un’intervista a leonardo canella, a cura di maurizio teroni (blog ‘strade possibili’, maggio 2024)

Leonardo Canella (1971) è autore di due saggi d’arte (Pendragon 2005 e 2008) e del volume complessivo Nughette. Da RicercaBO al 2021, Edizioni AE 2022, prefazione di Renato Barilli e antologia critica.  Insieme a Renato Barilli ha curato l’Antologia di RicercaBO. Laboratorio di nuove scritture (2007-2023), Manni 2024. È anche pittore.

 

 Buongiorno Leonardo. Dialogando con diversi poeti attuali, posso dire che il panorama di scrittura è molto variegato. Non c’è una linea dominante e oggi la poesia si presenta in moltissime forme. Se pensi alla parola “poesia”, qual è la tua idea? Cos’è per te?

Il termine poesia lo sento un po’ come il capello che troviamo sulla pizza che ci hanno appena portato…ha qualcosa di fastidioso, di stonato. Magari la persona che ti ha servito quella pizza è bellissima (leggi la nostra tradizione poetica), ma quello è sempre un capello sulla tua pizza. E tu non lo vorresti. Ma ci pensi un attimo e ti dici: perché no? Ecco, gli ultimi cento anni di poesia, quelli che per me significano di più, hanno amato quel capello sulla pizza….Quando prendo una pizza spero così di trovarci sempre un capello, possibilmente lungo e sporco. E dorato.

Nella tua risposta usi una metafora, che è una figura tipica della poesia. Mi interesserebbe capire cosa intendi con quella metafora “del capello lungo e sporco. E dorato”. O meglio: cosa ti aspetti di trovare in una poesia contemporanea?

Forse, caro Maurizio, la verità sulla poesia è tutta in un capello lungo e sporco (ma dorato) sulla pizza? Qui scattano copyright e super convegno internazionale di estetica (con pizzette pelose!). Vediamo. ‘Erano i capei d’oro a l’aura sparsi’ è diventato in molta letteratura ‘C’è un capello sulla pizza lungo e sporco’, lo sappiamo. Ma quel capello sulla pizza c’è ormai da più di 150 anni nella ricerca letteraria. Certo, l’editoria e i gusti del pubblico medio vogliono “i capei d’oro”, si veda la lista di opere ammesse alla selezione del Premio Strega Poesia del 2024, dove  di capelli lunghi e sporchi sulla pizza ce ne sono pochini. Ma è anche vero che la pizza in qualche modo si è raffreddata, 150 anni di capelli lunghi e sporchi non sono pochi…Forse una via stimolante mira oggi ad una convergenza che in qualche modo, diciamo, riscaldi la pizza al microonde, la renda nuovamente croccante. E allora il nostro capello lungo e sporco trovato su di essa può farsi dorato e croccantino, petrarchesco, pronto per essere ingerito e ritrovato ready made il giorno dopo nel wc, pronto per un reimpiego profumato su un’altra pizza… Diciamo una nuova aura petrarchesca, presente già d’altronde in quanto chiamiamo postmoderno.

Un aspetto che è già emerso in questi dialoghi è che gran parte della poesia contemporanea sembra ignorare tutto quel tentativo di rinnovamento della poesia che c’è stato nel Secondo Dopoguerra. Forse è semplicemente un segno dei tempi. Forse siamo in una fase storica tutto sommato conservatrice o addirittura reazionaria? Oppure, più semplicemente, il mercato editoriale vuole oggetti vendibili?

Devo dirti che di mio rifuggo dal lamento dei due poli, diciamo, conservatore e progressista. Ognuno ha le sue belle lamentele che scaglia al fronte opposto, coinvolgendo l’editoria. Vecchia storia (vedi addirittura cosa ne dice Orazio nelle sue Satire). A me tutto questo interessa terribilmente solo perché il confronto acceso, quando c’è, evita almeno la noia. Di mio me ne sto attento a guardare spaparanzato sul divano con pop-corn e coca (o pizza pelosa…), e aspetto di vedere qualche coltellata… Mi piacciono un sacco le coltellate fra poeti, anche gli spari…Di meno i suicidi. Trovo le coltellate intriganti… Insomma, metto tutti, conservatori e progressisti, in un bel cassonetto della spazzatura e mi riservo di pescare quello che mi interessa… La rete è questo straordinario cassonetto della spazzatura in cui ognuno ha la possibilità, in realtà, di avere un possibile lettore. Insomma, evviva le lamentele (mercato editoriale conservatore, pubblico medio italiano un po’ di bocca buona, voi astrusi, illeggibili, tu sei un autore di merda, tu leccaculo ecc…), purché ci siano le coltellate…La situazione oggi? Beh sì, ci sono poche coltellate. Un peccato. Un gruppo di amici poeti che stimo e a cui voglio bene (Marco Giovenale, Michele Zaffarano e Antonio Syxty) sta provando da due annetti col progetto ‘Esiste la ricerca’ a riportare in auge le coltellate…Voglio loro bene anche per questo.

