Jennifer Aniston Recalls Being Shut Down When She Wanted to Produce Projects After ‘Friends’: “I Got That Look of ‘How Cute You Are'”
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Rose Byrne Says She Considers Herself ‘Married’ to Bobby Cannavale: ‘Just Haven’t Gone to the Courthouse Yet’
📌 Rose Byrne
📰 The Multifaceted Career of Rose Byrne: An In-Depth Exploration Early Life Rose Byrne was born on July 24,
🔗 https://celebhub.co.uk/rose-byrne-2/?fsp_sid=60119
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One of my favorite actresses just crushed Hot Ones & the reason hits at 13:12. (By the way, any 'Spy' fans out there? 😁)
▶️ Rose Byrne Feels Crazy While Eating Spicy Wings | Hot Ones
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The 2025 Gotham Award Nominations Show a Few Great Movies Plenty of Love
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Rose Byrne Gets ‘Emotional’ About ‘Flattering’ Oscar Buzz for Latest Role: ‘I’ve Been Doing This for a Long Time’
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Festa del Cinema 2025:
Cronache dall’Auditorium (Giovedì 23 Ottobre)
Andiamo subito al dunque. Oggi con Mary Bronstein, Rose Byrne e Jafar Panahi: ho avuto giorni peggiori. Stamattina ero indeciso se scendere alle 8.45 o se tenermi fresco per il resto della giornata, ma giacché dovevo comunque stare in piedi alle 8 per prenotare i film di sabato, indovinate un po’ come è andata a finire? Esatto.
Mi piacerebbe tantissimo arrivare con calma, come facevo gli altri anni, fare colazione, bere un bel cappuccino e addentare un cornetto. Purtroppo però la grande pensata di quest’anno è stata di anticipare le proiezioni stampa del mattino alle 8.45, un quarto d’ora prima rispetto all’orario normale. Chi vive a Roma sa di cosa parlo: 15 minuti al mattino, soprattutto per chi si muove con i mezzi pubblici o deve attraversare la città in auto, sono davvero oro colato. Purtroppo i cervelloni che si occupano di preparare il programma vivono fuori dalla realtà ed è così che, tra prenotazioni obbligatorie alle 8 del mattino (pena non trovare biglietti per le proiezioni) e film anticipati di un quarto d’ora, i ritmi sono piuttosto serrati. Per farla breve: alle 8 ho prenotato i film, poi sono uscito di casa e alle 8.45 ero seduto in sala. Lo avrei evitato, a dirvi la verità, ma giacché c’ero stamattina mi sono visto questa nuova versione di The Toxic Avenger di Macon Blair, con Peter Dinklage nel ruolo del “supereroe” e Kevin Bacon in quello del cattivone. Il film è un reboot del cult degli anni 80, un film che, in quanto b-movie per antonomasia, aveva un suo straordinario senso: era puro intrattenimento, senza sottotrame famigliari o star che gigioneggiano (per quanto Kevin Bacon lo sappia fare benissimo). Questa nuova versione ha qualche trovata divertente, certo, ma è come il ricco che si finge povero: non gli credi.
La seconda proiezione di giornata è If I Have Legs I’d Kick You di Mary Bronstein è senza dubbio il film da vedere oggi. Rose Byrne è una madre sull’orlo di un esaurimento nervoso: sua figlia ha bisogno di cure costanti, la sua casa ha un buco enorme nel soffitto e per questo lei e la bambina si devono trasferire in un motel. In tutto ciò suo marito sarà fuori due mesi per lavoro, quindi ogni incombenza, ogni impegno, ogni minimo problema ricade sulle spalle della donna. Rose Byrne, premiata a Berlino per questa interpretazione sontuosa, regge praticamente il film sulle sue spalle, anzi sul suo volto, visto che la regista indugia gran parte del tempo sul primissimo piano dell’attrice: reggere metà film soltanto con il viso non è da tutte. In tutto ciò il film è davvero molto bello, intenso, con idee di regia per nulla banali.
La conferenza stampa con la regista e l’attrice è il pretesto per avvicinarmi a scattare qualche foto, per il resto l’altro grande appuntamento di oggi è alle 16.30, per l’incontro con Jafar Panahi, regista dello straordinario film che abbiamo visto ieri (e di molti altri che invito sempre a recuperare). Il regista iraniano si racconta con ironia e passione, ad esempio quando spiega come è riuscito a realizzare film in clandestinità durante gli anni in cui gli era stato proibito di fare film: “So fare solo questo, se fossi rimasto a casa mia moglie avrebbe chiesto il divorzio. Così mi sono messo in un taxi e ho girato Taxi Teheran. C’è chi lo chiama “cinema clandestino” o “cinema della rivoluzione”, io in realtà ho fatto quei film perché se no sarei morto di noia”. Più avanti spiega l’approccio che usa normalmente con gli attori: “Prima di ogni scena gli faccio leggere i dialoghi, di cosa parla la scena, poi gli chiedo di dimenticarsene. Voglio che i loro dialoghi partano da un punto e arrivino a un altro punto, ma le parole che usano ce le mettono loro, così possono recitare più liberamente”.
L’incontro è davvero bello, uno dei migliori degli ultimi anni, e gli applausi sono scrocianti. All’uscita, mentre rifletto sul programma di domani (devo vedere quattro film!), mi arriva finalmente la convocazione per il film di Mel Gibson: dovrò presentarmi domani mattina alle 6.45! Entro su Boxol e, un po’ a malincuore, cancello le prenotazioni per i film di domani. Poi penso che farò un’esperienza davvero particolare, quindi placo i miei rimpianti. L’appuntamento con il diario, l’ultimo per quest’anno, sarà allora dopodomani, quando vedrò l’attesissimo (per me) film della coppia Cohn-Duprat, due registi che amo davvero tanto. A sabato!
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In her latest film, a pitch-black comedy for which she won the Berlin Film Festival's best actress prize and could land her first Oscar nom, the Aussie plays a woman whose life is literally and figuratively crashing down around her.