⚽️ Henrikh Mkhitaryan lanza su libro «Mi vida siempre en el centro». Una historia sobre fe, sacrificios y el sueño de un joven armenio que conquistó Europa. 📖 Disponible en Italia y próximamente en armenio 🇦🇲. #Mkhitaryan #Armenia #Fútbol #Libro #AlessandroAlciato #armenia #autobiografía #CairoEditore #FútbolArmenio #HamletMkhitaryan #HenrikhMkhitaryan #InterDeMilán #libro #newmag https://soyarmenio.com/noticias-de-armenia/mkhitaryan-libro-mi-vida/
Henrikh Mkhitaryan presenta su libro «Mi vida siempre en el centro»: una historia de fe, sacrificios y determinación - SoyArmenio

Henrikh Mkhitaryan presenta su libro «Mi vida siempre en el centro», una historia de fe, sacrificios y orgullo armenio.

SoyArmenio

📕 Amanhã, 1 de Outubro, será lançado o novo livro de Fernando Pereira Marques, “A Arte de Ser Português”, na Livraria Buchholz.

A apresentação estará a cargo de Lídia Jorge e de José Pacheco Pereira.

ℹ️ https://ihc.fcsh.unl.pt/events/arte-portugues-lx/

#Histodons #MastoLivros #EstadoNovo #ContemporaryHistory #Autobiography #HistóriaContemporânea #Autobiografia #Resistência #Exílio

📕 O novo livro de Fernando Pereira Marques, “A Arte de Ser Português”, vai ser lançado na tarde de 1 de Outubro, em Lisboa, na Livraria Buchholz, com apresentação de Lídia Jorge e José Pacheco Pereira.

ℹ️ https://ihc.fcsh.unl.pt/events/arte-portugues-lx/

#Histodons #MastoLivros #EstadoNovo #ContemporaryHistory #Autobiography #HistóriaContemporânea #Autobiografia

Autobiografia de Marx

Depois de um looongo inverno, pelo menos se você está, como eu, no hemisfério sul, estou aqui de volta soltando algumas idéias soltas nesse blog, junto com um excesso de virgulas que me é peculiar.

O motivo da pausa, a quem possa interessar foi para repensar o uso dessa ferramenta. Gosto do writefreely, mas a versão gratuita é bem limitada, e no momento não me vejo propenso a pagar. Gostaria é de ter meu próprio domínio, e hospedar um writefreely diretamente lá. Enquanto não rola, vou voltar a postar por aqui.

De volta ao post, embora o título deste possa ser muito auspicioso para alguns, não falarei do filósofo, economista, teórico político, revolucinário socialista entre outros títulos atribuidos a este mais famoso. Falarei de outro Marx, o ator e comediante estadunidense Groucho Marx.

Recentemente me peguei novamente lendo sua autobiografia. É um hábito pegar para reler nos ultimos, sei lá, 20 ou 30 anos, mais ou menos. É uma leitura segura que normalmente uso para “tirar o bode” dos aborrecimentos e ansiedades diárias.

https://write.as/rberlim/autobiografia-de-marx

¡Literatura que resuena! 🎸 Descubre "Juan Hernández y la vida que nunca fue inútil": la explosiva autobiografía que fusiona el rock y la esencia del barrio. #JuanHernández #RockMexicano #Autobiografía #CulturaYEspectáculos

Más aquí: https://zurl.co/wsxm2

Juan Hernández y la vida que nunca fue inútil: El rock, el barrio y una autobiografía que arde - Periodistas Unidos

Periodistas Unidos es un colectivo de periodistas que buscan la libertad de expresión, la defensa de periodistas y la integración de diversas disciplinas culturales para la transformación de la sociedad.

Periodistas Unidos

Ducks. Due anni nelle sabbie bituminose di Kate Beaton

CW: molestie, violenza di genere

Descrizione: Un libro già premiatissimo in tutto il mondo, definito all’unanimità uno dei più belli e toccanti del 2022. Portato ora in Italia da BAO Publishing, per cui si appresta a diventare un titolo imprescindibile, è un libro di ricordi dolorosi ma necessari: uno spaccato di vita autobiografico in cui l’autrice racconta i suoi anni passati a lavorare per una compagnia petrolifera. Unica donna in un contesto sempre troppo permeato di mascolinità tossica, subisce violenze psicologiche e fisiche, in un crescendo di brutalità che non fa sconti. Un libro che però assume i toni di una storia di ricordi, non di denuncia, e che si rivela proprio per questo tanto più toccante e intenso.