Ma sai, Leonardo, in fondo, delle coltellate tra poeti importa solo ai poeti, che sono un nicchia. Voglio dire: della ricerca stilistica, della scrittura, il mondo se frega. La gente vuole non pensare e il nostro sistema funziona proprio su “non pensare”.

Sì, comprendo molto bene le tue parole Maurizio, ma direi che è il mondo dei media a dare la visione negativa di cui dici. Sembra cioè esserci un piacere diffuso nella masturbazione in pubblico che mira solo al piacere del proprio io. Chi si affida ai media lo sa, che sia politico, poeta, filosofo, semplice youtuber ecc…Ma questo non è straordinario? Un’ enorme discarica a cielo aperto su cui sbocciano fiorellini da raccogliere…(sono i Bruno Vespa la mia grande amica la poetessa Lalla, Denny Puzzone, Dildy giaguaro con cui popolo le mie Nughette…). Il mondo se ne frega della scrittura, dei poeti? Non credo, ma chi è più sperimentale deve conoscere il destino che si è scelto…e in fondo ai poeti, che sono anche delle puttane, piace tirarsela e dire che sono degli incompresi, che la grande editoria è tanto cattiva… Per dire ho letto un’intervista a Canella, quello delle Nughette, e lui si lamenta che non gli danno il Premio Strega Poesia che gli è assolutamente dovuto. Missa’ che è un po’ una puttana (ma non voglio offendere nessuno, sia chiaro). Quando mi leggerà penserà che l’ho accoltellato? Che belle sono le coltellate fra poeti!

Già che parli di coltellate tra poeti, mi viene in mente il duello tra Ungaretti e Bontempelli, che si è svolto in casa di Pirandello. Sembra una storia così letteraria da non essere reale. Eppure pare lo sia. E pare che tutto sia nato per una diatriba appunto letteraria, tra due riviste. Pare che Bontempelli abbia raggiunto Ungaretti in un locale e lo abbia schiaffeggiato, da qui il duello.
Chi vorresti sfidare a duello?

Peccato che non c’è il video su YouTube che me lo andavo subito a vedere spalmato sul divano con pop-corn e coca… peccato che Pirandello non aveva lo smartphone… glielo devo dire. E allora: quello scontro è meglio raccontato a parole o ripreso in un video? Finzione in entrambi i casi. E non a caso erano a casa di Pirandello, un mago. Uhi, guarda guarda che ho detto casi caso casa… non sono un poeta? E poi Ungaretti aveva i foruncoli (lo dice Bontempelli da qualche parte…).

Prima hai fatto riferimento a  Marco Giovenale, Michele Zaffarano e Antonio Syxty. Mi sai dire cosa ti piace del loro modo di scrivere?

Sento una certa sintonia con loro, come dire li leggo e ci trovo qualcosa che è anche mio. Tieni conto che, soprattutto con Zaffarano e Giovenale, apparteniamo alla stessa generazione per cui ci sono ricordi comuni nella fase della crescita pur senza conoscerci ed esserci frequentati allora. Poi, a livello di formazione culturale, sentiamo nelle esperienze delle avanguardie storiche e delle neoavanguardie qualcosa di veramente importante e di terribilmente vivo. Un tronco comune insomma da cui poi ognuno sboccia come singolo.

