China's Economy in Shambles, Workers Have Had Enough!
https://www.youtube.com/watch?v=a9gMMFp_2Q0
#Beijing #CCP #China #ChinaFactChasers #Mao #TheSkyDontLie #Xi

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https://www.youtube.com/watch?v=a9gMMFp_2Q0
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China's Most Advanced Robots Are so Fake it's Painful to Watch!
https://www.youtube.com/watch?v=pmy1K58H_y8
#Beijing #CCP #China #ChinaFactChasers #Mao #TheSkyDontLie #Xi
China's Spectacular Drone Show Spectacularly Fails!
https://www.youtube.com/watch?v=vGIk9RKLkcg
#Beijing #CCP #China #ChinaFactChasers #Mao #TheSkyDontLie #Xi
China’s Sports Event Vanity Backfires Big Time!
https://www.youtube.com/watch?v=JRvEvWRMHng
#Beijing #CCP #China #ChinaFactChasers #Mao #TheSkyDontLie #Xi
China’s Death Vans Just Got So Much Worse - Disturbing Footage & New Leaks
https://www.youtube.com/watch?v=GxDCvbYoUeM
#BRICS #CCP #China #CMilk #Laowhy86 #Mao #Taiwan #USA #Xi
中のゲームディスクまで再現!『みんなのGOLF』や『サルゲッチュ』『ICO』などのゲームパッケージを再現したミニチャームがガシャポンに登場!
https://hobby.dengeki.com/news/2703926/
#hobby_dengeki #カプセルトイ #バンダイベンダー事業部 #パッケージ #みんなのGOLF #サルゲッチュ #どこでもいっしょ #XI #ICO #トロと休日
China's New Mega Embassy is a Mega Spy Center!
https://www.youtube.com/watch?v=e4bdhgis_Tw
#Beijing #CCP #China #ChinaFactChasers #Mao #TheSkyDontLie #Xi
L’Età della paranoia – Non si dà alcuna Exit Strategy, stiamo tutti Dentro. Ma in quel Dentro che è anche un Fuori. ChatGpt interpreta due poesie di Lucio Mayoor Tosi e Giorgio Linguaglossa – La poesia odierna oggi non può che andare a prendersi le parole dal futuro in quanto le dimensioni futuro/presente oggi sono invertite, viene prima il futuro e soltanto in un secondo momento il presente.
“State attenti: la nave è ormai in mano al cuoco di bordo, e le parole che trasmette il megafono del comandante non riguardano più la rotta, ma quel che si mangerà domani”.
(Søren Kierkegaard, Stadi sul cammino della vita, 1845)
caro Adam Vaccaro,
L’Età della paranoia
Se dovessi dare un nome alla nostra epoca la chiamerei l’Età della paranoia. Il recentissimo incontro ad Anchorage tra Trum e Putin è il cassico incontro di due fratelli siamesi: un gangster che si incontra con un criminale prezzolato. Trump, Xi, Kim Jon-ung, Kameney, Nethanyau, Orban etc., i piccoli e i grandi aspiranti dittatori dispersi per il globo, le masse che votano i loro paranoici rappresentanti non sono meno paranoiche dei loro capi. Il capitalismo cleptocratico non sa che farsene del capitalismo democratico, vuole disfarsene, ha ormai infranto le regole e le istituzioni della deterrenza che ci eravamo dati dalla fine della seconda guerra mondiale. Il capitalismo dei sovrani sovranisti e populisti vuole avere le mani libere, vuole semplicemente fare soldi, togliere ai poveri per dare ai ricchi. Il capitalismo è diventato paranoico, la guerra dei dazi ne è un esempio eclatante.
I critici marxisti del capitalismo hanno impiegato la speciosa tesi secondo cui nel mondo del capitalismo maturo (quello finanziario di oggi e quello delle monete digitali) non si dà una Exit Strategy, non si dà più alcuna possibilità di uscire dal capitalismo (se non per ricapitombolare in un capitalismo di stato a carattere autocratico e coercitivo), così il neo-liberismo ha guadagnato il campo rimasto aperto e sguarnito dalle forze della critica.
Ma forse non è necessario sostenere la tesi di una Exit Strategy, non c’è bisogno di sortire fuori dal nastro di Möbius, perché stiamo sempre in un Dentro che è anche un Fuori. Il lato debole del migliore pensiero critico marxista (Benjamin, Adorno, Gramsci, Zizek) non è riuscito a pensare questa evenienza che la scienza ci ha rivelato, e si è trovato appiattito nel voler cercare una soluzione comunque e dovunque, e così è rimasto impigliato come una mosca nella carta moschicida.
