fascliberazio in venerdì apriliaco, sotterraggi e impiccagioni
Oggi è il 25 aprile e, come tutti sanno (eccetto i bambini che, beati loro, saranno contenti che oggi non c’è scuola e questo gli basta, che bei tempi), si festeggia la liberazione dell’Italia dalle forze nazifasciste (e la conquista da parte di quelle americane imperialiste, ma questa è un’altra storia), che in questo giorno di ben 80 anni fa subirono la meritata furia dei partigiani prima, e dei parmigiani dopo. Esatto, proprio così, dei parmigiani; permettetemi di proporre una visione storica originale sui fatti dell’epoca, in osservazione di questo anniversario… 😈
Se ci pensate, sotto sotto, oggi si festeggia non altro che i fascisti morti ammazzati impiccati in pubblica piazza… che allegria! Ma il punto non è come sia simpatico pensare a quei corpi umani senza vita appesi a testa in giù, come castigo permanente dopo che le loro anime hanno compiuto infiniti peccati; il punto è che praticamente sono diventati salumi. Salami salumi maiali impiccati… e quindi boh, a pensarci bene si potrebbe dire che formaggi e parmigiani siano stati ampiamente spodestati da questi specialissimi prodotti a base di carne, in quei giorni antichi. 😋
Dispiace solo che, dopo la punizione o insurrezione definitiva (che volutamente nella mia testa suona come “soluzione definitiva“… nonostante lo spirito nazifascista sia ancora presente nelle anime di svariate persone esistenti oggi, purtroppo), questi non siano stati mangiati, cosa che avrebbe chiuso poeticamente il cerchio… ma la carne marcia è chiaramente meglio non toccarla. In ogni caso, credo che questa interpretazione sia comunque specialmente simpatica, perché non solo l’ho avuta soltanto io ora a caso (amatemi!!!), ma fa acquisire un significato completamente nuovo al classico slogan che gira: “meglio porci che fascisti“… ossia, meglio se i fascisti finiscono appesi come maiali, perché a quel punto da fascisti diventano morti!!! 🥰
Ma, detto questo, io ho ancora un greve dubbio: err romanissimo presidentesso Gioggia avrà per caso, forse, sotto sotto, voluto un lutto nazionale della durata di 5 giorni per la scomparsa del Papa, chiedendo di conseguenza che eventuali festeggiamenti siano tenuti con “sobrietà” (qualunque cosa significhi), così da riuscire coattamente (in stile romano aò) ad insabbiare questo anniversario? Se fosse stato di 3 come in passato, sarebbe finito appena ieri, e oggi le festività sarebbero potute essere “sfrenate”… ma invece no. Evidentemente al governo sono vegani — l’impiccagione dei maiali non è ritenuta piacevole. Per carità, un papa che è al 50% woke[citation needed] merita i suoi riconoscimenti, ma un lutto di 5 giorni è letteralmente senza precedenti… quindi via al totocomplotto per cosa succederà nel resto di questa giornata! 🤑
Intanto, sotto sotto sono bimba pure io, per come
ho da festeggiare già solo per il fatto che oggi la festa della liberazione per me è anche quella dall’oppressione del ritmo universitario; il motto che per questa occasione felice faccio mio è proprio
“lezioni non previste“. Si narra che sia così perché all’epoca i giovani avevano da andare a fare l’insurrezione, e quel giorno dunque non potevano pensare a studiare, mentre in tempi più recenti i docenti che tentano in qualche modo di fare lezione oggi finissero impiccati pure loro… attenzione! 😱
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