliceState #AbuseOfPower #KFOR #RawStory #FBI #USMarshals

'We're citizens!' Oklahoma family 'traumatized for life' after ICE wrongly raids home

A family in Oklahoma City said they would be traumatized for the rest of their lives after federal immigration agents raided their home, even though they are citizens.The family wished to remain anonymous, but the woman who lives in the home told KFOR that they had moved from Maryland in the last tw...

Raw Story

V rámci veliteľských štruktúr KFOR by mohlo Slovensko vyslať do 15 príslušníkov, v rámci národného veliteľského a podporného prvku 20 príslušníkov.

Tón: neutrálny
#slovakia #gdelt #kosovo #kfor #vyslanie
https://l.rockosbasilisk.com/CpIxj

Poslanci schválili vyslanie vojakov do Kosova v rámci operácie KFOR

V rámci veliteľských štruktúr KFOR by mohlo Slovensko vyslať do 15 príslušníkov, v rámci národného veliteľského a podporného prvku 20 príslušníkov.

TASR
Năm 1999, sau cuộc ném bom của NATO, lực lượng gìn giữ hòa bình KFOR được triển khai tại Kosovo. Bác sĩ Rita Celli phát hiện tỷ lệ ung thư cao trong binh sĩ, liên quan đến kim loại nặng do uranium nghèo. Câu chuyện này nhắc nhở chúng ta về rủi ro sức khỏe từ chiến tranh. #KFOR #Kosovo #SứcKhỏe #UraniumNghèo https://ift.tt/hUnBtKz
Các Binh Sĩ KFOR: Bóng Đen Kim Loại Nặng ở Kosovo - Thế Giới Trong Tầm Tay

Bác sĩ Rita Celli phát hiện các binh sĩ KFOR ở Kosovo đối mặt với sự tích tụ kim loại nặng, có khả năng liên quan đến uranium nghèo, gây lo ngại nghiêm trọng về ung thư.

Thế Giới Trong Tầm Tay - Thế giới của bạn, tin tức của bạn, cách bạn muốn

@ukrdef
#KFOR, which was deployed in Kosovo to deter Serbia, started with the deployment of about 50.000 troops.

Just for comparison.

#Ukraine #Kosovo

🤜💚 🇨🇦 🫂 🇪🇺 🫂 🇯🇵 🫂 🇬🇧 🫂 🇺🇦 🫂 🇦🇺 💚🤛 "The German #KFOR task force in #Kosovo receives new large equipment. A total of 18 Dingo combat vehicles will reach the soldiers at Camp #Bondsteel, near #Ferizaj. In exchange, nine Fuchs armored personnel carriers will be returned to #Germany."

RE: https://bsky.app/profile/did:plc:p2xl25ftqmpudsoan2rxmno7/post/3ljrh56cehk2j
Bluesky

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In questi ultimi giorni di febbraio-inizio marzo, ricorre un significativo anniversario per l’Arma dei Carabinieri: ventisette anni fa nasceva il Reparto Carabinieri MSU (Multinational Specialized Unit), un’unità che avrebbe rivoluzionato il concetto stesso di peacekeeping internazionale.

La storia dell’MSU ha le sue radici nel complesso scenario post-bellico della Bosnia-Erzegovina. Nel febbraio 1998, di fronte a una situazione sempre più critica nei Balcani, i sedici Ministri degli Affari Esteri della NATO presero una decisione storica: costituire una forza di polizia professionale a ordinamento militare, specificamente addestrata per operare in contesti di grave instabilità.

La necessità nasceva da una lacuna operativa evidente: la SFOR (Stabilization Force della NATO), pur nella sua efficacia militare, non possedeva gli strumenti per gestire crisi di natura civile, mentre la appositamente costituita IPTF (International Police Task Force), operando disarmata, poteva solo monitorare e addestrare le forze di polizia locali, senza reali poteri operativi.

Il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri assunse un ruolo centrale nella progettazione della nuova unità. Il 20 gennaio 1998 venne istituita una Cellula di Pianificazione che, in stretta collaborazione con lo SHAPE (Supreme Headquarters Allied Powers Europe della NATO), definì la struttura di quella che sarebbe diventata una forza portatrice di un nuovo concetto operativo nel panorama internazionale.

La peculiarità dell’MSU risiedeva infatti nella sua natura ibrida, che è la medesima dell'Arma dei carabinieri: una forza militare con competenze di polizia, capace di muoversi agilmente tra il mantenimento dell’ordine pubblico e le investigazioni criminali. L’Italia, attraverso l’Arma, ne assunse il comando con un contingente di 300-400 unità, fornendo non solo il personale ma anche la maggior parte delle risorse logistiche e dell’equipaggiamento.

