Da Trieste si può vedere la disumanità delle carceri italiane

Anche nella casa circondariale Ernesto Mari le condizioni sono degradanti per gli oltre 250 detenuti (su 150 posti): wc a vista, materassi a terra, caldo estremo, spazi ridotti e “cimici da letto”. La sofferenza sfocia in gesti drammatici come proteste, scioperi della fame e tentativi di suicidio. E da agosto in tutto il Friuli-Venezia Giulia resteranno tre magistrati di sorveglianza invece dei sei previsti

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I giovani abbandonati dentro il carcere. Il caso di scuola di Torino

Una ricerca dell'Ufficio del Garante comunale in collaborazione con l'Università ricostruisce il contesto di solitudine e abbandono dei reclusi. Due su tre non incontrano un educatore, il 44% non partecipa ad attività all'interno dell'istituto. Uno spaccato su "una popolazione giovanile di cui non si occupa nessuno"

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