Già dalle prime pagine, Ducks si presenta esattamente come la sua copertina: grigio. Non c’è infatti nessun motivo di usare colori sgargianti quando racconti di come ti sei ritrovata schiacciata dal debito studentesco e a fare un lavoro dove non v’è cura né per la salute psicofisica deə lavoratorə né per la salvaguardia dell’ambiente. Tuttə sono consapevoli che si tratti di un lavoro di merda, ma nessunə si lamenta perché l’alternativa non c’è; anzi, molti dei lavoratori più anziani sono finiti lì dopo essere stati rimbalzati da altri impieghi all’inizio promettenti proprio come quello nelle sabbie bituminose.

Il grigio si sposa bene con la vita monotona e spenta che Beaton si trova a fare, non solo per il suo lavoro, ma anche dal punto di vista sociale. Essendo in un ambiante prettamente maschile e isolato dal resto della società, Beaton si ritrova sola e incapace di costruire legami profondi che vadano al di là di una superficiale necessità di avere qualcunə con cui scambiare due chiacchiere o uscire la sera.

Ma soprattutto il grigio si sposa bene con l’alienazione nella quale ti precipita una situazione tanto estrema e per di più con uno squilibrio di genere tanto marcato: le poche donne diventano oggetti bramati da avere e usare per alleviare quel vuoto che inghiotte tutto. E quando la violenza dell’oggettificazione estrema toccherà Beaton tutto non potrà che farsi nero.

Ducks è un romanzo grafico imponente che mette in evidenza diversi problemi: il lavoro povero, lo sfruttamento dell’ambiente, la salute mentale, le discriminazioni di genere, i debiti studenteschi. Beaton tiene tutto insieme perché non c’è modo di sistemare un problema alla volta quando tutti sono così intrecciati l’un l’altro in un sistema perverso dal quale non sembra esserci via d’uscita.

#autobiografia #femminismo #memoir #nonFiction #nonfictionGrafica

Il racconto di un muro di Nasser Abu Srour

La prima parte del libro è dedicata alla storia dell’autore e a quella dei profughi palestinesi, ai vari accordi finiti nel nulla, alla vita in prigione. Si torna dunque alla Nakba del 1948, quando il padre dell’autore, scacciato dal suo villaggio, si stabilisce con la sua numerosa famiglia nel campo profughi di Aida, vicino a Betlemme. Divenuto adolescente al tempo della Prima Intifada, Nasser Abu Srour racconta come viene catturato, torturato, costretto a confessare, giudicato colpevole e condannato all’ergastolo. Inizia così il suo lungo viaggio nelle prigioni israeliane, dove sviluppa una sua strategia esistenziale di resistenza, stabilendo un centro di gravità con cui conversare alla fine di ogni giornata: il “Muro”, il muro della sua prigione. Attraverso questi dialoghi filosofici con il muro, l’autore documenta gli eventi politici che hanno portato alla frattura della società palestinese e alla sua resistenza. La seconda parte invece è dedicata alla sua storia d’amore con Nanna, la sua avvocatessa, una storia impossibile ma molto sentita. Su tutto domina la penna dell’autore, il profondo senso poetico delle sue parole che non svanisce neppure nelle descrizioni più dure della realtà politica e che vola nel parlare del sentimento amoroso.

Nasser Abu Srour è un uomo palestinese condannato all’ergastolo e detenuto in una prigione israeliana dal 1993, sembrerebbe in seguito a una confessione estorta con la tortura – il condizionale mi sembra d’obbligo solo perché non ho modo di sapere se la versione di Srour è stata verificata, anche se non faccio fatica a credergli dato lo stato disumano del sistema giudiziario israeliano.

Il racconto di un muro non è uno di quei libri su cui possa dire granché: cosa puoi dire di una testimonianza che sembra contenere tutto il dolore del mondo? È un libro che si legge con umiltà e rispetto, lasciando che il dolore dell’ingiustizia e dell’abuso ci attraversi e ci bruci. Perché questa non è solo la storia di Nasser Abu Srour: lui ha voluto anche essere il testimone di avvenimenti e fatti che travalicano la sua persona e si fanno storia collettiva di un popolo che dalla nakba del 1948 non ha avuto né pace né giustizia.