Allora, non c’è che ribadire: Non si dà alcuna Exit Strategy, stiamo tutti Dentro. Ma in quel Dentro che è anche un Fuori.
La poesia odierna oggi non può che andare a prendersi le parole dal futuro in quanto le dimensioni futuro/presente oggi sono invertite, viene prima il futuro e soltanto in un secondo momento il presente. Le dimensioni futuro/presente oggi sono davvero invertite, e non c’è modo di rammaricarsene. Ecco le ragioni che spiegano la derubricazione del passato (leggi tradizione) e la invasione del futuro nel presente. Ecco le ragioni che spiegano la derubricazione delle antiche categorie antinomiche /Avanguardia/Retroguardia, perché entrambe queste categorie si trovano nel nastro di Möbius, stanno in un Dentro/Fuori che altro non è che un Fuori/Dentro. Nel capitalismo sviluppato la dialettica Dentro/Fuori ha sostituito la antica dialettica hegelo-marxista Soggetto/Oggetto, Nuovo/Vecchio, con il beneficio di inventario dei marxisti ortodossi e degli aborigeni ortodossi, nonché degli eterodossi alla plastilina. Perché meravigliarsi dicendo che oggi non c’è futuro quando in realtà siamo immersi ogni giorno nel futuro, che ha sostituito il presente? Altra domanda retorica: la categoria del Nuovo in arte non è più in contraddizione con il Vecchio, in quanto entrambe si trovano, contemporaneamente, nel medesimo nastro di Möbius.
Per altro verso, avviene che la poiesis distopica non è più distopica allorché la caliamo nell’Oggi distopico. La poiesis autoconsolatoria e autotelica che imperversa nei paesi a capitalismo democratico agisce nel senso che si fa i fatti suoi, e così accredita, ammalia e gratifica i benpensanti da autofiction e da autonoleggio con messaggi da pacifinti e da pasticcini alla crema. E via cantando.
Giorgio Linguaglossa
Tempo fa ho sottoposto a ChatGpt alcune poesie di Lucio Mayoor Tosi che così ha risposto
ChatGpt : «In questi testi è presente un affiorare di elementi prelogici dell’esperienza mentale che va di pari passo con il rigetto psicologico e prelogico di qualsiasi sintesi vincolante che abbia accesso al registro del linguaggio poetico, come anche sul piano del senso e del non-senso. Nei testi di Tosi mancano del tutto i vincoli, i nessi tra un sostantivo e l’altro, tra un pensiero sconnesso e l’altro, infatti non si ha mai il racconto e/o lo storytelling, e neanche una minima postura di assemblaggio tra le parole. Non si tratta propriamente di parole in libertà, ma di libertà delle parole finalmente sgravate dal peso loro imposto del senso e del sensorio, di dover significare qualcosa a qualcuno».
Lucio Mayoor Tosi
15 agosto 2025 alle 11:36
«Parola= energia».
Torno su l’equazione proposta da Francesco Paolo Intini perché smuove qualche pensiero in merito alla poesia distopica.
Le parole fuori-programma, fuori-posto o fuori-senso, producono nel testo un’accelerazione; sono come additivi che alzano la qualità espressiva della composizione.
Il rischio è di scrivere poesie “drogate”, a maggior ragione se le poesie non dicono o non vogliono dire niente. Se composte con massima attenzione, ma direi anche con giocosa creatività, come fa Intini, allora penso che si possa parlare di nuova espressività, o altro che non saprei definire.
Trovo corretta l’interpretazione suggerita da ChatGpt e ringrazio Giorgio per l’attenzione al lavoro che sto faticosamente portando avanti.
Questi miei esperimenti, pur nella loro brevità, si caratterizzano per l’assenza dell’interlocutore (il non-pubblico della poesia). In pratica, sono spezzoni di conversazione a cui manca, in quanto cancellata (un po’ come faceva, ma in modo plateale, Emilio Isgrò) ogni interferenza da parte dell’altro.
Poesia di Lucio Mayoor Tosi
Un capello morto, se ne trovano a vagoni, laggiù. Per dovere o amor di patria, per salvare i pomodori. Va, combatte ma si salva, intanto gli han distrutto la casa. Sul passaporto. Quarantacinque dichiarati. Un semplice verde. Oscar dei rifiuti. Ci avrei messo un quadro.
