La Presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, propone un piano per rafforzare lo status globale dell'euro e sfidare la preminenza del dollaro statunitense.
Ma la debolezza dell'Europa e l'assenza di un interesse strategico autonomo rischiano di rendere difficile il raggiungimento di questo obiettivo
https://www.geopolitica.info/geopolitica-valuta/
“La storia insegna che i regimi appaiono destinati a durare – fino a quando non durano più”. È una frase che non sembra stonare con l’attuale contesto geopolitico. Ci si aspetta venga pronunciata facendo riferimento al recente conflitto tra Israele ed Iran, oppure rispetto alla guerra tra Russia e Ucraina. La frase riportata appartiene, invece, ad un editoriale pubblicato sul Financial Times, a firma Christine Lagarde, dove la Presidente della Banca Centrale Europea riflette sulla supremazia del dollaro quale valuta globale. Rivolgendosi agli Stati Uniti, alleato storico ma sempre meno affidabile, Lagarde ne delinea implicitamente il ruolo di egemone da sfidare. La banchiera centrale descrive quelli che sarebbero i vantaggi per l’Europa derivanti da un rafforzamento dello status globale della valuta del vecchio continente, individuando i tre pilastri che l’UE deve rafforzare per permettere all’euro di raggiungere a pieno il suo potenziale: credibilità geopolitica, resilienza economica e integrità giuridica e istituzionale.
Il dollaro americano sta perdendo la sua presa sul mondo, e i segnali sono ovunque per chi sa dove guardare: ve ne elenco 4, ma se ne avete altri commentate pure. Non ci sono crolli apocalittici all'orizzonte, ma di qualcosa di più sottile e pericoloso: una inesorabile erosione della fiducia che tiene in piedi l'intero sistema monetario globale.
#dollaro #economia #futuroprossimo #yuan #reminbi #cina #brics
https://www.futuroprossimo.it/2025/07/che-succede-se-il-mondo-perde-fiducia-nel-dollaro/
Il Presidente #Trump è furioso mentre i #BRICS avviano il processo per sostituire il #dollaro!
Sono state stampate 10.000 banconote di #prova (in #edizionelimitata) dei #BRICS, con la banconota commemorativa che simboleggia #multipolarità, #uguaglianza e #partenariatostrategico: una minaccia diretta al controllo e al #dominioglobale del dollaro.
Ho trovato #Italia e #Roma in condizioni pessimi, tutto trasandato prezzi altissimi da tutte le parti...
Se il #turismo è una fonte di entrata vedo tempi durissimi, col #dollaro così basso rispetto all' #euro il turismo #americano subirà un brusco rallentamento.
Non sono favorevole al turismo di massa, ma se i prezzi in Italia sono come quelli in #America, state messi propri male... 😞
Dal rispetto delle regole fondamentali del diritto internazionale alla tenuta delle istituzioni finanziarie globali, fino alla progressiva sostituzione del dollaro e a un sistema di pagamenti autonomo, in grado di resistere a sanzioni unilaterali. Il summit del 6 e 7 luglio ha prefigurato nuovi scenari che l'Occidente fa finta di non vedere. L'analisi di Alessandro Volpi
Il #dollaro perde quota sotto Trump 💸 mentre l’euro vola 💶.
Turismo, export e politica monetaria: chi vince davvero?
Scoprilo ora! > https://guidaaiprestiti.blogspot.com/2025/07/trump-dollaro-euro-forte-crisi-economica-usa-europa.html
" Forza militare per coprire debolezza economica.
Al b-movie di Trump pare credere solo l’Europa "
Di fronte allo sgretolamento dei beni rifugio simbolo degli Stati Uniti, ovvero il dollaro e il debito, il presidente, mettendosi un cappellino rosso in testa e creando una war room da film di quart'ordine, ha pensato di persuadere il mondo del "Primato" statunitense, schierando la potenza militare, ormai l'unico vero elemento di forza degli Usa. Che però sanno, a queste condizioni, di potersi permettere ancora per poco. L'analisi di Alessandro Volpi
Di fronte allo sgretolamento dei beni rifugio simbolo degli Stati Uniti, ovvero il dollaro e il debito, il presidente, mettendosi un cappellino rosso in testa e creando una war room da film di quart'ordine, ha pensato di persuadere il mondo del "Primato" statunitense, schierando la potenza militare, ormai l'unico vero elemento di forza degli Usa. Che però sanno, a queste condizioni, di potersi permettere ancora per poco. L'analisi di Alessandro Volpi