I-CHANGE Cambiamento sì, ma per chi? Seconda tappa. 7 aprile Giardini di Filippo Re, 6 – Bologna Pranzo sociale: 13.30 WorkCafé: 14.30–15.30 Il programma I-Change, finanziato nell’ambito di Horizon 2020, ha tra i suoi partner la Tel Aviv University: una delle principali università sioniste, direttamente coinvolta nel supporto e nel finanziamento dell’apparato bellico-industriale sionista. Un’istituzione che promuove e legittima l’occupazione, l’oppressione e il regime di apartheid contro il popolo palestinese, ospitando al suo interno laboratori di ricerca militare, collaborazioni con aziende di armamenti e programmi di sviluppo tecnologico usati contro la popolazione civile. Questa partecipazione è incompatibile con qualsiasi idea di giustizia, tanto sociale quanto climatica. Il progetto I-Change enfatizza inoltre la responsabilità individuale nella crisi climatica, ignorando il peso sistemico di multinazionali, industrie estrattive e complessi militari, con cui i partner del progetto intrattengono relazioni consolidate. A partire da queste riflessioni, abbiamo presentato una mozione al Consiglio del Dipartimento di Fisica dell’Università di Bologna, chiedendo una presa di posizione concreta contro il colonialismo sionista e il regime di apartheid israeliano. La mozione sarà discussa l’11 aprile e invita l’università a ripensare i propri obiettivi di sviluppo come situati e orientati alla giustizia globale. Il 7 aprile, dopo un momento conviviale, apriremo uno spazio di confronto partecipativo sul significato di “cambiamento”: non un’astratta idea di progresso ma una scelta etica radicale contro ogni forma di complicità con progetti coloniali, bellici o estrattivisti. PALESTINA LIBERA! 🇵🇸 FUORI ISRAELE DALL’UNIVERSITÀ! 🔻
I-CHANGE Cambiamento sì, ma per chi?
Giardini di Filippo Re, lunedì 7 aprile alle ore 13:30 CEST
I-CHANGE
Cambiamento sì, ma per chi? Seconda tappa.
7 aprile
Giardini di Filippo Re, 6 – Bologna
Pranzo sociale: 13.30
WorkCafé: 14.30–15.30
Il programma I-Change, finanziato nell’ambito di Horizon 2020, ha tra i suoi partner la Tel Aviv University:
una delle principali università sioniste, direttamente coinvolta nel supporto e nel finanziamento dell’apparato bellico-industriale sionista.
Un’istituzione che promuove e legittima l’occupazione, l’oppressione e il regime di apartheid contro il popolo palestinese, ospitando al suo interno laboratori di ricerca militare, collaborazioni con aziende di armamenti e programmi di sviluppo tecnologico usati contro la popolazione civile.
Questa partecipazione è incompatibile con qualsiasi idea di giustizia, tanto sociale quanto climatica.
Il progetto I-Change enfatizza inoltre la responsabilità individuale nella crisi climatica, ignorando il peso sistemico di multinazionali, industrie estrattive e complessi militari, con cui i partner del progetto intrattengono relazioni consolidate.
A partire da queste riflessioni, abbiamo presentato una mozione al Consiglio del Dipartimento di Fisica dell’Università di Bologna, chiedendo una presa di posizione concreta contro il colonialismo sionista e il regime di apartheid israeliano.
La mozione sarà discussa l’11 aprile e invita l’università a ripensare i propri obiettivi di sviluppo come situati e orientati alla giustizia globale.
Il 7 aprile, dopo un momento conviviale, apriremo uno spazio di confronto partecipativo sul significato di “cambiamento”: non un’astratta idea di progresso ma una scelta etica radicale contro ogni forma di complicità con progetti coloniali, bellici o estrattivisti.
PALESTINA LIBERA! 🇵🇸
FUORI ISRAELE DALL’UNIVERSITÀ! 🔻
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I-CHANGE Cambiamento sì, ma per chi? Seconda tappa. 7 aprile Giardini di Filippo Re, 6 – Bologna Pranzo sociale: 13.30 WorkCafé: 14.30–15.30 Il programma I-Change, finanziato nell’ambito di Horizon 2020, ha tra i suoi partner la Tel Aviv University: una delle principali università sioniste, direttamente coinvolta nel supporto e nel finanziamento dell’apparato bellico-industriale sionista. Un’istituzione che promuove e legittima l’occupazione, l’oppressione e il regime di apartheid contro il popolo palestinese, ospitando al suo interno laboratori di ricerca militare, collaborazioni con aziende di armamenti e programmi di sviluppo tecnologico usati contro la popolazione civile. Questa partecipazione è incompatibile con qualsiasi idea di giustizia, tanto sociale quanto climatica. Il progetto I-Change enfatizza inoltre la responsabilità individuale nella crisi climatica, ignorando il peso sistemico di multinazionali, industrie estrattive e complessi militari, con cui i partner del progetto intrattengono relazioni consolidate. A partire da queste riflessioni, abbiamo presentato una mozione al Consiglio del Dipartimento di Fisica dell’Università di Bologna, chiedendo una presa di posizione concreta contro il colonialismo sionista e il regime di apartheid israeliano. La mozione sarà discussa l’11 aprile e invita l’università a ripensare i propri obiettivi di sviluppo come situati e orientati alla giustizia globale. Il 7 aprile, dopo un momento conviviale, apriremo uno spazio di confronto partecipativo sul significato di “cambiamento”: non un’astratta idea di progresso ma una scelta etica radicale contro ogni forma di complicità con progetti coloniali, bellici o estrattivisti. PALESTINA LIBERA! 🇵🇸 FUORI ISRAELE DALL’UNIVERSITÀ! 🔻
L'associazione Quarticciolo Ribelle e i comitati del quartiere di Roma Est non si rassegnano alla visione securitaria e agli interventi "calati dall'alto" come il "Decreto Caivano bis". Si oppongono a una narrazione che non va oltre il "degrado e il disagio giovanile" e mettono in campo pratiche di riqualificazione pensate e agite da chi vive e conosce il territorio. A partire dalla palestra e dal doposcuola nella ex questura
Aumentano i già ingenti fondi usati per influenzare l’UE: aziende come Meta, Google e Bayer guidano il lobbying tecnologico e chimico, mentre l’industria delle armi, da Airbus a Rheinmetall, preme per il riarmo. Un mare di danaro destinato a politici e media che orientano leggi e politiche toccando ambiente, sicurezza e vita quotidiana. Ecco tutti i numeri di un potere "invisibile", i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti.
#Lobbying #BigTech #Militarizzazione
https://www.futuroprossimo.it/2025/03/il-potere-invisibile-come-il-lobbying-altera-le-nostre-vite/