Ti faccio un’ultima domanda (prima del gioco della torre) e te la faccio sulla tua raccolta intitolata Nughette. Il titolo rimanda, volendo, a Petrarca, quando definiva le proprie poesie “nugae”, traducibile come “cosette”, “roba da poco”, “inezie”. Sono poesie ma sono prosa. A me paiono anche brevi narrazioni oniriche. C’è nel titolo, mi pare, una voglia ironica di dissacrazione. E questo mi pare emerga anche in questo dialogo. Mi pare che il tuo intento sia far saltare i ponti della sacralità e forse anche della ragione. È così? Se è così, ti chiedo, far saltare tutto, con quale fine?

Prima di salutarci, caro Maurizio, voglio ringraziarti di cuore. Un gesto di generosità il tuo. Quanto dici è giusto, direi. Una parte della risposta sta sicuramente in quello che mi appartiene come persona, dovrei parlare di me. Ma è un terreno scivoloso e a mio avviso inutile. Non penso possa ad esempio essere utile sapere che prendo ragni dove mi capita e li chiudo dentro barattoli che ho in salotto. In una specie di bacheca/scaffale. La sera mi metto lì e li osservo. Me li metto sul viso perché mi piace sentirli camminare sulla mia pelle. Piccole zampette titillanti. Quasi un piacere erotico direi. Pensa che non ho la TV perché mi basta avere i barattoli dei ragni da guardare, la sera. E anche loro fanno i loro bei talk show, e Grande Fratello e Barattolo dei Famosi. Ho anche dei barattoli pieni di pelo, anche con baffi di donna. Sono quelli a cui tengo di più. La Polly mi guarda strano ma mi vuole bene lo stesso. Ecco può servire dire tutto questo? Non credo proprio, anche perché non c’è niente di vero in quello che ti ho appena scritto (è vero solo che non ho la TV). Un autore è sempre una puttana, ti dicevo.

Poi c’è una parte legata agli strumenti che un autore utilizza, pinze, cacciavite ecc…Questa è la parte che mi interessa di più. Strumenti/parole con cui lavorare facendo sembrare vero ciò che è inevitabilmente finto. Tutto finto ma vero, insomma. Tu ci vedi dissacrazione, volere distruggere tutto? Ma è tutto finzione, caro Maurizio. Sempre. Un abbraccio, Leo

(Gioco della torre) Sanguineti o Balestrini. Devi salvarne uno. Chi salvi e perché?

Sanguineti è sicuramente più brillante, acuto, penetrante. E allora largo ai secondi, salvo Balestrini per il suo essere meno brillante (cosa certo discutibile) ma forse più sottilmente inquieto. E direi anche generoso verso molto altri autori, anche molto più giovani di lui. Penso al laboratorio delle nuove scritture di RicercaRE poi RicercaBO, organizzato insieme a Renato Barilli con cui sto curando adesso proprio l’antologia di RicercaBO che uscirà fra poco da Manni Editore.

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Nughetta

donna tenuta in freezer per 19 anni. Mitico Ciclope, leggo questo sul corrierepuntoit e penso alla tua isola che mi piacevano un sacco le capre. E le bacche, nere. E davanti alla TV c’eravamo noi, io tu e le capre. E il rumore del freezer. E stavamo la sera così, davanti alla TV, davanti al mare. Col rumore del freezer. A pensare, a fare poesia. Poi il freezer si è rotto e c’hanno trovato dentro una donna. Dopo 19 anni. E non so se sono stato io o sei stato tu che la Polly dice che sono un mostro quando in casa non ci do retta. E oggi quando l’ho rivista tornare coi sacchetti della spesa, ho pensato che anche lei era uscita di casa 19 anni fa. Sì, ora ricordo, era uscita di casa diciannove anni fa.

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corrado costa, nanni balestrini e la signorina richmond

Festival Di versi in versi, Parma, Teatro Due, 1986.