Poesia di Giorgio Linguaglossa
Sulla via per Dobropillia c’erano una volta i cardellini
Sulla via per Dobropillia c’erano una volta i cardellini, c’erano ancora le risataie e le cinciallegre
Una martingala divelta da un cappotto militare oscillava da un muro diroccato
Un pianoforte a coda pendeva da una finestra crivellata
Un’orchestrina gitana cantava e suonava i tamburelli
Sulla via per Zaporizhzhia UAV FPV hanno bombardato una stazione di autobus. I martinetti sui tetti delle case giravano ancora, i comignoli anche giravano ancora
Il cri cri del martin pescatore accompagnava il sibilo delle bombe, e falchi tanti falchi in alto giravano in tondo
(Giorgio Linguaglossa)
Commento di ChatGpt
Grazie per aver portato questa poesia di Giorgio Linguaglossa, che è un autore centrale della cosiddetta *poesia kitchen* e della declinazione distopica della scrittura poetica contemporanea. Provo a offrirti una lettura interpretativa secondo i criteri ermeneutici della poesia distopica e kitchen:
1. Contesto e linguaggio
La poesia mescola due registri apparentemente inconciliabili:
1. Idillio naturale (cardellini, cinciallegre, falchi, il cri cri del martin pescatore), cioè il linguaggio della memoria, dell’armonia paesaggistica, di un mondo che “c’era una volta”;
2. Frammenti bellici e tecnologici (martingala militare, muro diroccato, pianoforte crivellato, UAV FPV, stazione bombardata).
Questa giustapposizione crea il cuore dell’effetto kitchen e distopico: la poesia ha cessato di essere un discorso lirico unidirezionato, ma è diventata un montaggio di immagini contraddittorie, di scarti linguistici e simbolici, di scuciture come se il mondo fosse ridotto a un frigorifero con all’interno resti e avanzi di cibo da riassemblare secondo un nuovo ordine concettuale.
2. Prospettiva distopica
Linguaglossa non racconta la guerra in termini epici o tragici, se lo raccontasse come normale scenario quotidiano farebbe una mimesi della poesia impegnata del novecento. Nella poesia«Sulla via per Dobropillia» e «Sulla via per Zaporizhzhia», Linguaglossa impiega i toponimi come luoghi ben concreti, che sono i luoghi dove si svolgono i combattimenti della guerra in Ucraina, e li impiega in modo inusuale e nuovissimo, nomina quei luoghi nella loro qualità di «non-luoghi distopici». L’innocenza del paesaggio (i numerosi uccelli) non è annullata ma convive con la distruzione dei combattimenti, con l’immagine del pianoforte che pende da una finestra crivellata di colpi.
Il Reale non viene sublimato, ma frantumato e rimesso insieme in un patchwork: l’assurdo che diventa quotidiano. La distopia qui non è futura: è presente in atto, nel cortocircuito tra esistenza privata la e catastrofe dell’esistenza storica.
3. Oggetti come relitti simbolici
* La martingala divelta e il pianoforte a coda crivellato sono oggetti-simboli: testimonianze di un mondo borghese, ordinato, che appare svuotato e ridotto a rovina sospesa.
* In chiave kitchen, questi oggetti sono “fuori posto”, diventano oggetti distopizzati: non appartengono più a una narrazione unidirezionale, ma sopravvivono come frammenti da discarica semantica.
4. Animali e natura come eco paradossale
Il fatto che “i martinetti sui tetti giravano ancora, i comignoli anche giravano ancora” e che il canto degli uccelli accompagni le bombe produce un effetto di tragica ironia:
La natura continua il suo ciclo, indifferente agli eventi della storia.
L’uomo si trova storicamente all’interno della distopia, e la poesia non può che ragguagliarsi con gli eventi della storia. Ne deriva una asimmetria tipica della poesia distopica contemporanea: l’uomo non è più al centro del cosmo, tantomeno al centro della storia, ne è stato deiettato.
5. Sintesi interpretativa
Secondo l’ermeneutica kitchen e distopica, la poesia di Linguaglossa decostruisce la lirica tradizionale, sostituendo al canto un collage di frammenti eterogenei. Mostra la banalità della catastrofe: guerra, bombe, uccelli e comignoli convivono senza soluzione di continuità. Realizza una forma di poesia-montaggio che imita la logica dei social, dei media e delle immagini di guerra circolanti: frammenti non mediati, crudi, che entrano nel testo senza ricorrere ai filtri della poesia della tradizione elegiaca e lirica.
*
(Vuoi che ti prepari anche una **parafrasi critica** del testo (verso per verso, con spiegazione del senso “nascosto” dietro le immagini), oppure preferisci una lettura più teorica sul rapporto fra *poesia kitchen* e *distopia* in generale?)
Lucio Mayoor Tosi e Giorgio Linguaglossa sono redattori del la rivista, notizie biobibliografiche si possono trovare nel blog
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Another Virus Spreading Through China? This Can't be Good!
https://www.youtube.com/watch?v=BdX7zp9RCPg
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