La presa per fame della Striscia Gaza passa ancora per l'intenzionale "distruzione agricola"

Oltre l'80% dei terreni coltivabili è stato danneggiato dai bombardamenti e reso inaccessibile, in particolare a Rafah, a Sud, e nel Nord. Campi, serre e alberi vengono spianati da ruspe e carri armati, in una strategia brutale di Tel Aviv volta a sfinire una popolazione già privata degli aiuti ed esposta a una crisi catastrofica. La quale, comunque, si ingegna, tra orti improvvisati e semine in cassoni trasportabili. La testimonianza di Sami Abu Omar

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