L’IA non risponde della diffamazione causata dalle sue “allucinazioni”
https://www.editorialedomani.it/giustizia/ia-diffamazione-mark-walters-chatgpt-s54ow0wy
> Il commentatore radiofonico statunitense Mark Walters ha promosso un’azione legale contro un online articolo che lo accusava di appropriazione indebita. L’informazione falsa era stata generata da ChatGPT e il giornalista la la aveva verificata. La Corte ha respinto il ricorso: la diffamazione richiede la consapevolezza di ledere l’altrui reputazione con notizie false.