Così il 2 agosto 1998 il contingente MSU approdò nel porto croato di Ploce. La base operativa venne stabilita a Butmir, nelle immediate vicinanze di Sarajevo, da dove l’unità iniziò a svolgere la sua complessa missione.

I compiti assegnati dal Comandante Supremo delle Forze Alleate in Europa erano tanto ambiziosi quanto delicati: garantire la sicurezza pubblica, facilitare il ritorno dei profughi, supportare l’insediamento dei governi locali e gestire situazioni di crisi, il tutto in coordinamento con le altre forze internazionali presenti sul territorio.

Tale unità di carabinieri, composta quindi da una forza di polizia a status militare, fornisce tuttora ai Comandanti della Forza NATO una cruciale capacità per operazioni, tra cui si evidenziano intelligence criminale, il controllo della folla, nonché la raccolta e la valutazione di informazioni.
La MSU – così come previsto in molte circostanze dai propri mandati – può anche fornire consulenza, formazione e supporto alle forze di polizia locali su un’ampia gamma di questioni di polizia, tra cui la prevenzione della criminalità e la sicurezza pubblica.

Oggi, ventisette anni dopo la sua costituzione, il concetto MSU rappresenta ancora un modello di riferimento per le operazioni di stabilizzazione internazionale. La sua capacità di combinare efficacemente competenze militari e di polizia sotto un comando unificato ha creato un precedente seguito in numerose altre missioni internazionali.

Si guardi all'esempio del dispiegamento in Kosovo, tuttora operativo: una missione NATO sotto egida ONU che svolge, oltre funzioni prettamente militari, mediante una forza di polizia a status militare (in questo caso, i carabinieri) anche compiti propri di polizia con una attività di collaborazione con la Forza di Polizia locale e con quelle comunque presenti in Teatro Operativo che, oltre l’addestramento e la consulenza, si risolve in uno scambio informativo a carattere operativo che può assumere aspetti informali o formali a seconda delle necessità.
Si tratta, in sostanza, di quella che viene definita “forma di cooperazione non intergovernativa” , ricomprendente i rapporti informali personali diretti e rapporti tra corpi di polizia. La stessa ONU-UNMIK, inoltre, prevede al proprio interno la presenza di una decina di police officers.

Il successo dell’MSU non solo ha confermato il ruolo dell’Italia come protagonista nelle operazioni di peacekeeping, ma ha anche dimostrato come l’innovazione nella gestione delle crisi internazionali possa nascere dalla tradizione secolare dell’Arma dei Carabinieri, capace di adattarsi e rispondere alle sfide della sicurezza globale con soluzioni all’avanguardia.

La storia dell’MSU continua a essere un esempio tangibile di come professionalità, flessibilità operativa e visione strategica possano combinarsi per creare uno strumento efficace al servizio della pace e della stabilità internazionale.

Per saperne di più
https://www.carabinieri.it/arma/arma-all%27estero/proiezione-internazionale/vol-ii-1936---2001/parte-iii/dal-1998/msu

#Armadeicarabinieri #MSU #Kosovo #KFOR #ONU #NATO #cooperazioneinternazionaledipolizia

MSU

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www.carabinieri.it

L'IMPEGNO DEI CARABINIERI ALL'ESTERO: DA 27 ANNI LE MULTINATIONAL SPECIALISED UNIT (MSU) ED IL LORO IMPIEGO IN AMBITO NATO

In questi ultimi giorni di febbario-inizio marzo, ricorre un significativo anniversario per l’Arma dei Carabinieri: ventisette anni fa nasceva il Reparto Carabinieri MSU (Multinational Specialized Unit), un’unità che avrebbe rivoluzionato il concetto stesso di peacekeeping internazionale.

La storia dell’MSU ha le sue radici nel complesso scenario post-bellico della Bosnia-Erzegovina. Nel febbraio 1998, di fronte a una situazione sempre più critica nei Balcani, i sedici Ministri degli Affari Esteri della NATO presero una decisione storica: costituire una forza di polizia professionale a ordinamento militare, specificamente addestrata per operare in contesti di grave instabilità.

La necessità nasceva da una lacuna operativa evidente: la SFOR (Stabilization Force della NATO), pur nella sua efficacia militare, non possedeva gli strumenti per gestire crisi di natura civile, mentre la appositamente costituita IPTF (International Police Task Force), operando disarmata, poteva solo monitorare e addestrare le forze di polizia locali, senza reali poteri operativi.