Non è il tipo di libro che consiglierei con leggerezza perché, sebbene pensi che sia più importante che mai vedere e riconoscere il dolore del popolo palestinese, allo stesso tempo se le notizie dalla Striscia di Gaza già vi fanno stare male, forse non è il caso di aggiungere anche Il racconto di un muro. Se già la condanna e l’ergastolo di Srour appaiono pretestuose, non vi dico quanto sia straziante leggerlo alla luce della guerra e del genocidio che hanno seguito l’attentato del 7 ottobre 2023: con quale logica dovremmo condannare e punire un intero popolo per qualcosa commesso da alcuni esponenti di un gruppo terroristico? Gruppo terroristico che – non dimentichiamolo – è nato nel terreno fertile della disumanizzazione costante portata avanti da Israele nei confronti deə palestinesə.

Nasser Abu Srour ci augura una lettura scomoda nel presentarci il suo libro. Di sicuro riesce molto bene a rappresentarci la privazione di libertà data dal carcere senza possibilità di una via d’uscita e dall’appartenete a un popolo al quale viene sistematicamente negata non solo la possibilità all’autodeterminazione, ma anche il mero diritto a esistere.

#autobiografia #carcere #memoir #nonFiction

Arte «La columna Rota- Frida KAhlo»

Ficha de «La columna rota» de Frida Kahlo

Título original:
La columna rota

Título en español:
La columna rota

Autor:
Frida Kahlo237

Estilo pictórico:
La obra se inscribe principalmente en el surrealismo, aunque también muestra influencias del primitivismo, el arte naif y el expresionismo. Es un autorretrato con fuerte carga autobiográfica y simbólica167.

Siglo y año:
Siglo XX, año 19442356.

País:
México136.

Género:
Autorretrato157.

Descripción

La columna rota es uno de los autorretratos más emblemáticos de Frida Kahlo, pintado tras una intervención quirúrgica derivada de las secuelas de un grave accidente sufrido en 1925. En la obra, Frida se representa semidesnuda, con un corsé ortopédico que sostiene su torso, el cual aparece abierto para mostrar una columna jónica rota en lugar de su columna vertebral. El cuerpo está atravesado por decenas de clavos, símbolo del dolor físico y emocional que padeció durante su vida. Su rostro, girado hacia un lado, muestra lágrimas blancas, reflejando sufrimiento y soledad. La sábana que cubre su cintura evoca la iconografía de los mártires cristianos, reforzando la idea de sacrificio y resistencia2357.

El fondo es un paisaje árido y agrietado bajo un cielo tormentoso, acentuando la sensación de aislamiento y desolación. A diferencia de otros autorretratos de Kahlo, aquí no hay elementos decorativos ni animales, lo que refuerza el carácter introspectivo y confesional de la obra. El gran clavo sobre el corazón sugiere el dolor emocional, probablemente relacionado con su relación con Diego Rivera3579.

Esta pintura es un testimonio visual del dolor físico crónico de Frida, pero también de su fortaleza y esperanza, ya que, a pesar de la devastación representada, la artista mantiene una postura erguida y desafiante ante la adversidad59.

  • https://historia-arte.com/obras/la-columna-rota
  • https://es.wikipedia.org/wiki/La_columna_rota
  • https://www.marisolroman.com/publicaciones/la-columna-rota-1944
  • https://www.casademexico.es/frida-kahlo-alas-para-volar-la-columna-rota/
  • https://cle.ens-lyon.fr/espagnol/arts/arts-visuels/les-classiques-de-la-peinture-hispanique/la-columna-rota-frida-kahlo
  • https://cdcnuestrapagina.wordpress.com/2021/04/10/la-columna-rota/
  • https://alejitavale21.wixsite.com/alejandras/single-post/2017/07/02/analisis-la-columna-rota-frida-kahlo
  • https://es.wikipedia.org/wiki/Frida_Kahlo
  • https://www.kahlo.org/es/la-columna-rota/
  • https://www.casademexico.es/noticia/exposiciones-frida-kahlo-alas-para-volar-la-columna-rota-1944/
  • #1944 #arteNaif #autobiografía #Autoretrato #dailyprompt #Expresionismo #FridaKahlo #pintura #pinturaLatinoamericana #pinturaMexicana #primitivismo #simbolismo #Surrealismo

    La columna rota - Wikipedia, la enciclopedia libre