Archivio Video “La Repubblica dei poeti”.
Progetto a cura di Daniela Rossi

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"Ritirate l’opera di Nanni Balestrini dalla mostra sul Futurismo”

A pochi giorni dalla inaugurazione della mostra sul Futurismo, gli eredi di Nanni Balestrini, l’Archivio dell’artista e il curatore Marco Scotini chiedono il ritiro dell’opera Non capiterà mai più

Artribune

“mostra sul futurismo, l’opera di balestrini: perché ritirarla. parla rossana campo (archivio balestrini)” (la7)

il video qui: https://www.la7.it/piazzapulita/video/mostra-sul-futurismo-lopera-di-balestrini-perche-ritirarla-parla-campo-archivio-balestrini-12-12-2024-571698

“Normalmente quando si fanno le mostre, i curatori chiedono il permesso dell’utilizzo dell’opera agli eredi e all’archivio dell’artista, si chiama diritto morale. Se si considera la vita di Nanni Balestrini, la sua opera poetica, artistica e il suo impegno politico, credo che intrupparlo in questa operazione di propaganda del governo di destra, sia veramente un pochino insultante”. Intervista di Roberta Benvenuto a Rossana Campo, scrittrice e curatrice archivio Nanni Balestrini, sull’esposizione della sua opera alla mostra “Il tempo del futurismo” alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

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Mostra sul futurismo, l'opera di Balestrini: perché ritirarla? Parla Campo (archivio Balestrini)

L'intervista di Roberta Benvenuto.

La7.it

»Wir wollen alles!« Nanni #Balestrini im Interview und in einer Veranstaltung in Graz über die Revolte in Italien, die #Autonomia, die #Ultras der 1960er und 70er Jahre. Diese Bewegungen hatten in den 1970/80er Jahren großen (theoretischen wie praktischen) Einfluss auf radikale und autonome Strömungen in Deutschland.

Balestrinis & Morinis Buch »Die goldene Horde. Eine Geschichte der italienischen Revolte 1960-1977« erscheint 2024 neu bei Assoziation A. #Operaismus

https://www.freie-radios.net/13524

FRN: Nanni Balestrini: Wir wollen alles!

Nanni Balestrini (Autor von "Wir wollen alles"; "Die Unsichtbaren"; "Die Goldene Horde"; usw.) im Interview und Ausschitte einer Veranstaltung mit ihm vom 16.6. in Graz. Geht natürlich um seine Literatur, die Bewegungen und Revolten der 60er und 70er in Italien, die Frage was wir aus den historischen Kämpfen mitnehmen können, usw. Kritik und Feedback an: leozinho@reflex.at

freie-radios.net
PRIMO MORONI: 25 ANNI FA LA SCOMPARSA DELLO STORICO COMPAGNO, INTELLETTUALE, AMICO DI RADIO ONDA D’URTO

Il 30 marzo del 1998, un quarto di secolo fa, moriva Primo Moroni. Cameriere dopo aver lasciato la scuola, ballerino notturno ed esperto di danza classica. Sempre allegro intellettuale eretico, innovatore culturale e punto di riferimento nazionale, con la sua libreria Calusca, per un largo spettro di militanti delle varie sinistre, punk, e ribelli metropolitani....

Radio Onda d`Urto

RT @TempeteEditions@twitter.com

À paraître
"Chaosmogonie" de Nanni #Balestrini
« l’attaque doit être minutieusement préparée
dans une perspective révolutionnaire »
https://editionslatempete.com/chaosmogonie/

🐦🔗: https://twitter.com/TempeteEditions/status/1282788730630287360

Chaosmogonie

Éditions la Tempête
TAPE MARK I, reconstruction of the first Italian computer-generated poem. Original by Nanni Balestrini, year 1961.

Bin/ar exibition: https://binart.eu/tape-mark-1/

Code: https://github.com/fanfani/TAPE-MARK-1

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bin/art :: retrospettiva sulla computer art 1961-2001

Una esposizione temporanea che ripercorre la storia dell'arte digitale. 12 Maggio - 1 Giugno 2019 c/o Next Emerson Museo Autogestito, Firenze

Nanni Balestrini (1935-2019); »If you read this, you must no longer fear anything«

With this piece, we remember Nini Balestrini who passed away earlier this week.

Enough 14

Enough is Enough: **#Nanni #Balestrini (1935–2019)**

"Nanni Balestrini, the radical Italian experimental visual artist, poet, and novelist known for recombinatory, revolutionary works that borrow from mass media, has died at age eighty-three."

https://enoughisenough14.org/2019/05/23/nanni-balestrini-1935-2019/

#anarchism #bot

#Nanni #Balestrini (1935–2019)

Nanni Balestrini, the radical Italian experimental visual artist, poet, and novelist known for recombinatory, revolutionary works that borrow from mass media, has died at age eighty-three.

Enough 14