Il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri assunse un ruolo centrale nella progettazione della nuova unità. Il 20 gennaio 1998 venne istituita una Cellula di Pianificazione che, in stretta collaborazione con lo SHAPE (Supreme Headquarters Allied Powers Europe della NATO), definì la struttura di quella che sarebbe diventata una forza portatrice di un nuovo concetto operativo nel panorama internazionale.

La peculiarità dell’MSU risiedeva infatti nella sua natura ibrida, che è la medesima dell'Arma dei carabinieri: una forza militare con competenze di polizia, capace di muoversi agilmente tra il mantenimento dell’ordine pubblico e le investigazioni criminali. L’Italia, attraverso l’Arma, ne assunse il comando con un contingente di 300-400 unità, fornendo non solo il personale ma anche la maggior parte delle risorse logistiche e dell’equipaggiamento.

Così il 2 agosto 1998 il contingente MSU approdò nel porto croato di Ploce. La base operativa venne stabilita a Butmir, nelle immediate vicinanze di Sarajevo, da dove l’unità iniziò a svolgere la sua complessa missione.

I compiti assegnati dal Comandante Supremo delle Forze Alleate in Europa erano tanto ambiziosi quanto delicati: garantire la sicurezza pubblica, facilitare il ritorno dei profughi, supportare l’insediamento dei governi locali e gestire situazioni di crisi, il tutto in coordinamento con le altre forze internazionali presenti sul territorio.

Tale unità di carabinieri, composta quindi da una forza di polizia a status militare, fornisce tuttora ai Comandanti della Forza NATO una cruciale capacità per operazioni, tra cui si evidenziano intelligence criminale, il controllo della folla, nonché la raccolta e la valutazione di informazioni.
La MSU – così come previsto in molte circostanze dai propri mandati – può anche fornire consulenza, formazione e supporto alle forze di polizia locali su un’ampia gamma di questioni di polizia, tra cui la prevenzione della criminalità e la sicurezza pubblica.

Oggi, ventisette anni dopo la sua costituzione, il concetto MSU rappresenta ancora un modello di riferimento per le operazioni di stabilizzazione internazionale. La sua capacità di combinare efficacemente competenze militari e di polizia sotto un comando unificato ha creato un precedente seguito in numerose altre missioni internazionali.

Si guardi all'esempio del dispiegamento in Kosovo, tuttora operativo: una missione NATO sotto egida ONU che svolge, oltre funzioni prettamente militari, mediante una forza di polizia a status militare (in questo caso, i carabinieri) anche compiti propri di polizia con una attività di collaborazione con la Forza di Polizia locale e con quelle comunque presenti in Teatro Operativo che, oltre l’addestramento e la consulenza, si risolve in uno scambio informativo a carattere operativo che può assumere aspetti informali o formali a seconda delle necessità.
Si tratta, in sostanza, di quella che viene definita “forma di cooperazione non intergovernativa” , ricomprendente i rapporti informali personali diretti e rapporti tra corpi di polizia. La stessa ONU-UNMIK, inoltre, prevede al proprio interno la presenza di una decina di police officers.

Il successo dell’MSU non solo ha confermato il ruolo dell’Italia come protagonista nelle operazioni di peacekeeping, ma ha anche dimostrato come l’innovazione nella gestione delle crisi internazionali possa nascere dalla tradizione secolare dell’Arma dei Carabinieri, capace di adattarsi e rispondere alle sfide della sicurezza globale con soluzioni all’avanguardia.

La storia dell’MSU continua a essere un esempio tangibile di come professionalità, flessibilità operativa e visione strategica possano combinarsi per creare uno strumento efficace al servizio della pace e della stabilità internazionale.

Per saperne di più
carabinieri.it/arma/arma-all%2…

#Armadeicarabinieri #MSU #Kosovo #KFOR #ONU #NATO #cooperazioneinternazionaledipolizia

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A #Preston #Oklahoma #publicschool #teacher locks her #foster child outside without shoes or a jacket when it's literally below freezing. The foster dad, a former #firefighter, tells the child to stop whining. #courts are closed because it's too cold for the judges to be in so they won't be processing this until it's warmer. #kfor #fostercare #dhs #okdhs

https://kfor.com/news/local/video-shows-barefoot-foster-child-with-no-coat-left-in-snow-begging-to-go-back-inside/amp/

Video shows barefoot foster child with no coat left in snow, begging to go back inside

A man in Haskell, Oklahoma heard a child nearby begging to go back inside. When he saw the little girl standing outside in record-breaking freezing temperatures and wearing only pajamas, he called …

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